Accessori (con qualche mia modifica)
(aggiornamento(1) del 03/03/2024)
Raccolgo qui di seguito caratteristiche e foto degli accessori fotografici che uso più spesso, insieme a qualche piccola modifica che, sperimentando, ho introdotto io stesso. Più o meno importanti, più o meno utilizzati, acquistati, modificati o autocostruiti, spesso si rivelano indispensabili per ottenere un certo effetto o risolvere il problema di come realizzare una data fotografia.
(1) il testo aggiornato è riconoscibile per il colore blu chiaro
1) accessori e modifiche per i corpi macchina:
La femmina di una delle flange a sgancio rapido (il maschio è visibile nelle foto dell'impugnatura aggiuntiva) |
- flange a sgancio rapido: sono state le prime parti aggiuntive che mi sono procurato, perché la posizione in cui va fissata la fotocamera sulla testa panoramica è ben precisa e deve essere sempre quella, una volta trovata sperimentalmente. Dato che avvitare la fotocamera sulla slitta non è invece un'operazione così banale da garantire facilmente questa precisione (slitta e fotocamera sono in posizione verticale, ed il fissaggio è un po' traballante finché non si serra la vite da 1/4", con il rischio che le due parti non rimangano neppure ben allineate fra di loro), ho pensato di comprarmi una flangia a sgancio rapido per risolvere il problema.
La flangia è costituita da due parti, maschio e femmina, rispettivamente avvitate al fondo del corpo macchina e al dispositivo di fissaggio (testa panoramica, slitta per macrofotografia o testa del cavalletto), che si incastrano fra loro con una leva a scatto. Spesso sono corredate, come la mia, di 3 livelle a bolla per l'allineamento nelle tre direzioni, anche se di fatto non le uso molto. Ne esistono vari modelli, con dimensioni, precisione, affidabilità (e prezzo...) variabili. Io ne ho scelto una economica, che assolve comunque discretamente il suo compito, tanto che in seguito ne ho comprate altre due identiche e quindi interscambiabili. Ora tengo stabilmente un maschio fissato sotto ogni fotocamera, e questo mi permette di evitare continui sforzi alle filettature degli apparecchi.
- tracolle rimovibili: la tracolla è utilissima quando si sta fuori, con la fotocamera appesa al collo: tiene le mani libere, e con un corpo macchina in formato micro 4:3, non pesa poi così tanto. In casa, invece, non serve a nulla. Addirittura, in casi come la fotografia panoramica, dove la fotocamera è fissata sul treppiede e deve ruotare, è spesso d'impiccio (me la sono trovata impigliata più di una volta, oppure messa di traverso davanti all'obiettivo, pronta a rovinare lo scatto). Risultato: a volte sarebbe meglio che non ci fosse. Quindi... leviamola! Ho iniziato con la Lumix (quella che uso sempre per le panoramiche), cercando in un negozio di fibbie, zip e chiusure di ogni tipo il moschettone più piccolo possibile. Il risultato è qui sotto: ho anche sostituito gli anellini laterali, mettendo al posto degli originali triangolari quelli rotondi della OM-2, che di fatto non mi serve più. L'idea è valida, solo che i due moschettoni metallici un po' di attrito lo fanno passando e ripassando sul corpo macchina. Fortunatamente, questo è gommato!
Per un bel po' ho lasciato la E-M5 Mk.II così come l'ho comprata, con la sua appariscente tracolla, finché non ho recuperato altri due moschettoncini adatti come dimensioni, solo che questi sono neri (in tinta con la macchina e meno visibili) e di nylon, robustissimo ma più "gentile" nello strusciarsi contro le pareti della fotocamera. Unico neo: non ho (ancora) tolto gli anellini triangolari originali, che sono adattissimi per collegarvi direttamente la treccia piatta di nylon della tracolla, ma parecchio di meno perché il moschettone ci possa girare liberamente... vedrò se "approfittare" anche dell'OM-1.
