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Les Fleures Bl… pardon: Les Fleurs Oranges!

Mesembriantemo
Punto di partenza, il vasetto del supermercato: proprio niente di speciale, se lo si guarda con gli occhi di chi non fa caso alle opportunità fotografiche...

 

 

Premessa

 

    Questa volta, dato il soggetto, non volevo intitolare questo post "Mesembriantemo" (lo stralunato nome di questi poveri fiorellini) o, peggio ancora "Delosperma Cooperi" (il loro freddo nome scientifico) così mi sono lasciato andare ad un titolo "colto"(1), chiedo perdono...
 

(1) Les Fleurs Bleues è il titolo di un raffinatissimo e surreale romanzo di Raymond Queneau, pubblicato nel '65 e tradotto in italiano da Italo Calvino due anni dopo. Apparentemente sembra poco più di una surreale favoletta, che racconta la storia di due personaggi, differenti in tutto (il periodo in cui vivono, il carattere, la condizione sociale...) che si sognano reciprocamente, finché non si incontrano direttamente. Ma in realtà è un libro estremamente complesso e meditato, denso di riferimenti letterari e di dettagli storiografici, di cui sono state proposte tre differenti chiavi di lettura: una filosofica, una religiosa ed una psicanalitica...

  

Il vasetto...

  

    Qualche giorno fa, poco dopo aver cenato, sono stato al supermercato con mio figlio (approfittiamo spesso di questo momento, perché c'è poca gente e più tranquillità). Vicino all'entrata erano strategicamente esposti parecchi contenitori pieni di vasi di fiori (la primavera è alle porte, e il business della GDO -Grande Distribuzione Organizzata- lo sa perfettamente…). Uno dei contenitori, in particolare, aveva parecchi esemplari di una bella piantina con dei vistosi fiori arancione, che mi pareva di non avere mai visto prima: dato che costava davvero poco ne ho preso un vasetto, che è molto piaciuto anche a mia moglie.

    Al momento di eliminare il cellophane che proteggeva la piantina ho notato che, sull'etichetta adesiva con il nome ed il prezzo, c'era anche un QR-code. Immaginando che portasse al sito del coltivatore, appena ho avuto tempo l'ho inquadrato con lo smartphone, che si è collegato qui: una scheda molto ben fatta dove si elencano tutte le più importanti informazioni sulla pianta (una piccola pianta grassa strisciante), il suo nome (Delosperma Cooperi, appunto), la provenienza (Sudafrica) e tutto quanto serve sapere per poterla coltivare correttamente.

TheFlowerHeart
Il "cuore" di uno dei fiori, fortemente ingrandito (all'incirca 1:1)

 

...e la conseguente sessione fotografica
 

    Ovviamente mi è venuta la tentazione di fotografarla, specialmente i suoi fiori, di un arancione intenso, che si aprono al mattino per poi richiudersi verso sera. Ho usato sia lo Zuiko 60mm f/1.8 macro che lo zoom Zuiko 12-40mm f/2.8 PRO, e quasi tutte le fotografie sono il risultato di una sequenza di scatti in modalità Focus Stacking: i fiori sono relativamente profondi, a questi ingrandimenti, e senza l'ausilio del Focus Stacking ne rimarrebbe a fuoco ben poca parte; inoltre entrambi gli obiettivi permettono di avere l'elaborazione direttamente in macchina (la cosa a cosa più difficile, alla fine, è… trovare, in mezzo alle tante immagini quasi uguali, quella risultante dalla fusione, specialmente quando se ne scaricano molte(2)). E naturalmente, una volta scaricate sul computer, tutte le immagini sono state "riviste" con Photoshop. 
  

(2) per trovare le immagini risultanti (cioé quelle non scattate ma generate artificialmente dal software interno della fotocamera), teoricamente si possono seguire tre regole:

  • ogni scatto elementare è presente sia in formato JPG che ORF (il RAW proprietario di Olympus), mentre quello elaborato a partire da tutti quelli della sequenza è solo JPG
  • ogni sequenza corretta (nel senso che la fotocamera ne ha generato il JPG risultante dalla fusione degli scatti singoli) è formata da 8 coppie con lo stesso nome, una numerazione progressiva ed in formato sia JPG che ORF, più il JPG aggiuntivo finale, quello "artificiale"
  • per come funziona l'algoritmo, l'immagine risultante dal Focus Stacking è leggermente ingrandita, per cui il soggetto è visivamente un po' più grande rispetto a quelli di tutti i 16 scatti elementari che la precedono, e di solito si riesce a trovare anche ad occhio, visualizzando i files in forma di piccolo anteprima dell'immagine che contengono.

Ma quando le immagini sono tante, magari quasi uguali fra una sequenza e l'altra, piuttosto che perdere la vista contando le anteprime o cercando quella con il soggetto ingrandito, preferisco un altro approccio, di tipo informatico: salvo in un file di testo il contenuto dell'intera directory (ad esempio con il comando: ls -R > elenco.txt), poi lo carico in Excel e, con ben poca elaborazione, evidenzio i soli file JPG non accompagnati dal rispettivo file ORF… ed ecco fatto!)

 

Le immagini

    Nella piccola galleria che segue ho messo i migliori risultati della sessione di scatti. Sono stati ottenuti tutti grazie al Focus Stacking e Photoshop (...e al cavalletto: a mano libera, nonostante la mia Olympus OM-D E-M5 Mk.II abbia uno dei sistemi di stabilizzazione di immagine più potenti, non sarebbe stato praticabile). In generale, ho usato il 60mm macro per gli scatti con ingrandimento più spinto, e l'estremamente versatile zoom 12-40mm per tutti gli altri casi.

 

Mesembriantemo1   Mesembriantemo2   Mesembriantemo4
Essendo stato ripreso con un ingrandimento non troppo spinto, si riesce ad apprezzare tutta la corolla di questo fiore   Un bocciolo in procinto di aprirsi: visto dall'alto ha la forma di una stella   Una coloratissima corolla, qui in una insolita vista "di taglio" che la fa sembrare un esotico diadema piumato
TheYellowBait   Mesembriantemo3   SucculentFlowers
Qui, dove l'ingrandimento è un po' superiore, si distinguono bene i pistilli ma i petali sono già sfocati   Ancora un gruppetto di questi minuti fiorellini (il diametro del più grande non supera i 3 cm)   Lo stesso soggetto con una luce diversa. Le particolari foglie, turgide ed a sezione triangolare, rivelano che si tratta di una pianta grassa 

 

 

VegetalHellfire
Vegetal Hellfire

...e infine, un "effetto speciale"

 

    La precedente foto al "cuore del fiore" fortemente ingrandito mi sembrava quasi astratta, e non ho saputo resistere alla tentazione di vedere cosa sarebbe venuto fuori trattandola come tale. Così ho lanciato su una copia di quell'immagine una action di Photoshop (...più banalmente, una comune macro, nel linguaggio informatico) che normalmente si usa nel trattamento delle fotografie all'infrarosso. Questa action effettua l'inversione dei canali rosso e blu, solo che quella (modificata) che ho lanciato lo fa in modo ancora più esasperato, saturando i colori.

    Così facendo, da "tutto arancio" la foto è diventata "tutto blu elettrico". A questo punto ho invertito i colori della fotografia e mi sono fermato lì. Il risultato che ho ottenuto è qui sotto: mi è sembrato il colore del ferro incandescente, da cui è saltato fuori il titolo: "Vegetal Hellfire" (cioé Fuoco dell'inferno... vegetale)
 

 

 


IvanEditor

 

(Ivan – 16/03/2023)


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