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La macchina dello zio:

 

Canon Canonet

(1961)

 

Nei miei ricordi 

1970Thumb
Il cargo "Federal" (primi anni '60)

Foto scattata da mio zio in un porto imprecisato, molto probabilmente con la Canonet

Negli anni a cavallo del 1960 mio zio, allora giovane ufficiale di macchine, fece lunghissimi viaggi in Oriente a bordo di petroliere (quando io nacqui telegrafò per sapere se ero maschio o femmina, e la prima volta che fece ritorno a casa io avevo già un anno...). Da laggiù, soprattutto dal Giappone, spedì regali alla sua famiglia (io ricordo servizi di porcellana, soprammobili a forma di Buddha, manichini di seta vestiti da geisha..), ma soprattutto portò a mio padre una Yashica Lynx 1000 e comprò per sè una Canonet, allora di gran moda.

Solo che, mentre la Yashica l'ho vista in azione per anni (i soggetti ripresi da mio padre erano sempre gli stessi: io e le mie sorelle), mio zio non l'ho praticamente mai visto con la macchina fotografica in mano (forse se la portava dietro in navigazione) né gliene avevo sentito parlare, per cui avevo persino dimenticato che la possedesse.

Non molti mesi fa, però, rimettendo ordine in casa, lui e sua moglie devono essersi chiesti cosa farsene ed hanno deciso di regalarmela. Francamente, non ho mai tentato di utilizzarla (penso che, tranne le celle al Germanio dell'esposimetro che devono essersi esaurite, funzionerebbe ancora perfettamente). Mi sono limitato ad ammirarla e ad esporla in vetrina.

 

Storia

(testo condensato dai siti: crononewswikipediacanonet.free - in francese ed inglese)

Alla fine degli anni Cinquanta la giapponese Canon, che già produceva ottime macchine fotografiche per i professionisti, decise di studiarne una, in formato 35mm, che fosse di facile utilizzo e quindi adatta al pubblico di massa. Nacque così un'intera famiglia di fotocamere, che nel tempo continuò ad adeguare le sue caratteristiche al progredire della tecnica e finì di essere venduta solamente vent'anni dopo.

Il modello di mio zio è proprio il primo che venne prodotto, la Canonet originale del 1961, che presentava varie caratteristiche innovative:

    • una cella esposimetrica posta tutto intorno all'obiettivo (un eccellente 49mm f/1.9), che la Canon chiamava "electronic eye" (occhio elettronico) e che sosteneva che, in quella posizione "a corona", misurasse la luce in modo ottimale.
    • una leva di carica dell'otturatore che poteva essere ripiegata quando non veniva utilizzata, curiosamente posta sul fondo dell'apparecchio, che rimaneva quindi particolarmente sobrio superiormente 
    • un design particolarmente lineare e "moderno" per quei tempi
    • un ottimo rapporto qualità-prezzo

La Canonet fu immediatamente desideratissima dal pubblico, tanto da venire soprannominata "la Leica dei poveri": quando fu presentata a Tokyo, la scorta prevista per la vendita di tutta la settimana fu esaurita in due ore!

 

La curiosa leva di scatto

8 meccanismoCarica
La bizzarra posizione della leva di carica

Quella bizzarra idea di spostare la leva di carica sul fondo della fotocamera, che voleva sembrare un tocco di eleganza, doveva in realtà rendere ben problematico l'utilizzo della macchina quando la si voleva adoperare senza estrarla dalla sua borsa, ma semplicemente "aprendo" quest'ultima (un'abitudine allora diffusissima: non credo che mio padre abbia mai estratto dalla borsa la sua Yashica. Scattava sempre tenendo pendente sotto la fotocamera quella specie di "museruola" che copriva l'obiettivo).

Il problema nasce da come la borsa, tramite un'opportuna feritoia neòl cuoio, permette il movimento della leva. E nella Canonet la soluzione adottata non è certo delle migliori: come si vede dalle due fotografie qui accanto, lasciando (foto in alto) la leva nella vera posizione di riposo, l'attacco della "museruola" della borsa la blocca e non si riesce a caricare l'otturatore. Se invece si sposta volutamente la leva un po' all'esterno (manovra già scomoda di per sé), diventa possibile utilizzare normalmente la macchina, ma la leva rimane chiaramente in una posizione esposta e "sforzata".

Se, ancora peggio (vedere la foto in basso), si vuole lasciare la leva piegata "a grilletto" per essere ancora più rapidi in caso di improvvisa necessità di scattare, la fotocamera rimane sbilanciata, si appoggia male su un piano e può addirittura tendere a rovesciarsi. Decisamente, non un buon esempio di design funzionale!

Manuale Canonet

 

Manuale di istruzioni

Questa a fianco è la copertina del manuale originale (in lingua inglese - cliccare per scaricare il documento).

 

Immagini

Le fotografie qui di seguito sono proprio quelle della Canonet in mio possesso, che ora guarda i curiosi da una vetrinetta in soggiorno...

 

 

(cliccare sulle miniature per vedere le foto in dimensioni maggiori)

 

1-frontaleObiettivo

Vista frontale, con
l'obiettivo fisso da
49mm f/1.9
 

2-frontaleTappo

Vista con il tappo
originale

4-topView

Vista superiore
(la mancanza della
leva di caricamento
doveva renderla
"elegante")
 

5-bottomLeva

Vista dal basso,
con la leva di
carica pieghevole
3-obiettivoCella La particolare
cella esposimetrica
a corona
  6-dorsoMirino Dorso e mirino
a telemetro
3-obiettivoCella La borsa in spesso
cuoio nero, ancora
in perfetto stato
dopo quasi 60 anni!
  9-prontoScatto Vista frontale
della Canonet,
pronta allo
scatto

 

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