- laccetti per polso: in qualche modo, una volta tolta la tracolla, volevo comunque assicurare la fotocamera da rovinose (e costose) cadute. Per farlo ho ripescato dalle scatole di cellulari obsoleti un paio di laccetti fatti proprio per questo scopo, fissandoli all'anello di destra del corpo macchina (sono mancino...). Ogni volta comunque non sono del tutto certo che quel sottile cordino di fissaggio sopporti il peso della fotocamera, per cui sto molto attento ad evitare strappi. Per evitare spiacevoli sensazioni di insicurezza ho quindi acquistato su Amazon un laccio per polso molto più robusto, che garantisce una tenuta stabile. Per un po' l'ho fissato direttamente all'anello destro, poi ho trovato per casa un piccolissimo moschettone e l'ho aggiunto, rendendolo facilmente rimovibile all'occorrenza. Ora lo uso sulla fotocamera principale, mentre i laccetti di provenienza "telefonica" sono rimasti sulla più leggera Lumix GH-1 e sulla Sigma dp1 quattro
- impugnatura aggiuntiva (solo per la E-M5 Mk.II(2)): questa fotocamera, forse quella che, fra tutte le OM-D, mi sembra sia la più aderente allo stile delle "vecchie" fotocamere serie OM degli anni '70-'90, è obiettivamente piccola, anche rispetto alle altre della famiglia micro 4:3. Questa caratteristica mi piace, ma effettivamente a volte è troppo piccola: le dita della mano destra non riescono a stringere in modo particolarmente saldo il corpo macchina, perchè questo è fin troppo piccolo. C'è una piccola sporgenza, sì, ma proprio non è sufficiente. Così, per rimediare al problema ho guardato in rete i possibili accessori, trovando due alternative:
- l'impugnatura supplementare originale Olympus HLD8-G, studiata per aggiungerci (se richiesto) un altro spesso compartimento con una batteria aggiuntiva ed un ulteriore pulsante di scatto, adatto quando si tiene la fotocamera verticale (cosa già di serie sulla grossa, costosa -e criticata- E-M1X). Anche la prima impugnatura ha contatti elettrici che spostano il pulsante di scatto principale ed una ghiera di comando. Però tutto questo si paga: l'accessorio costa all'incirca 130 €, che salgono intorno all'ingiustificabile cifra di 300 € con lo scomparto aggiuntivo HLD8 (che appesantisce il tutto, e può essere semplicemente sostituito da... una batteria di ricambio tenuta in tasca!)
- la ben più semplice impugnatura della Fotodiox Pro, costruita su misura per il mio modello, che per circa 40 € offre un pezzo in alluminio nero perfettamente sagomato, senza alcun rimando, ma con una grossa asola nella parte inferiore (mancante nell'originale Olympus), che permette di sostituire la batteria senza levare l'impugnatura
- l'impugnatura supplementare originale Olympus HLD8-G, studiata per aggiungerci (se richiesto) un altro spesso compartimento con una batteria aggiuntiva ed un ulteriore pulsante di scatto, adatto quando si tiene la fotocamera verticale (cosa già di serie sulla grossa, costosa -e criticata- E-M1X). Anche la prima impugnatura ha contatti elettrici che spostano il pulsante di scatto principale ed una ghiera di comando. Però tutto questo si paga: l'accessorio costa all'incirca 130 €, che salgono intorno all'ingiustificabile cifra di 300 € con lo scomparto aggiuntivo HLD8 (che appesantisce il tutto, e può essere semplicemente sostituito da... una batteria di ricambio tenuta in tasca!)
Alla fine ho preso proprio questo accessorio, e la presa è molto migliorata (e naturalmente, mancando ogni contatto elettrico, le caratteristiche di impermeabilità della fotocamera non vengono messe a rischio)
- impugnatura aggiuntiva autocostruita (su misura per la E-M1 Mk.III): nonostante che la nuova fotocamera che ha rimpiazzato la più piccola E-M5 II sia decisamente più massiccia e presenti una grossa "gobba" a destra che ne facilita la presa, mi è sembrato che le ultime due dita della mano destra non trovassero un appoggio adatto (l'impugnatura, anatomica, di fatto impone alle dita una sola posizione di presa e non permette spostamenti), così ho provato... a fabbricarmi io stesso un'impugnatura aggiuntiva, e dopo aver studiato un po' il problema sulla base dell'esperienza fatta con l'analogo accessorio per la E-M5II, ho identificato i punti critici per realizzarla:
- progetto: diversamente dall'impugnatura aggiuntiva della E-M5II, che doveva fornire alla mano destra un appiglio "mancante", in questo caso lo scopo è quello di dare una maggior superficie di appoggio alle ultime due dita della mano destra. In poche parole, l'impugnatura deve "alzare" il corpo della fotocamera di un paio di cm
- progetto: diversamente dall'impugnatura aggiuntiva della E-M5II, che doveva fornire alla mano destra un appiglio "mancante", in questo caso lo scopo è quello di dare una maggior superficie di appoggio alle ultime due dita della mano destra. In poche parole, l'impugnatura deve "alzare" il corpo della fotocamera di un paio di cm
- disegni costruttivi: grazie allo scanner, con il quale ho ricavato un'immagine in scala 1:1 del fondo della fotocamera, ed a Photoshop (usato per ottenere un miglior contrasto dei dettagli) ho ricavato un'ottima dima da usare per il taglio del compensato
- sistema di fissaggio: è ovviamente indispensabile per collegare stabilmente l'impugnatura alla fotocamera. Come molti accessori, si usa la filettatura per il cavalletto, sempre presente nel fondo del corpo macchina. Il problema, vivendo in un Paese in cui tutte le misure, comprese quelle delle viti, seguono le regole del Sistema Metrico Decimale, è… trovarne una adatta (deve infatti essere a passo imperiale da ¼"). Fortunatamente sono riuscito a cannibalizzare quella della custodia dell'Agfa Silette di mio suocero, ottenendo proprio quello che mi serviva: non una vite, ma una rotella zigrinata da far ruotare con le dita, ovviamente con il passo giusto (e così un componente fotografico degli anni '60 è tornato utile… quasi 60 anni dopo!)
