Imperia? Porto Maurizio, piuttosto... |
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Anche se scrivo "Imperia", si capisce che qui, in realtà, la protagonista è Porto Maurizio: non tanto perché è in primo piano, ma perché la sua città vecchia, il Parasio, è sicuramente più affascinante, con le sue case dai colori caldi tutte ammassate in alto sul mare in un insieme armonioso, che non la più "normale" Oneglia, dal fascino più nascosto |
Porto Maurizio da S.Anna |
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L'altro lato del promontorio di Porto Maurizio, in un'inconsueta vista a distanza dalla chiesetta di S. Anna, sopra Oneglia. Oltre a poche recenti costruzioni poco omogenee con l'architettura del borgo ligure ma saggiamente "mimetizate" con l'obbligo di adeguarsi ai tipici colori locali, da questa parte rimangono ancora ampi spazi verdi (anche se in maggior parte privati) |
Porto Maurizio controluce |
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Trovo che la banale inquadratura "da cartolina" di Porto Maurizio ripresa dalla cima del Molo Lungo sia almeno in parte compensata dalla inusuale illuminazione del tardo pomeriggio, dal cielo percorso da nuvole "protagoniste" e dal taglio molto allungato dell'immagine |
Il Parasio da nord |
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L'intricato labirinto di case, che un tempo riempivano ogni angolo del promontorio. Gli ampi ed anomali spazi liberi ora visibili sono dovuti a sventramenti di fine Ottocento, probabilmente dovuti sia alla necessità di risolvere i problemi statici manifestatisi dopo il forte sisma del 1887 sia alla volontà di "ripulire" il quartiere da abitazioni oramai malsane. |
...e da nord-est (casa mia) |
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L'elaborazione della foto ha voluto rendere l'idea di "presepio" che spesso il Parasio riesce a suscitare di notte. |
Case del Parasio |
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Un dettaglio delle costruzioni addossate le une alle altre, sia nobili che popolari, che rivela la presenza di logge agli ultimi piani, non visibili dalle strade adiacenti. |
Il Parasio dalla collina dei Bardellini |
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Una fotografia che rende bene l'idea di una Liguria chiusa a riccio su se stessa, fra mare ed ulivi. |
Il Parasio dal Duomo |
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Una fotocomposizione frutto di una mia visita alla cupola di S. Maurizio nel 2007, che offre una vista inconsueta della città vecchia. |
Porto Maurizio dall'alto di via Pacialla |
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Il Parasio ripreso all'incirca dallo stesso angolo, ma da molto più lontano. Risaltano le enormi dimensioni del Duomo, che è infatti la più grande chiesa della Liguria. |
La città vecchia |
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Il Parasio ripreso dalla fine di corso Roosevelt, nei pressi del palazzo della Prefettura. Ho aggiunto questo "effettaccio" in postproduzione per rendere una normale fotografia simile ad un dagherrotipo dell'Ottocento. |
Vecchio passaggio |
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Questo passaggio ad arco si affaccia su Piazza Parasio, l'ampio spiazzo libero che ora si trova in cima al promontorio; un tempo, però, anche qui le costruzioni si ammassavano le une sulle altre. Proprio davanti a questo punto sorgeva l'antico oratorio della Confraternita della Buona Morte, ora scomparso, la cui curiosa cupola ottagonale si distingue nelle antiche vedute della città . |
Salita Gregorio de Ferrari
"Caruggiu da Gainetta" |
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Un autentico "caruggio" ligure conservatosi intatto attraverso i secoli: ripido, stretto, senza luce e con i caratteristici archetti di reciproco sostegno dei muri delle case, che all'occorrenza potevano anche costituire un'estrema via di fuga, alta ed irraggiungibile dal basso. Il Parasio ha tuttora svariati vicoli come questo. Messi insieme, costituivano un vero labirinto per gli eventuali invasori che, non pratici dei luoghi, erano subito in svantaggio rispetto agli assediati che ne conoscevano invece ogni angolo. |
Porta Martina medievale (lato interno) |
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L'ampia scalinata che parte dal lato interno dell'Archivolto della Tina per salire al centro del Parasio: si nota l'arco ogivale d'ingresso in pietra, che conserva ancora i cardini delle porte che venivano chiuse ogni sera, e la soprastante edicola protettiva in stile barocco |
Lapide medievale |
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Il bassorilievo scolpito (forse di epoca quattrocentesca) con angeli che reggono il trigramma "IHS", murato allo scopo di invocare la protezione divina sull'arco esterno di ingresso dell'Archivolto della Tina |
Dopo la mareggiata
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Il paesaggio, apparentemente calmo, rivela comunque le tracce della recente mareggiata
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Il carruggio rosa |
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Un breve carruggio senza nome, nelle immediate adiacenze del convento di Santa Chiara |
Borgo Foce, con il Parasio sullo sfondo |
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In caso di attacchi dal mare, i pescatori che risiedevano nell'indifeso Borgo Foce correvano a rinchiudersi fra le mura del sovrastante Parasio percorrendo uno stretto viottolo in salita, tuttora esistente |
Porto dal parco urbano |
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Incorniciati dal verde dei pini marittimi del parco urbano, costruito recentemente strappando lo spazio al mare, alla luce del primo mattino i colori delle case sembrano ancora più caldi |
Il lato ovest del Parasio visto da Borgo Foce |
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Una classica veduta da cartolina per un angolo intatto della città |
Porto dalla collina delle Cascine, ad est sopra Oneglia |
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In primo piano il campanile di Cristo Re (1934), subito dietro la torretta del Municipio, del decennio precedente: le costruzioni edificate subito dopo l'unificazione della città di Imperia (1923) in una zona allora disabitata rivelano chiaramente l'intenzione politica di riunire i due borghi storici, fino ad allora accesi rivali |
Il mare del Prino, con Porto in controluce sul fondo |
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Nonostante fosse stato abilmente costruito incastrando perfettamente grandi scogli, lo sconquasso visibile nei primi metri del molo rivela tutta la forza distruttiva del mare nell'anomala tempesta dell'autunno 2018 |
La Romita by night |
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"Andiamo fino alla Romita": ricordo ancora gli inviti di mia madre ad una breve passeggiata (brevissima, in realtà: solo qualche centinaio di metri da casa nostra). Allora la zona era completamente diversa, con un piccolo slargo alberato di fronte a quello strano "castello" di cui non conosco l'origine (certo, non è antico). Oggi è cambiato tutto: quella tranquilla zona di campagna è un anonimo e rumoroso pezzo di città, e perfino le suore non ci sono più. |
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