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Inverigo, ville storiche e chiese

(interpretazioni a confronto)

SM della Noce - formella portale
Santuario di S.M. della Noce ad Inverigo (CO): una delle grandi formelle del massiccio portale ligneo, finemente scolpite 

 

 

I soggetti…

    In una delle mie ultime gite nei dintorni di Milano (questa è stata ad Inverigo, in Brianza, dove sono andato per vedere un filare di cipressi "tipo quelli toscani"(1) scovato da mio figlio) mi sono portato sia la Lumix GH1 che un paio di anni fa ho fatto convertire all'infrarosso che la Sigma dp1 quattro, la prima per sfruttare l'occasione (so già che i migliori scatti all'infrarosso sono quelli in cui compaiono alberi e cielo terso), la seconda a scopo di "allenamento" (traduco: usando poco, specialmente d'inverno, la particolarissima "compatta" con sensore Foveon, non ho così tanta esperienza con questa fotocamera e così, quando è possibile, preferisco farci qualche sessione di ripasso).

Villa Crivelli - Ingresso viale
Villa Crivelli: il viale di accesso visto dal monumentale ingresso. proprio a fianco del santuario

 

    Dopo l'iniziale visita al viale dei cipressi, estesa al santuario che si trova a pochi metri dal suo monumentale ingresso, ma abbreviata a causa del vento freddo che batteva quel punto, c'è stato ancora il tempo per vedere la non distante tenuta della Pomelasca, un parco in cui sorge la grande Villa Sormani, anch'essa dello stesso periodo della precedente; infine, nei pressi della villa, una magnifica chiesetta in stile neoromanico, costruita nel 1952 ed immersa nel verde, fra pini e cipressi.
 

(1) il (doppio) filare è quanto resta dello scenografico viale d'accesso a Villa Crivelli, una residenza aristocratica ora abbandonata ed in rovina, eretta su una piccola altura. Il viale, costruito intorno alla metà del '600, conduceva alla villa partendo dal santuario di S.M. alla Noce ed era affiancato da un grande giardino in stile francese, ora completamente scomparso.

 

…e le foto

    Le "interpretazioni" del sottotitolo di questo post si riferiscono, per ognuno dei tre soggetti citati, a varie rielaborazioni a partire da quello che mi sembra il migliore dei fotogrammi all'infrarosso, ma a questi aggiungo anche scatti (sia inalterati che rielaborati) ripresi con la dp1 quattro all'incirca dallo stesso punto del corrispondente in luce IR.

   Come ho giò fatto in un caso simile, non esprimo le mie personali preferenze per questa o quella immagine per non influenzare chi le vede: mi limito solamente ad accennare a qualche dettaglio tecnico.

 

1)   Viale dei cipressi e villa Crivelli

    Villa Crivelli, attualmente in stato di abbandono, al tempo del suo massimo splendore era inserita in un grande giardino in parte alla francese e in parte all'italiana. La grande dimora aristocratica, fatta edificare nel 1683 da Flaminio Crivelli sulle fondamenta di un precedente castello che apparteneva alla sua famiglia, comprende tre corpi seicenteschi uniti da un portico neoclassico abbellito da colonne doriche realizzato nel 1814. 

VillaCrivelliInverigo Idp1 VillaCrivelliInverigo IR1 VillaCrivelliInverigo IR2
Il lungo viale con i cipressi, il grande prato dove penso si trovasse il giardino ora scomparso(2) e, in alto, villa Crivelli Un'elaborazione relativamente leggera dello scatto originale in luce infrarossa Altra elaborazione a partire dallo stesso originale ma un po' più complessa,  soprattutto per quanto riguarda il cielo 

 

(2) guardando attentamente questa immagine a colori, direi che nel ripido pendio sotto la villa si riesce ancora a riconoscere qualcosa della geometria del giardino scomparso, che quindi presumibilmente si estendeva anche nel grande prato in primo piano

 

 

2)   Villa Sormani

    Come è accaduto a molti edifici (ville, palazzi, chiese) all'avvicendarsi delle mode, anche la seicentesca Villa Sormani fu "ringiovanita", convertendola nello stile neoclassico, che evidentemente in quel momento era più ammirato (oggi si direbbe "cool"...) del precedente: 