- materiale: il metallo (magari una leggera lega di alluminio) sarebbe preferibile, ma non avendo né l'abilità tecnica né gli strumenti necessari per lavorarlo, ho optato per il legno, più alla mia portata, anche se ho dovuto necessariamente rinunciare ad accedere al vano batteria senza dover rimuovere l'impugnatura (la lavorazione era troppo complessa). Ho trovato per casa un pezzo di robustissimo compensato che sembrava perfetto per lo scopo, e lavorabile senza particolari difficoltà, ed ho usato quello
- blocco anti-rotazione: era il punto debole dell'intero lavoro, e l'ho risolto solo ora. Bisognava aggiungere in qualche modo un paio di fermi (possibilmente metallici) in modo da bloccare il fondo dell'E-M1III per non farlo ruotare intorno alla vite di fissaggio (la fotocamera non presenta incassi adatti ad inserirvi spinotti). L'impugnatura dell'E-M5II aveva un paio di sporgenze nel corpo in metallo messe strategicamente di fronte e sul retro della fotocamera, che lo mantenevano fermo. Ispirandomi a questa soluzione, sono finalmente riuscito a realizzare qualcosa di simile, avvitando davanti e dietro all'impugnatura un paio di rondelle metalliche un po' sporgenti, che mantengono incastrato fra di loro il corpo macchina, senza dover più fare affidamento al poco attrito che uno strato di gomma (preso da una vecchia camera d'aria ed incollato sull'impugnatura) riesce a fare
- lavorazione: io ho fatto tutto quello che ho potuto, ma senza gli amici Claudio e Roberto (che ringrazio, anche per gli utilissimi consigli) con le loro frese, il seghetto, la morsa e la cantina attrezzata a laboratorio non penso sarei riuscito a concluderla!
E questo è il risultato: per essere il primo (e probabilmente l'ultimo...) prototipo, non mi lamento. La finitura è un po' irregolare perché non avevo gli attrezzi più adatti, ma l'impugnatura è funzionale e pesa solamente 66g
(2)Il corpo macchina della Lumix è molto più grosso e sporgente a destra, e quindi non ha alcun bisogno di grip aggiuntivi.
2) Cavalletti (aggiornamento del 03/03/2024)
Una volta non lo usavo praticamente mai, ma ora... ne ho addirittura 4 (più uno per smartphone)! Il primo, il principale, risale addirittura agli anni '80, ma è rimasto inutilizzato molto a lungo, per poi tornare, come accessorio indispensabile, con la fotografia navigabile a 360°, una volta equipaggiato con la testa panoramica. La tabella qui sotto ne riporta i dati, le misure ed una descrizione sommaria:
Ed ora i cavalletti sono ...diventati 5! Dopo aver resistito per anni alla tentazione di cambiare il cavalletto principale con qualcosa di più moderno e performante(3), mi sono finalmente permesso qualcosa di notevolmente più evoluto: un Sirui Traveler 7C in leggerissima fibra di carbonio, multifunzione, realmente stabile e che permette di alzare la fotocamera fino a 1,74 m. Inoltre, insieme al treppiedi è fornita una testa a sfera di qualità molto superiore a quella del mio attuale esemplare (cinese...): se finora dovevo stringere ben forte per non vedere la fotocamera scivolare su un fianco, finalmente questo (con una staffa a sgancio rapido compatibile con lo standard Swiss-Arca) non si muove assolutamente più!
