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    Ciclismo

 

     Non posso certo dire di "seguire il ciclismo", anzi. Mi è capitato, tempo fa (ero forzatamente a casa, in un periodo in cui non si trovava lavoro, ed ho seguito il Giro d'Italia per parecchie tappe, ascoltando i cronisti, vedendo le bellezze d'Italia dall'elicottero e... appassionandomi, pure: le spiegazioni tecniche che davano gli ex ciclisti commentatori erano chiarissime e riscontrabili delle riprese, e si capiva che dietro la fatica (ed il coraggio, a volte) di questi ragazzoni in tutina fluo c'è anche molta tattica, intuita dai capi squadra e dai capitani, e poi messa efficacemente in pratica da tutto il team: altro che "pedalare" e basta, a volte le squadre sembravano impegnate in un "balletto" a 50 km all'ora, mentre in realtà cercavano di guadagnare la posizione più vantaggiosa per un attacco o, al contrario, più adatta per rintuzzarne uno degli avversari.

MagliaRosa
Il passaggio della Maglia Rosa, proprio sotto il mio terrazzo

    Poi non ho più avuto né l'occasione né il tempo di vedere altre gare. Ma stavolta questo stranissimo Giro d'Italia 2020, rimandato in autunno a causa dell'epidemia, è finito a Milano, passandomi -letteralmente- sotto casa: da Cernusco a piazza del Duomo, la cronometro è passata proprio da Via Padova, e con la nuova macchina da provare è stata un'occasione da non perdere per divertirsi un po' senza correre rischi (la via è lunghissima e rettilinea, poco attraente per vedere i corridori che in punti simili passano come frecce, per cui non c'era quasi nessuno. I temuti "assembramenti" però erano poco lontani: già in piazzale Loreto, dove c'era una curva più spettacolare per poi infilare corso Buenos Aires, c'era una mezza folla che mi ha dissuaso dal provare a fare qualche foto anche da lì.

   Dal punto di vista fotografico, con un mostro semi-professionale in mano, pensavo fosse più semplice invece ho faticato un po'. Quelle poche foto che ho messo sul piccolo album di Google Foto sono le migliori di più di 300 scatti (la modalità "scatto in sequenza" ne produce a raffica...).
Ho scattato sia dal terrazzo che dai due lati della strada proprio davanti a casa, e più volte mi sono trovato in mano l'obiettivo... sbagliato (il 45-200 è troppo potente per il panning, il 14-42 troppo poco per foto appena ad un po' di distanza).
A proposito di panning, ho tentato di farne un po' (mai provato fino ad ora), ma ho constatato che non è affatto semplice: molte volte sono andato praticamente d'istinto senza poter mirare, e parecchie foto sono risultate "scattate a vanvera", senza alcuna traccia del soggetto che avrei voluto riprendere (o magari un pezzo di sedere e di ruota posteriore...). Ora ho capito perché i professionisti vogliono raffiche veloci (la mia E-M5 Mk.II fa 11fps, la E-M1 Mk.III arriva a ben di più!): in pratica, si "spara nel mucchio", poi si va a vedere se qualche bel pesciolin... ops... qualche bel fotogramma è rimasto preso nella "rete"!
Il modo "C-AF" (continuous focusing), teoricamente un tracking del soggetto in movimento, mi ha piuttosto deluso quanto ad efficacia, non so se per un limite della mia macchina (Olympus ha introdotto l'efficace modalità di "phasing AF" solo con la E-M5 Mk.III, io ho la Mk.II...) o per scarsità di luce ambiente, o perché io non sono stato capace di impostare correttamente il mare di parametri che la macchina mette a disposizione. Sicuramente vanno fatte altre prove, e con più luce a disposizione
Dato che sarebbero venuti fuori tempi troppo lunghi per scattare foto "d'azione", rendendo quasi inutilizzabile la modalità a raffica, ho alzato di parecchio gli ISO (1600), il che ha sicuramente fatto perdere non poco in qualità.
In compenso, gli scatti da 16 MPx perdonano anche se i soggetti non sono perfettamente centrati: anche tagliando buona parte dei fotogrammi restano pixel a sufficienza per avere una fotografia presentabile (gran parte di quelle dell'album sono in realtà ritagli di foto fuori centro ma molto più grandi). In questo mi sono divertito: ai tempi in cui facevo solo delle diapositive, uscire dal rapporto forzoso di 2/3 imposto dai telaietti a tutte le foto era un sogno quasi impossibile, ed io invidiavo quelle curiose foto allungate o altissime, del tutto fuori standard, che si trovavano ogni tanto sulle riviste. Ora, invece, con tutti questi pixel a disposizione (e Photoshop!), ci riesco anch'io!


IvanEditor

 

      (Ivan – 26/10/2020)


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