OM-1N

100-300

 

 

     Articoli già pubblicati in Home Page

 

 

iphone 12 pro max graphite

{jcomments on}

Un (quasi...) nuovo smartphone!

Ovvero: dopo un intoppo(ne) con uno "smartphone fotografico"...

...lo cambio con un altro, ma... super!
  

 

Premessa

    In origine, questo post doveva chiamarsi diversamente: il titolo a cui stavo pensando era "(My…) hands on Computational Photography!" (cioé: "Provo di persona la Fotografia Computazionale"), però ci sono stati non pochi eventi fuori programma, per cui la prospettiva delle cose è un po' cambiata

 

Gli eventi (imprevisti compresi...)

    Dopo aver letto tanto:

  • sulla Computational Photography (che nel seguito chiamerò più brevemente solo "CM")

  • sul lancio della nuova fotocamera professionale OM-1 da parte della OM System (rinata dalle ceneri dell'Olympus), una delle più avanzate tecnologicamente, specialmente in campo CM ed AI (Intelligenza Artificiale)

  • sulla serie dei vari iPhone Pro (iniziati a partire dalla serie 11, fino all'odierna 14), che gestiscono il loro gruppo ottico di 3 obiettivi come se fossero un unico versatile zoom, sempre grazie alla CM, e che basano proprio su questa nuovissima tecnologia gli strepitosi effetti applicabili alle loro foto (profondità di campo gestita dal software, cambio di sfondi, riconoscimento dei volti...)

iPhone8
Il mio iPhone8, ancora validissimo

    Bene... mi era venuta la curiosità di provare cosa significhi effettivamente usare quotidianamente una fotocamera basata sulla CM. Chi l'ha davvero resa un punto caratterizzante delle loro prestazioni sono proprio gli iPhone della serie Pro (tutti, non necessariamente l'ultimo, che ho subito scartato anche per motivi di costi: pagare ben più di 1.000 € per un telefono che si tiene perennemente in tasca, esposto a colpi, graffi, umidità e… furti, mi pare esagerato).

    Poi, in questi giorni, mi sono capitate due cose:

  • devo purtroppo constatare che il mio ottimo e affidabilissimo (e bello: il suo colore rosso "Product Red" è unico!) iPhone8 inizia ad avere problemi di batteria, dopo 4,5 anni di uso intenso

  • per caso, sono passato davanti ad un negozio che vende smartphone (quasi esclusivamente iPhone) rigenerati ed apparentemente perfetti, almeno a vedere quelli esposti in vetrina
     

   Così, un po' per curiosità, un po' per valutare effettivamente come stessero le cose, ho cercato (e trovato subito - Google Maps è implacabile…) il sito del negozio che ho visto, e ne ho ricavato queste informazioni:

  • in questo campo esistono varie fasce di prezzo (chiamate "grade" e distinte con A+, A, B, C…): la prima fascia è per dispositivi "pari al nuovo", cioé visivamente perfetti. La seconda presenta solo qualche graffio di poco conto, la terza ne ha già parecchi (il negozio vende solo pezzi di queste prime tre fasce, anche se ne esisterebbero altre). Tutti, però, sono venduti come "perfettamente funzionanti": l'attribuzione del grade è solamente basata sull'estetica

  • più un modello è recente, più costa (ovvio…) e minore è la convenienza nel comprarlo rigenerato. Quello a cui (senza dirlo troppo forte) puntavo, cioé il 13 Pro Max, è appena uscito dal listino Apple ed è così poco scontato rispetto ad uno nuovo da dissuadermi dal correre i rischi connessi all'acquisto dell'usato

  • sui modelli un po' più "anziani", invece, la convenienza c'è (un risparmio intorno al 40%, ad esempio)

  • guardando in rete, rivenditori di iPhone usati ce ne sono parecchi, ma sono quasi tutti meno convenienti, e senza un punto vendita fisico dove poterli vedere e provare (non facendo parte dei "nativi digitali", rispetto all'impalpabilità dell'acquisto online, prima di comprare qualcosa di usato preferisco di gran lunga toccarlo con mano…)

    E così.. oplà, l'ho fatto: dopo un po' di confronti fra prezzo di listino e del rigenerato, valutazione delle prestazioni dei vari modelli (qui quelli ai quali sono ragionevolmente interessato)(1), mi sono orientato sull'iPhone 12 Pro, il più economico fra quelli disponibili, mi sono deciso e l'ho comprato, scegliendo un telefono della fascia Grade A+, esteticamente perfetto, con una bellissima finitura di un profondo blu metallico.