(3) quello che ho sempre usato ha oramai più di 40 anni e non è mai stato granché stabile, soprattutto al momento
di bloccarne la testa in posizione salta fuori uno scostamento. Minimo, sì, ma non così tanto quando si usano forti
teleobiettivi: di fatto, il punto di messa a fuoco si sposta sensibilmente
Caratteristiche dei treppiedi | ||||||||||||
elemento | Treppiede grande |
Nuovo treppiede grande |
Treppiede piccolo |
Treppiede mini |
Treppiede micro |
Treppiede per cellulare |
||||||
marca | PROTEO |
Sirui |
HAMA | KING |
||||||||
modello | MCT2000 |
Traveler 7C |
Star 700 EF Digital | |||||||||
note | acquistato a Torino negli anni '80 |
acquistato il 02/03/24 da RCE Foto a Limbiate (MI) |
acquistato il 25/06/20 su Kijiji | comprato da mio zio in Giappone negli anni '60 | insieme di due parti comprate da due diversi siti cinesi | trovato per casa - adatto solo a piccole compatte o cellulari | ||||||
materiale | interamente in alluminio |
fibra di carbonio ed alluminio |
alluminio (gambe) plastica (testa e giunzioni) |
acciaio | plastica (treppiedi) metallo (testa) |
alluminio (gambe) plastica (testa e giunzioni) |
||||||
colore | satin silver e giunti neri |
nero | bronzato | acciaio / nero | nero | silver | ||||||
accessori | no | punte di ricambio sacca per trasporto |
astuccio di trasporto | astuccio di trasporto in similpelle | no | no | ||||||
tipo | a colonna centrale estensibile a cremagliera |
a colonna centrale estensibile e ribaltabile |
a colonna centrale estensibile | gambe estensibili telescopiche | gambe non estensibili (piegate formano un cilindro) e testa a sfera | gambe estensibili telescopiche | ||||||
elementi estensibili | 3 | + colonna centrale | 4 | + colonna centrale | 4 | + colonna centrale | 10 | con fissaggio a scatto | 1 | il solo treppiedi non è orientabile | 3 | con fissaggio a scatto |
peso (g) | 1.768 | cavalletto | 1.271 | cavalletto | 605 | cavalletto | 720 | cavalletto | 29 | treppiedi | 100 | cavalletto |
463 | borsa | 297 | testa a sfera | 77 | borsa? | 35 | borsa | 51 | testa a sfera | 70 | adattatore cellulari | |
543 | braccio laterale | 463 | sacca | 682 | Totale | 775 | Totale | 80 | Totale | 170 | Totale | |
2.777 | Totale | 2.031 | Totale | |||||||||
dimensioni in cm (aperto) |
57 | 1° sez. estesa (minimo) |
54 | 1° sez. estesa (minimo) |
41,5 | 1° sez. estesa (minimo) | 20,5 | altezza minima | 5,0 | altezza minima | 17,5 | altezza minima |
86 | 1° e 2° sez. estese | questo treppiede offre una molteplicità di configurazioni (ha 12 diverse altezze, più la possibilità di rovesciare la colonna centrale e quella di staccare una delle gambe per utilizzarla come un mono-piede |
109 | 1°, 2° , 3° e 4° sez. estese | 108 | altezza massima | 9,0 | altezza massima | 35,0 | altezza massima | ||
115 | 1°, 2° e 3° sez. estese | 125 | 1°, 2° , 3° e 4° sez. e colonna centrale estese | |||||||||
148 | 1°, 2° e 3° sez. e colonna centrale estese |
174 | tutte le sezioni e la colonna centrale estese (massimo) | |||||||||
dimensioni in cm (chiuso) |
59 | con testa a sfera | 47 (quando il treppiede è ripiegato, la testa a sfera rientra nell'ingombro totale) |
42 | 21 | 11,5 | 30 | con adattatore per cellulari | ||||
49 | senza testa | 20 | ||||||||||
aggiunte | 1 | braccio laterale autocostr. per foto al nadir (con flangia a sgancio rapido) | no | flangia a sgancio rapido | flangia a sgancio rapido | flangia a sgancio rapido | adattatore regolabile per montaggio cellulari (in posizione orizzontale o verticale) | |||||
2 | sacca di trasporto | riutiilizzo la sacca comprata per il precedente treppiedi | mini-testa orientabile (comprata in un secondo momento) | |||||||||
modifiche | sostituita la testa video (a leva) con testa sferica e flangia ad attacco rapido |
no | no | no | no | no |
3) Teste orientabili per cavalletti
Più che il cavalletto in sé, è il tipo di testa (cioé il meccanismo di fissaggio della fotocamera, quasi sempre regolabile) che ne decide od ottimizza la funzione. Per questo mi trovo ad averne di tre tipi diversi, più un particolare tipo di braccio decentrabile che di fatto ne è un ulteriore tipo, anche se per un uso piuttosto particolare:
- testa panoramica per foto navigabili: quando mi sono reso conto che forse potevo azzardarmi a provare a generare fotografie navigabili a 360° senza spendere una fortuna, la prima cosa che mi sono dovuto procurare (oltre all'obiettivo fisheye, che già avevo) è stata la testa panoramica. Questo componente meccanico dall'aspetto complesso è un sistema che permette alla fotocamera di ruotare liberamente nei tre assi attorno ad un punto particolare, a "zero parallasse", chiamato anche Punto (o centro) Nodale o centro ottico dell'obiettivo, che permette una costruzione dell'immagine sferica molto più semplice da parte del software di "cucitura" delle immagini elementari che la compongono. Questo punto, diverso per ogni obiettivo, deve essere trovato per mezzo di prove sperimentali, dopodiché la fotocamera sarà fissata sempre in quella posizione, mentre l'incastellatura le permette di ruotare.
