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Premessa

   Le foto navigabili sono il motivo per cui... questo sito esiste: volevo far vedere le mie immagini, ma queste, non essendo normali files grafici (jPEG, BMP, PNG, GIF, TIFF...) ma web applications, non si potevano né stampare, né caricare su uno qualsiasi dei tanti siti che offrono, gratis o a pagamento, spazio per le proprie immagini. Così ho dovuto farmene uno da solo...

  

Il mio approccio alle foto navigabili

   Le immagini panoramiche “navigabili” mi hanno attirato, per la loro particolarità e la sensazione di essere “fisicamente presenti” sul luogo dello scatto, fin dalla prima volta che le ho viste, qualche anno fa. In particolare, mi aveva enormemente incuriosito il fatto che non si riuscisse a capire come erano state scattate, dato che non c'era alcuna traccia di cavalletto o sostegno della fotocamera: il punto di ripresa sembrava inspiegabilmente "galleggiare" nell'aria!

   Naturalmente mi era subito venuta voglia di farne anch’io, ma allora, forse per una ricerca superficiale, mi erano sembrate sia complicate da realizzare sia che servisse una costosa apparecchiatura, che non volevo comprare per poi magari scoprire di non essere in grado di usare.

   Tutto è rimasto così fino a pochi mesi fa, quando sono incappato nel blog di un giovane fotografo filippino, che spiega chiaramente, con testi e fotografie, cosa sia necessario per produrre le proprie immagini a 360°. E questa volta la cosa non mi è più sembrata così impossibile… anzi, era l’occasione buona per utilizzare finalmente il mio obiettivo ultra-grandangolare Samyang, comprato per soddisfare un mio antico capriccio ma di fatto non così utile, fino a quel momento (ai tempi delle reflex SLR 35mm i fisheye avevano un costo decisamente insostenibile, mentre il mio, pur non essendo “moderno” – non è autofocus, ma questo non è un così grave difetto in un fisheye – è “abbordabile”).

 

   Le foto a 360°, invece, pur essendo teoricamente realizzabili anche con obiettivi “normali”, di fatto sono basate sull’uso degli ultragrandangolari, che con il loro enorme angolo di campo riescono a catturare tutto lo spazio intorno, sopra e sotto il punto di ripresa con molti meno scatti (con il fisheye io ne faccio abitualmente 16, usando un “normale” ne servirebbero forse 5 volte tanto!). A questo punto, a frenarmi erano oramai solo gli altri due componenti indispensabili (il terzo è il fisheye), la testa panoramica a 360° ed il software di stitching: entrambi sono normalmente costosi, ben sopra il centinaio di euro ognuno. In breve, però, ho scoperto che:

  • su Amazon era in vendita una testa panoramica, un po' spartana ma funzionante, per soli 40$ (ne esistono anche da 800…)

  • sul mio iMac ho trovato installato, fra i tanti programmi avuti per prova e di fatto mai usati, una copia di PTGui Pro, il "software di riferimento" per la produzione di foto sferiche. Era una release vecchiotta ma perfettamente funzionante (io ho la 9.2, ora il programma è alla 11.2...), di cui mi ero totalmente dimenticato non solo la provenienza, ma addirittura l'esistenza: evidentemente, quando l'ho caricato non capivo nemmeno a cosa potesse servire e mi è passato di mente. Fortunatamente però non l'ho rimosso!

A questo punto mi sono buttato ed ho fatto l’ordine su Amazon per la testa panoramica, e da qui è iniziata l’avventura… 

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