  Purtroppo, però, già dal primo giorno ho notato che, pur funzionando come mi aspettavo, lo smartphone divorava letteralmente la carica della batteria (oltre ad essere perennemente tiepido, come se ci stesse girando un programma pesantissimo). A questo punto, un collega a cui raccontavo le mie disavventure mi ha avvertito che proprio quel modello di iPhone era noto per aver avuto problemi di questo tipo, così ho cercato in rete:

  • il problema c'era stato davvero, era dovuto a componenti difettosi e si era manifestato sui pezzi prodotti fra ottobre 2020 ed aprile 2021

  • sul sito imei.info si possono leggere molte informazioni sul proprio modello, a partire dai codici univoci IMEI o S/N. L'ho fatto subito: la data di produzione del mio (28/12/2020) cadeva... proprio nel periodo incriminato!

  • a questo punto non aveva senso chiedere che fosse sostituita la batteria, apparentemente l'elemento più sospetto per i problemi che avevo sperimentato: se ad essere fallato era proprio il telefono, avrebbe scaricato anche una batteria nuova

    Quindi era inaccettabile fidarsi ad usare quel telefono. Anzi, era "fortemente consigliabile" (eufemismo...) farselo cambiare. Così sono tornato a fare verifiche in rete su eventuali altre possibilità (compatibilmente con il prezzo…): cercando "difetti iPhone 12 Pro Max" ottenevo… i precedenti articoli sui difetti del 12 Pro! Quindi apparentemente non ci sono problemi noti sul modello di maggiori dimensioni. Inoltre, il prezzo non era poi così superiore a quanto avevo pagato il 12 Pro, soprattutto se ne avessi scelto uno di Grade A che, oltre ad avere difetti estetici realmente minimi, in qualche modo garantisce di essere stato realmente usato e non magari rivenduto immediatamente a causa di problemi troppo seri.

    Risultato: già il giorno seguente mi sono ripresentato in negozio, spiegando quanto era successo. Per farla breve, pagando la differenza di prezzo ed ottenendo in omaggio una cover trasparente più un vetrino a protezione del display, ho restituito il 12 Pro e preso invece un iPhone 12 Pro Max (sempre da 128 GB di memoria) di Grade A. Purtroppo non c'era un modello di quello stesso magnifico blu(2) ed ho dovuto ripiegare su uno grigio, sempre metallico e comunque molto piacevole.
 

(1)   sostanzialmente, un modello della serie "Pro" è quasi identico al corrispondente iPhone standard tranne che nel gruppo ottico totalmente differente e per la presenza di uno scanner  LIDAR per fotografie in condizioni di scarsa luminosità e per misurazioni di lunghezze;  il Pro Max, invece, oltre ad avere dimensioni e batteria (e conseguentemente più autonomia) un po' più grandi (il suo display è da 6,7", anziché da 6,1" come nei Pro), ha anche un gruppo ottico più performante di quello del "fratello minore", con più stabilizzazione e sia lo zoom ottico che il teleobiettivo più potenti 

(2)  un modello 12 Pro Max blu... in realtà ci sarebbe stato ma, essendo equipaggiato con 256 GB di memoria, era ben più caro, ed io finora non ho mai avuto problemi di capacità con i "soli" 32 GB del mio iPhone8!

 

    Nel frattempo ho restituito i pezzi che avevo già ordinato per il precedente 12 Pro (cover ed anelli di protezione degli obiettivi, che in questi modelli Pro sono un po' sporgenti e quindi a rischio di graffi), e riordinato gli anelli specifici per il Pro Max (leggermente diversi). Il tutto è già arrivato e l'ho montato la sera stessa, concludendo la migrazione di tutto quanto c'era sul mio "vecchio" iPhone8.

iPhone12ProMax front iPhone12ProMax rear

LensProtection


Ancora una vista ravvicinata del complesso gruppo ottico, ripreso dopo l'applicazione delle tre protezioni antigraffio in alluminio nero.
La cover trasparente (rimossa per questa operazione) non è ancora stata rimontata

iPhone 12 Pro Max: vista frontale. Sul display non esistono più tasti, né fisici né simulati come nell'iPhone 8.

