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  Luna piena

 

    Mattina presto. Molto presto, sono le 5:40. Visto che mi sono svegliato, mi alzo per andare in bagno ma, anche se sono semiaddormentato, mi accorgo di una luce inconsueta. Guardo dalla finestra del bagno: in alto c'è una luna piena spettacolare, nitidissima.

    Dilemma interno, che dura un attimo: torno a letto... o prendo la macchina fotografica? Naturalmente, non perdo l'occasione (con questo "soggetto" ho un conto aperto: non sono ancora riuscito a riprenderlo come vorrei...): mi accerto che tutti dormano e poi, il più silenziosamente possibile, armeggio con obiettivi, adattatori e fotocamera.

   Filo in cucina, dove la grande porta-finestra permette di vedere e provare ad esporre senza uscire sul terrazzo (vedendo la brina sui tetti dei capannoni lì davanti, fuori ci sarà sicuramente un "meno qualcosa").

   Smanetto con i tanti parametri della fotocamera sperando di ricordarmi tutto, poi punto il "cannone": un super-tele catadiottrico che ho da quarant'anni (sempre usato pochissimo, ma ora che c'è lo stabilizzatore…).

   Dopo qualche prova al di qua del vetro, mettendo in pratica i preziosi consigli di un amico ("usa l'esposizione manuale") e sottoesponendo parecchio (la Luna è luminosissima, ma il cielo intorno è nero), mi lancio: apro silenziosamente la finestra, mi appoggio allo stipite, cerco la Luna nel mirino (con un tele dall'angolo di campo così piccolo non è banale come potrebbe sembrare), poi provo a mettere a fuoco meglio possibile (con quest'accidente di ghiera, sensibilissima, basta un nulla per avere, invece della Luna, un… cerchio biancastro).  È il momento: fa freddo, ma è solo un attimo. Cercando di tenere la macchina immobile (non è così facile, col tele montato è quasi un Kg e mezzo), ne scatto parecchie.

   È ancora presto, filo al Mac: password collega cavetto accendi imposta scarica... è tutto sul computer, ora.  Su una decina, solo un paio meritano, il resto è tutto un po' sfocato. Ma bastano. Scelgo la seconda: Photoshop CameraRAW aumento i neri ritocco le luci alzo il contrasto riduco il rumore... eccola. Ho quasi finito: taglio via un bel po' di cielo nero, in un angoletto aggiungo la firma (stavolta la metto volentieri) e una cornicetta sottile, in tono con i crateri. 

   Oplà!

 

Moonshine 20220118

 

    Sono quasi le otto: inizia la giornata. Intanto mi ricordo di quando mio figlio, che aveva appena iniziato a parlare, ce la indicava dicendoci:  'una... c'è!   Ecco, questa l'avrebbe sicuramente apprezzata.

 


IvanEditor

 

      (Ivan – 20/01/2022)


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Aspettando Natale...

 

     E così siamo arrivati anche a questo Natale 2021, con parecchie novità, sia in generale che, più in piccolo, nella mia famiglia: l'emergenza sanitaria che non solo continua, ma peggiora (fortunatamente però a casa nostra ognuno ha ben 3 vaccini in corpo e sono molto più tranquillo che l'anno scorso), l'aver maturato il diritto -se voglio- di andare in pensione (cosa che mi fa sentire un po' vecchio, in realtà), la sensibile modifica nella composizione della mia famiglia (mia figlia è andata a vivere con il suo compagno, addirittura in un'altra città, e noi siamo rimasti solo in tre, più silenziosi), il conseguente cambio nelle mie abitudini (essendo rimasta libera, la sua camera è diventata il mio "studio" e mi sono potuto "allargare". 

      Fotograficamente, ho ora "in linea" ben tre apparecchi: la mirrorless Olympus OM-D E-M5 Mk.II (con cui faccio la maggior parte delle foto), la più anziana Lumix GH1 (ringiovanita dalla conversione all'infrarosso) e l'inconsueta "compatta" Sigma dp1 quattro, dall'interfaccia un po' spartana ma equipaggiata con l'incredibile sensore Foveon ed i suoi stupefacenti colori e dettagli). In più ho anche comprato un eccellente obiettivo macro (il settore che mi aveva spinto verso la fotografia, circa quarant'anni fa...), il che di fatto completa le mie possibilità di espressione in tutti i settori della fotografia di mio interesse.
 

     Peccato che, un po' per tutti, devo... aspettare una stagione migliore: l'infrarosso dà il suo meglio con soggetti vegetali in pieno sole (di certo, non in inverno), la dp1 con il suo obiettivo equivalente a 28mm in formato pellicola eccelle nei panorami spettacolari, e con la macro vorrei provare a fotografare insetti, non solo piccoli oggettini trovati per casa... vabbè, aspetterò. Nel frattempo faccio qualche esperimento, come questo:

1) Waiting for Xmas

Waiting for Xmas

 

 

Fotografia: lunga esposizione su cavalletto (30")
    in una notte serena, dalla finestra della cucina

Fotocamera: Olympus E-M5 Mk.II

Obiettivo: M.Zuiko ED 9-18mm f/4-5.6

 

Fotoritocco: effetto "stampa sospesa", con
    l'aggiunta di sfondo e cornice

Software: Photoshop CC 2017

 

