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Le foto astratte
Ho già scritto che mi piacciono i dettagli, che spesso si ripetono, ed i patterns, che spesso... sono fatti di dettagli. Tutto questo per dire che sono spesso affascinato da quegli elementi che si staccano dalla realtà dei soggetti ripresi (una cassetta di frutta, il ripetersi di una parete di mattoni...) per accentuarne invece soprattutto la forma, la ripetizione, la sfumatura di colori fra parti apparentemente quasi uguali.
Tutti elementi che vannno verso l'astratto, per me inteso non tanto come un qualcosa "senza significato", quanto come "fatto di sola forma, senza contenuto". Lì penso che il "bello" stia nell'equilibrio contemporaneo fra forme e colori, e la mia "foto" può tentare di sconfinare nell'arte, altra rappresentazione della realtà, più spesso sua trascrizione secondo l'interpretazione o la volontà (magari inconscia) dell'autore.
Mi sarebbe piaciuto sapermi esprimere con i pennelli, magari in un "raptus artistico" in cui in pochi secondi l'opera nasce e si realizza. Ma poi non ci ho mai neppure provato. Così ogni tanto, con la macchina fotografica, provo a realizzare quel vecchio desiderio, "rubando" accostamenti che nessuno aveva notato, creatisi per caso o da qualcuno che non aveva nè l'intenzione né si è reso conto di averli generati.
Sono nate proprio così gran parte delle "immagini astratte" che potete vedere cliccando sull'immagine qui sopra: prese da un muro pieno di scritte, da una serranda colorata a spray, da un accostamento casuale di colori. Che io poi, in qualche modo, enfatizzo ed astraggo ancora di più con il fotoritocco. Perché le "firmo"? Perché credo di aver visto solo io che in quegli elementi apparentemente banali o addirittura degradati, ci fossero invece quelle composizioni, quegli equilibri che ne meritavano la valorizzazione.
Il mio contributo?
Mi hanno chiesto se metto qualcosa di mio nel realizzare queste immagini, così questa volta ho avuto l'idea non tanto di far vedere nei dettagli il processo di generazione, ma solo il "prima" (la fotografia di partenza, memoria dell'attimo che ho voluto agguantare) e il "dopo" (quello che ne è risultato dopo che ho cercato di valorizzarlo). Metto quindi qui di seguito a confronto, fianco a fianco, alcune delle immagini dell'album qui a lato con quello che era il loro aspetto reale.
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