(lo sfondo -del tutto provvisorio- è di mia creazione a partire da una foto alla Luna piena di pochi giorni fa)
Una vista posteriore con il gruppo ottico "Pro": 3 obiettivi (ultrawide, standard e tele) coordinati dal software, più led/flash (il cerchio bianco) e sistema illuminatore/misuratore(3) ad infrarossi LIDAR (di un rosso sbiadito)

 

(3)   il LiDAR (un acronimo che sta per Light Detection And Ranging) è in pratica un radar a frequenze ottiche, dove gli oggetti da misurare sono illuminati da un laser ad infrarossi anziché da onde radio. Questo comporta notevoli vantaggi, fra cui la notevole precisione, la resistenza ai disturbi e la velocità di risposta, oltre che alla minuaturizzazione. Essendo di introduzione recentissima, è un dispositivo non ancora sfruttato appieno, ma questo articolo ne illustra le notevoli potenzialità.

 

 

Le caratteristiche ottiche

 

    Come ho già scritto, sostanzialmente l'unica differenza rilevante(4) fra un iPhone "standard" ed uno della serie "Pro" consiste nella differente potenzialità delle ottiche (ben 3 diversi obiettivi, ma gestiti come se fossero uno solo: credo che in questo campo Apple sia più avanti di qualunque altro produttore!).

(4)  è diverso anche il materiale utilizzato per la scocca dello smartphone: alluminio per l'iPhone 12 standard, "acciaio chirurgico" per i due della serie Pro. Ma questa non mi pare certo che sia una differenza sostanziale...

obiettivo rapporto di ingrandim. focale effettiva focale equiv. in 35mm tipo di zoom
ultrawide  0,5 x 1,5 mm  13 mm ottico
wide  1,0 x 5,1 mm  26 mm ottico
telephoto  2,5 x 7,5 mm  65 mm ottico
virtuale  12,0 x virtuale 320 mm digitale

   La tabella qui a fianco riassume le loro caratteristiche principali, ma ciò che mi ha maggiormente stupito è il fatto che questa dotazione multipla sia di fatto "trasparente" all'utilizzatore del telefonino, che le "vede" invece come un solo obiettivo zoom, il cui range di focali è equivalente a ben 13-320 mm in formato 35mm!

    In realtà, l'effetto zoom è perfetto nel range 13-65 mm in quanto si basa su uno zoom ottico, e peggiora visibilmente procedendo ulteriomente verso i 320 mm, poiché l'effetto di questo ingrandimento è "digitale" (di fatto, un "trucco" basato su un algoritmo che processa i pixel adiacenti), ma rimane comunque stupefacente, almeno per me che non avevo mai visto nulla di simile.

     A tutto questo si aggiunge il sensore LiDAR, che funziona un po' come un fotomoltiplicatore, permettendo di fare fotografie in luce ridottissima senza usare il flash. Infine, c'è la possibilità di salvare in formato DNG (Digital NeGative), di fatto un RAW, anche questo mai visto su uno smartphone, per quanto ne so. 

 

...e quelle di Computational Photography

    In questa sezione intendo parlare di quelle prestazioni "simil-fotografiche"(5) ottenibili solamente grazie al massiccio intervento di software apposito, che (piaccia o no) arricchiscono le possibilità offerte dalla sola componente ottica tradizionale. A molti "puristi" della fotografia danno solamente fastidio ma, secondo me, in vari casi "completano" le prestazioni disponibili con ottiche così miniaturizzate (ad esempio, generando artificialmente il bokeh, altrimenti impossibile da creare con i micro-obiettivi che equipaggiano gli smartphone), o riescono ad aggiungere qualcosa che in modo tradizionale non sarebbe nemmeno stato pensabile poter avere(6). E poi... sono il futuro della fotografia, inutile negarlo.

(5)  come sempre, parlo solo delle funzionalità "statiche" (le fotografie) trascurando quelle video, nonostante siano validissime, perché sono interessato solo alle prime: non avendo alcuna esperienza in fatto di video, preferisco non parlarne piuttosto che "sparare a vanvera"...