Esistono teste panoramiche di tutti i prezzi, che differiscono per qualità, precisione e scorrevolezza dei movimenti, ed anche del peso complessivo che possono sopportare. Avendo adottato il sistema micro 4:3, particolarmente ridotto quanto a dimensioni e pesi, non mi sono preoccupato di questo aspetto ed ho trovato online un modello Andoer piuttosto economico (intorno ai 40$) per iniziare ad impratichirmi. Quando è arrivato, smontato e praticamente senza istruzioni, è stato come dover risolvere un puzzle 3D, salvo poi accorgermi, parecchio tempo dopo, di averlo montato rovesciato. Anche la determinazione del Centro nodale non è stata banale: nonostante la procedura (reperibile in vari tutorial su YouTube) non sembri complicata (si traguardano due oggetti allineati, uno vicino ed uno all'infinito, e si muove avanti o indietro la fotocamera intorno al punto di rotazione finché, spostando la fotocamera a destra o a sinistra, l'allineamento viene mantenuto), in pratica ho dovuto rifarla più volte. La base della testa panoramica ha un dispositivo regolabile che permette di ruotarla a scatti costanti di 15° o 20° (solitamente, facendo 6 fotografie orizzontali per inquadrare l'intero orizzonte, devo eseguire scatti distanziati di 60°, conto 3 scatti da 20° fra uno scatto e l'altro).
Con molto piacere ho anche scoperto che, smontando il "braccio" verticale e fissando la fotocamera sulla slitta inferiore scorrevole, posso disporre di una slitta per macrofotografia, che mi è già stata molto utile per riprendere oggetti con la tecnica del Focus Stacking.
- testa video: il mio cavalletto principale aveva, al momento dell'acquisto, una tipica "testa video", cioé quel tipo particolarmente adatto, con la sua leva che permette di muovere e/o fissare la testa, ad effettuare movimenti morbidi e continui con la macchina da ripresa, tipica necessità dei video. Per questi usi, come per quelli della fotografia tradizionale, la testa video funzionava perfettamente. Purtroppo, invece, ho scoperto che per le fotografie navigabili a 360° non era affatto indicata, in quanto la leva direzionale, sporgendo parecchio al di fuori della testa stessa, finiva invariabilmente nel campo inquadrato dall'obiettivo fisheye, costringendomi poi a lunghi fotoritocchi per farla sparire. Così l'ho sostituito con una testa a sfera, che non ha parti sporgenti che possano finire nell'immagine.
- testa a sfera: è quella che ha sostituito la testa video originale del cavalletto; è dotata di una piastra a sgancio rapido (fortunatamente compatibile con i maschi delle flange che possiedo, per cui posso facilmente montarvi direttamente le fotocamere) e di varie livelle a bolla per il suo allineamento. Purtroppo però la presa dei morsetti di regolazione sullo snodo sferico è molto minore di quella della testa video, per cui è necessario stringerli bene e fare comunque attenzione.
-
La macro alla paletta della chitarra
eseguita con l'aiuto del braccio laterale
Grazie al consiglio di un amico ho anche previsto un contrappeso regolabile, altrimenti la presa dello snodo sferico non sarebbe stata sufficiente e la fotocamera sarebbe più o meno lentamente scivolata verso il basso. anche così, comunque, si tratta di un vero e proprio trabiccolo non molto affidabile. Finora non mi è ancora servito in esterni, ma solamente una volta in casa, quando ho sospeso la fotocamera sul manico di una chitarra per eseguire un primo piano della cosiddetta "paletta".
(Ivan – 03/03/2021 - aggiornato 03/03/2024)
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