VillaSormani Inverigo dp1 VillaSormani Inverigo BW VillaSormani Inverigo IR
Uno scatto che, a causa dei toni caldi dovuti al sole basso (lo scatto è delle 15:20!) e alla totale mancanza di neve, definirei autunnale, più che invernale Veduta in B/N ottenuta partendo dalla stessa immagine precedente; per darle un aspetto "d'epoca" ho aggiunto anche una certa quantità di grana Stesso soggetto e stesso punto di ripresa, ma questa volta con i colori freddi tipici delle immagini all'infrarosso "ricolorate"

 

 

3)   Chiesa della Pomelasca

    Situata all'interno della stessa tenuta della Pomelasca (situata tra i territori di Inverigo, Lurago d’Erba e Lambrugo), a pochi metri da Villa Sormani si trova questa chiesetta, perfettamente inserita nel paesaggio del parco come una piccola gemma.

ChiesaRossa dp1 ChiesaRossa IR 1
Vista laterale della chiesetta, ripresa con la Sigma dp1 quattro   Rielaborazione "leggera" di uno scatto all'infrarosso, eseguito pressapoco nello stesso punto dell'immagine precedente
 
ChiesaRossa IR 2 ChiesaRossa IR 3
Un curioso effetto di solarizzazione, ottenuto da più ripetizioni successive di una stessa Action(3) di Photoshop, che invece viene tipicamente applicata una sola volta nel corso dell'elaborazione di un'immagine all'infrarosso Immagine in falsi colori, ottenuti in fase di post-processing. La base di partenza è sempre lo stesso scatto in luce IR

 

(3) nel "gergo" di Photoshop, una Action (nella versione italiana "azione") è ciò che in informatica si definisce abitualmente macro, cioé una sequenza di comandi che permette il raggiungimento di un determinato obiettivo. Tali comandi sono memorizzati dal sistema, quindi basta richiamare la sequenza (con un solo click del mouse) per applicarla all'immagine che si sta elaborando ed ottenere il risultato desiderato. Nel caso delle immagini all'infrarosso la sequenza citata, utilizzata una sola volta, inverte i canali del rosso e del blu, con lo scopo di ridare al cielo le tonalità del blu, a cui siamo più abituati. Lanciando invece la stessa sequenza più volte si perde il realismo, ma si ottengono risultati grafici più astratti, spesso creativi e "piacevoli".

 

4)   Chiesette nei campi

    Chissà se sarà stata la comune ambientazione nel verde, i cipressi, le dimensioni ridotte, l'oculo circolare al centro della facciata presente in entrambe o ancora il timpano triangolare molto simile, ma appena ho visto la chiesetta della Pomelasca mi è tornata in mente la cappella di Vitaleta, che ho fotografato l'anno scorso nei campi vicino a Pienza, in Toscana. Quella rossa è un "falso storico" del '52, mentre Vitaleta è… un altro falso storico: nonostante sembri un autentico edificio neoclassico, quello che appare oggi è invece il risultato di una ricostruzione quasi totale, avvenuta nel 1884.

    A questo punto ho voluto aggiungere anche un confronto, più architettonico che fotografico, fra queste due splendide (e ben tenute) cappelle. Eccolo:

Chiesa Rossa Pomelasca Vitaleta SI
 Chiesetta della Pomelasca (1952) Cappella di N.S. di Vitaleta (ricostruita nel 1884) 

 

    Invece, direi che dove i due edifici sacri differiscono profondamente sia... nella rispettiva notorietà: mentre Vitaleta è piuttosto conosciuta e frequentata (digitando in un motore di ricerca: "campagna toscana", "Crete senesi", "Pienza", "Montalcino" o "San Quirico d'Orcia", prima o poi apparirà sicuramente una sua fotografia), altrettanto non si può certo dire per la rossa chiesetta brianzola: finché non mi è apparsa improvvisamente davanti non ne avevo mai sentito parlare...

 


IvanEditor

 

 

 

Ivan (06/02/2023)

 

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