(6)  in realtà, "...non è tutto oro quello che...": pochi giorni fa, anche mia moglie ha dovuto cambiare telefono (il suo Samsung A20, di qualche anno fa e già allora non propriamente "top di gamma", non riusciva più a fare girare le app di Home Banking, probabilmente troppo pesanti a causa dei complessi algoritmi di sicurezza che sono stati man mano aggiunti). Lei, che si è abituata agli Android, ha preso un Samsung A53 5G di fascia medio alta, apparentemente molto simile al mio (come dimensioni, fotocamere, peso...). Ma ho notato che Samsung, fra le funzionalità fotografiche, ha aggiunto degli "effetti divertenti" (aggiunte in digitale di "trucco", faccine, stelline ecc.) che, nonostante richiedano certamente ottime capacità di calcolo e di grafica, visto che queste  sovrapposizioni digitali "seguono" i movimenti del soggetto, a me proprio non piacciono e sembrano solo dei gadget per adolescenti.

 

    • ZoomScale
      La "ghiera dello zoom" che appare in sovraimpressione sul display quando si sfiora uno dei valori di ingrandimento
      Tre obiettivi => un unico zoom:   come ho già detto, la gestione integrata di tre obiettivi completamente separati, facendoli "vedere" nel loro insieme come un solo potente zoom, nascondendo in modo quasi perfetto il passaggio da un'ottica alla successiva è probabilmente la funzionalità che più mi ha colpito (e quella -lo ammetto- che mi ha fatto desiderare questo smartphone). Ma ce ne sono altre:
    • Ricreazione dell'effetto bokeh:    è quello che Apple chiama astutamente "modo ritratto", e che si può avere sia con la fotocamera principale che con quella frontale (che già qualcuno chiama "selfie camera"...). Nella successiva fase di modifica, una fotografia scattata in modalità "ritratto" ha l'intensità dell'effetto di sfocatura dello sfondo regolabile che, per analogia alla fotografia tradizionale, viene espressa in una scala... di diaframmi: più il diaframma è aperto, più l'effetto bokeh è visibile (la scala va da un minimo di f/16 -effetto non presente- fino ad un massimo di f/1.6 - effetto molto marcato)
       
    • Zoom digitale:   riesce a portare gli ingrandimenti forniti dall'ottica, a scapito di una qualità un po' più modesta, da 2,5x a... 12x!

    • Effetti fotografici:    in pratica, oltre allo zoom digitale, le foto in luce scarsa e la modalità "ritratto", sono rimasti quelli già disponibili da tempo sugli smartphone Apple: il microfilmato LivePhoto(7), la foto panoramica ottenuta facendo ruotare il telefono e l'applicazione di effetti come "luce fredda", "drammatico", "bianco e nero" ecc.

    • Funzione HDR:    l'acronimo HDR significa High Dynamic Range, analizza vari fotogrammi dello stesso soggetto aventi diverse esposizioni, e ricompone l'immagine prendendo, per ogni sua area, quella del fotogramma "migliore". Con questa tecnica, esclusivamente digitale, è possibile ottenere fotografie altrimenti impossibili a causa dell'ecessiva differenza di luminosità fra le varie aree dell'immagine o, in generale, più dettagli delle zone scure e molto chiare. L'HDR degli iPhone non è mai troppo spinto e produce foto semplicemente più ricche di dettagli.

MMI
iPhone 12 Pro Max: la complessa interfaccia utente dell'app Fotocamera 
  • Funzione Deep Fusion:     il termine Deep Fusion indica una tecnologia che, analizzando in tempo reale i pixel di una certa area dell'immagine, ne "prende il meglio", ottenendo maggior nitidezza nei dettagli e riduzione del rumore digitale. A mio parere, è un po' la strategia del Focus Stacking, che prende le zone più a fuoco fra i vari fotogrammi che ha a disposizione, applicata però su diverse aree di una singola immagine 

  • Fotografie in luce scarsa:   già il mio precedente iPhone8 scattava senza troppi problemi con poca luce (anche se le fotografie risultanti, pur leggibili, avevano molto rumore digitale), ma qui, grazie al sensore/illuminatore LiDAR, si parla di foto... praticamente al buio, e con molto meno rumore! Unico requisito, mantenere quanto più possibile immobile lo smartphone per i vari secondi di esposizione e processazione della fotografia.