...oppure questo: 

Xmas2021

Xmas 2021

 

 

Fotografia: fusione di due immagini di un alberello di Natale in vetro sullo sfondo di una stoffa nera, prima illuminato da un Led rosso, poi da uno bianco

Fotocamera: Olympus E-M5 Mk.II

Obiettivo: M.Zuiko ED 12-45mm f/4 PRO

 

Fotoritocco: fusione con elementi da entrambe le fotografie, più l'aggiunta della cornice

Software: Photoshop CC 2017

 

 

     Regali: perché ne parlo proprio qui? Perché uno di questi, anche se modesto, è "fotografico": me lo sono fatto da solo, e ci tengo perché… funziona! Tanto strano? Sì, perché ha funzionato solo al terzo tentativo (questo!). Beh, cos'è? Niente di che: è un cavo di collegamento fra la fotocamera ed il suo flash, che quindi permette di riposizionarlo e remotizzarlo, con due vantaggi: illuminare il soggetto "diversamente" (cioè non di fronte, cosa che appiattisce le ombre e crea l'effetto "foto segnaletica", ma è inevitabile montandolo sopra la fotocamera) e, nel caso delle macro, illuminare "meglio" i piccoli soggetti, lateralmente e da vicino.

MacroSetUp
 Il setup per macro, finalmente completo dopo 40 anni!

     Cosa significa lo si vede dalla foto qui a fianco: questo "macro setup" permette di fotografare le mini-prede (penso agli insetti, ad esempio) nel modo migliore possibile (oltre all'utilizzo di un flash anulare, dedicato alla macro ma purtroppo costoso ed inutile per altri scopi). È una configurazione di cui volevo dotarmi da… quarant'anni, più o meno, cioè da quando mi sono interessato alla fotografia, proprio con la macro (fra l'altro, la staffa risale ancora a quel periodo). Solo che allora il flash era manuale, e questo di fatto voleva dire andare a tentativi, utilizzando complesse tabelle costruite empiricamente, mentre oggi, con il flash TTL, praticamente non si sbaglia un colpo!

     E perché tre tentativi? Perché i primi due cavi che ho comprato online (e poi restituito) non funzionavano (e nei siti Olympus non riuscivo a trovare alcuna spiegazione). Poi mi è venuta l'idea di rivolgermi a Mu-43, un forum dedicato al sistema micro 4:3 (quello delle mie fotocamere…): sono quasi tutti USA, e solitamente molto esperti (e gentili). La risposta è arrivata subito, infatti: i cavi che avevo preso erano per "un precedente standard di collegamento usato da Olympus, che usava solo 3 dei 4 contatti disponibili, mentre i flash attuali li usano tutti e 4" (di fatto, un cavo "vecchio", a cui non è pensabile aggiungere un quarto filo fai-da-te). Questo non era scritto da nessuna parte, purtroppo! Un altro utente del forum mi ha mandato una foto del suo cavo, dicendomi: "comprati questo: ce l'ho io e garantisco che funziona". Detto, fatto: è arrivato oggi (dalla Cina, in anticipo di 3 giorni!), provato e -finalmente- va!

     Ed ora, dopo tanta fatica per procuramelo, devo farlo fruttare: ci proverò…

 

     Beh, per finire.... Buon Natale!

 


IvanEditor

 

      (Ivan – 20/12/2021)


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2022: la svolta?

…sta' a vedere che (involontariamente) dieci anni fa ci ho preso?

MFT sensor
Il piccolo sensore MFT da 16MP
della mia Olympus E-M5 Mk.II

      Non sono affatto un esperto di tendenze nel mercato fotografico: non vado oltre il leggere articoli sull'argomento, che seguo perché sono curioso di sapere il "destino" del sistema micro 4:3, che anni fa, senza nemmeno averlo valutato attentamente, ho "sposato". 

     Il micro 4:3 è un un sistema tecnicamente promettente e con molta possibilità di scelta fra le ottiche, ma da sempre snobbato dai puristi (quelli per cui un sensore non è mai abbastanza grande) e visto come in perenne pericolo di venir abbandonato, anche per scelte commerciali sbagliate da parte di chi lo ha promosso (Olympus e Panasonic). Anzi, forse proprio a causa di questi errori di marketing, la stessa Olympus ha "gettato la spugna" nel mercato fotografico, lasciando il testimone alla nuova OMDS, che (ne avevo già parlato qui) ha promesso un rilancio "col botto", ma per ora solamente a parole, con molti osservatori scettici, convinti che la corsa dell'Olympus sia oramai su un binario morto anche se ribattezzata "OM System".

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Siamo alla Computational Photography

om system logo
Il nuovo (ma anche antico) logo che sostituirà il marchio Olympus 

     Solo pochi giorni fa la OMD Solutions, la nuova società di proprietà del fondo giapponese JPP che ha rilevato l'intera divisione imaging di Olympus, in vendita perché da tempo nettamente in perdita, ha annunciato il nuovo marchio (un'operazione psicologico/commerciale nota come "rebranding", volta a riconquistare la fiducia dei clienti, lasciandosi alle spalle gli spiacevoli ricordi legati al "vecchio" nome in fase di decadenza) che sostituirà il precedente (e storico) OLYMPUS.

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