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La modalità Live Composite di Olympus
Premessa
Abituato alle prestazioni della Lumix DMC-GH1, quando ho comprato la molto più performante (e moderna) Olympus OM-D E-M5 Mk.II, pochi mesi fa, sulle prime non mi sembrava poi così diversa dalla mirrorless che già possedevo. Già pochi giorni dopo, però, mi sono accorto che i menu erano molto più articolati di quelli della prima, con molte possiblità che, a prima vista, non avevo la minima idea di cosa fossero. Inizialmente ho letto il manuale, ma questo, come tanti altri, contiene indicazioni poco più che sommarie sull'uso e le prestazioni che sta descrivendo. Così, quando sono arrivato alla descrizione della modalità Live Composite (che sta per composizione (di più immagini) in tempo reale") questa mi è sembrata solo un sistema per fare esposizioni multiple.
Invece, dopo aver visto qualche tutorial video sull'argomento (basta digitare il nome della prestazione su You Tube e c'è solo da scegliere... e sono aiuti davvero impagabili: forniscono esempi, consigli, guide di configurazione, trucchetti...) ho capito che è una prestazione geniale, che Olympus sostiene di avere in esclusiva sulla sua serie di fotocamere OM-D (non so se questo sia vero, però).
Cos'è la funzionalità Live Composite
Loops (composizione astratta ottenuta con la tecnica Live Composite) |
È fin dai primi anni dalla fotografia, più di un secolo fa, che esiste la possibilità di lasciare aperto l'otturatore per un tempo indefinito, regolabile a piacere dal fotografo: si chiama "posa B" (per "Bulb", con riferimento al bulbo di gomma dello scatto flessibile pneumatico delle prima macchine fotografiche), e serve per fare esposizioni di oggetti estremamente poco luminosi (come il cielo stellato, ad esempio), ma anche esposizioni multiple, light painting o svariati effetti speciali. Tutte le vecchie fotocamere analogiche l'avevano, a parte le più primitive. Solo che la posa B ha tre problemi, che ne limitano l'utilizzo e la rendono comunque complicata da sfruttare e controllare:
- è praticamente indispensabile scattare nel buio più completo: con pellicole (o sensori) che richiedono tempi di minime frazioni di secondo per impressionarsi, una luce anche debole lasciata accesa solo per pochi secondi tende a produrre immagini prima annebbiate, poi totalmente sovraesposte se non del tutto bianche, "bruciate" ed inutilizzabili
- gli "effetti speciali" ottenibili a questo modo sono un po' limitati: ogni "colpo di luce" apportato volontariamente dal fotografo illumina l'intero fotogramma, che continua così ad accumulare esposizione, quindi è facile che almeno una parte rimanga sovraesposta, in quanto vi si sono sommati parecchi contributi luminosi successivi, fino a saturarla
- anche usando una fotocamera digitale, il risultato si vede… soltanto dopo, al termine della sequenza di scatto: se non è soddisfacente, l'intera procedura di realizzazione dell'immagine va ripetuta da capo
La tecnica LiveComposite, invece, concepibile e realizzabile soltanto in un ambiente digitale, elimina tutti gli svantaggi della posa B, permettendo di fare scatti multipli ed effetti speciali anche di giorno, senza alcun pericolo di sovraesporre, e controllando in tempo reale l'illuminazione e l'aspetto finale dell'immagine.
Vulcano (ancora una composizione astratta ottenuta con la stessa tecnica) |
Il suo funzionamento è basato sulla somma, in digitale, dei singoli pixel di un'immagine con quelli delle immagini successsive, ma solamente se questi sono più luminosi di quelli "di partenza" (è infatti necessario eseguire un primo scatto di riferimento). Sarà il software che sovrintende all'intera procedura a decidere, pixel per pixel, se sostituire quello già presente con il nuovo. Quindi non c'è più sovraesposizione: la prima immagine rimane come riferimento di base, ma ci si sommano i pixel solamente se più luminosi, altrimenti non vengono modificati. Quindi, anche in pieno giorno sarà possibile sfruttarla. Infine, l'accumulo delle luci dovute agli istanti successivi è riportato immediatamente sul display LCD della fotocamera, quindi il fotografo può controllarlo ed interrompere la procedura quando lo ritiene opportuno, senza "tirare ad indovinare" quale sarà il risultato finale.
Come si configura la Live Composite
Nelle fotocamere OM-D, va prima di tutto impostata la durata di ogni singolo scatto: nel menu di configurazione (con la ruota dentata), scegliere la voce di menu "E" (Exposure), quindi selezionare "Composite Settings": qui si può impostare il tempo, che va da 1/2" a 60". Da questo dipenderà il tipo di immagine risultante: tempi brevi produrranno l'effetto di "colpi di flash" sulla scena, tempi lunghi accumuleranno luci più deboli o in movimento lento, come le stelle.
L'esposizione va quindi impostata su Manuale ("M"), poi si ruota la ghiera dei tempi verso i più lunghi. Dopo i 60", sul display appaiono le scritte: "BULB" (è la "posa B" descritta precedentemente), "LIVE TIME" (sostanzialmente, una posa B in cui è possibile visualizzare sul display LCD l'immagine mentre si sta formando, ed interromperla quando lo si ritiene opportuno) ed, infine "LIVE COMP" (l'ultima, quella in oggetto).
A questo punto va fatto uno scatto preliminare, che fissa la messa a fuoco ed il diaframma in automatismo, dopodiché la fotocamera è pronta a registrare tutta la luminosità che, per ogni punto, eccede quella del primo fotogramma di riferimento o di quelli registrati precedentemente. Una seconda pressione del pulsante di scatto inizia l'acquisizione, che viene fatta con esposizioni tutte pari al tempo precedentemente impostato. La sequenza termina quando si preme nuovamente il pulsante di scatto o comunque dopo 3 ore (carica della batteria permettendo), e durante tutto questo tempo è possibile visualizzare sul display LCD l'accumularsi della luminosità e quindi l'aspetto dell'immagine risultante. Normalmente, per tutta la durata della sequenza la fotocamera deve rimanere immobile su un treppiede per evitare scatti mossi (a meno che ciò non sia voluto, per generare immagini creative).
Cosa si può fare con la Live Composite
Tipici casi di utilizzo di questa particolarissima modalità sono i seguenti:
- Fotocamera su treppiede:
- riprese di fulmini, anche diurne
- fuochi artificiali
- cielo stellato (si creano archi di cerchio descritti dalle stelle, tanto più estesi quanto più è lunga l'esposizione)
- scie di traffico notturno generate dai fari dei veicoli
- scie di aereoplani in volo
- light painting: composizioni astratte o meno generate da fonti luminose in movimento, dirette verso l'obiettivo o che illuminano parte della scena
- esposizioni multiple (lo stesso soggetto può apparire in punti diversi del fotogramma)
- Fotocamera a mano libera:
- effetti creativi astratti, generati muovendo volutamente la fotocamera rispetto a fonti luminose
Esempi realizzati con la funzionalità Live Composite
Tutte le immagini seguenti sono state realizzate da me con questa tecnica
Titolo | Miniatura | Dati tecnici | |
cliccare sulle miniature per vedere le foto a tutto schermo | |||
Light Painting (1) |
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Light Painting (2) |
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Fuochi Artificiali |
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Scie di traffico |
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Laser writing (puntatore laser) |
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Samurai (soldatino di piombo) |
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Portaerei Taiho (modellino in plastica) |
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Peschereccio (modellino in legno) |
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Luci rotanti |
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The Shock |
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(Ivan – 07/01/2021)
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