  • Riconoscimento/tracking dei volti:  il software sa riconoscere i volti (infatti il modo "ritratto" si può attivare solamente se si inquadra un volto) ed usarli come "chiave di ricerca" nelle foto già scattate, inoltre espone nel miglior modo possibile i volti che appaiono nell'inquadratura.

  • Isolamento/copia dei soggetti:    è possibile, con pochi tocchi delle dita, isolare, copiare e condividere il soggetto di una foto. Questa, devo confessarlo, è una funzionalità che mi ha lasciato a bocca aperta: è un'operazione che, con Photoshop, so fare anch'io ma manualmente, e che, se deve essere eseguita con precisione, richiede parecchi minuti. iPhone riesce ad isolare il soggetto praticamente in... un solo istante, e con molta precisione!
     

(7)  anche se posso considerare le LivePhoto come degli ibridi fra le fotografie ed i video, le prestazioni Time-Lapse (video accelerati) e Slo-Mo (rallentati)appartengono certamente alla categoria dei video, che solitamente non utilizzo e che non voglio trattare qui

 

 

Le prove

     E così ho iniziato a provare il Pro Max: davvero impressionante già in totale automatismo (quanto alle funzionalità più specifiche, selezionabili manualmente, bisogna che prima abbia il tempo di prenderci la mano)

 

Lo zoom (ottico e digitale)

     Alle quattro foto a diversi livelli di zoom, aggiungo anche un mini-video che dà un'idea delle possibilità di questa funzione, normalmente inesistente sugli smartphone, e della sua fluidità.

iPhone 12 Pro Max - esempio dei vari livelli di zoom (selezionabili con continuità)

 (le lunghezze focali sono espresse in valori equivalenti per sistemi fotografici da 35mm)

A) 13 mm
     (ultra-grandangolare)
B) 26 mm
     (normale)
C) 64 mm
     (teleobiettivo)
D) 320 mm
     (super-teleobiettivo)
1) 13mm 2) 26mm 3) 64mm 4) 321mm
Le lunghezze focali A - C sono ottenute tramite uno zoom ottico - solo la D fa ricorso allo zoom digitale 

 

 

Lidar
Una suggestiva immagine scattata, grazie al Lidar, in condizioni di bassissima luminosità (alle 07:25 d'inverno).
Notare la quasi completa mancanza di rumore (le doppie luci non sono dovute al telefono, ma al riflesso del doppio vetro della finestra, dove avevo appoggiato l'iPhone durante la ripresa)

L'uso del Lidar

     Mediante questo microscopico (ed invisibile – lavora in luce infrarossa) illuminatore(8) è possibile fare fotografie letteralmente quasi al buio, e con veramente pochissimo rumore video. L'unico requisito è che il telefono deve rimanere immobile durante l'acquisizione dell'immagine, che può durare parecchi secondi. In questo intervallo di tempo si può vedere l'immagine mentre si forma sul display, un po' come la prestazione LiveTime disponibile sulle fotocamere Olympus, solo che in quelle è possibile fermare a piacere l'acquisizione, salvando l'immagine così come si era formata fino a quell'istante, mentre nel software Apple questo non è previsto: una volta impostato, il tempo di acquisizione non è più modificabile.
 

Ikea Place
L'uso dell'app di AR Ikea Place, che sfrutta le capacità del Lidar che equipaggia l'iPhone Pro di mappare l'ambiente circostante  

(8) Apple utilizza il Lidar non solamente per le fotografie, ma sfrutta le sue capacità di misurare gli spazi anche per altri scopi:

    • misurare le lunghezze di oggetti e l'altezza di persone (purché vicine) con la sua app Metro (inclusa in iOS)

    • utilizzando le API di gestione del Lidar, è possibile costruire mappe topografiche dello spazio circostante il telefono ed utilizzarle in ambito AR (Augmented Reality, "realtà aumentata"). Un notevole esempio è l'applicazione IKEA Place, del colosso svedese dell'arredamento: puntando il telefono in un locale e scegliendo un elemento di arredo dal catalogo online, è possibile vedere in modo estremamente realistico come risulterebbe una volta inserito nella stanza!

 

 

 

La "tripla panoramica"

     Rispetto ai precedenti modelli di iPhone, che non avevano zoom, la funzionalità Panoramica (ottenuta facendo ruotare il telefono in direzione del panorama che si vuole riprendere – poi il software unisce il tutto in un'unica immagine che si estende il larghezza) è ora disponibile nelle tre modalità principali: wide, standard (l'unica disponibile finora) e tele.  

 

iPh pano wide iPh pano std iPh pano tele
 Panoramica "wide" Panoramica "standard" Panoramica "tele" 

 

 

 

Confronto con un altro smartphone recente

     Dato che proprio in questi giorni anche mia moglie ha cambiato telefono, passando ad un Samsung A53 5G (di fascia medio-alta) equipaggiato con una "suite da ripresa" quasi unanimemente giudicata di qualità superiore al resto del dispositivo(9), mi è venuta la curiosità di confrontare le caratteristiche del sistema ottico coreano (il suo) con quello californiano (il mio), oltre a verificare la qualità delle immagini prodotte.

 

1) il confronto "sulla carta": le specifiche
 

    La tabella seguente mette a confronto le caratteristiche paragonabili dei due "sistemi ottici": in nero i modi fondamentali (wide, standard, tele, supertele), in blu le panoramiche, in rosso dove manca il corrispondente (il Samsung non ha la panoramica "tele", l'iPhone non ha il modo "high-res"). Per le panoramiche ritengo che le dimensioni non siano significative in quanto è la rotazione gestita dall'utente a generarle.

 

comparison

 

 

2)  ...e quello nella pratica: qualità d'immagine a confronto su campioni in scala 1:1

    Nelle quattro figure seguenti ho accoppiato le stesse aree a centro immagine, con fattore di ingrandimento 1:1, per poter confrontare la qualità dei modi principali dei sistemi ottici di entrambi gli smartphone.

1   wideangle 2   standard
3   telephoto 4   supertelephoto

 

 

 

3) ...e per finire, pagelle!

 

    Ho raccolto in questa tabella le mie personali considerazioni sui risultati dei vari confronti:
 

Caratteristica Vincitore Motivazione
Colore A53 5G I colori sono più vividi e piacevoli
Zoom iPhone 12 Pro Max Lo zoom è ottenuto "fondendo" i segnali provenienti dai diversi obiettivi: Apple lo fa in modo perfettamente fluido, mentre Samsung (almeno sui modelli di questa fascia, sulla carta inferiori all'iPhone) spegne/riaccende il display al momento del passaggio da un'ottica alla prossima
Ergonomia iPhone 12 Pro Max Nell'iPhone Pro lo zoom è comandato facendo ruotare un "quadrante" che appare in sovraimpressione sul display, ed io pensavo che forse un cursore lineare sarebbe stato meglio: lo zoom del Samsung è fatto proprio così, ma spesso il telefono interpreta erroneamente il dito che si muove sul cursore, scambiandolo per il comando di messa a fuoco/esposizione puntuale
Qualità di immagine iPhone 12 Pro Max in modalità normale, il Samsung rivela chiaramente dove ha "lavorato" lo zoom digitale: colori e dettagli sono molto più "pastosi" ed artificiali
Definizione A53 5G per ogni ottica, i file risultanti sono del tutto paragonabili, ma il modo "Altissima Risoluzione a 64MP" lo ha solamente il Samsung
Configurabilità senza voto I due concorrenti hanno un diverso concetto della configurabilità, che si rispecchia nei parametri su ciui l'utente può agire: Samsung offre la modalità PRO, che permette di modificare manualmente molti dei parametri di scatto. Apple, invece, con la sua tipica filosofia del "penso io a selezionarti il meglio, tu (utente) devi solo fidarti" fornisce poche possibilità di intervento, ma garantisce risultati di grande effetto
Utente finale senza voto

Come per il punto precedente non voglio esprimere preferenze; mi limito a, sottolineare che anche su questo punto i due concorrenti hanno diverse strategie:

  • Apple punta su un'utenza che bada molto alla qualità, ma unita all'automazione (possibilmente, lo smarthpone dovrebbe fare il più possibile da solo, quindi poco spazio per i comandi in modalità "manuale") e che pretende che il prodotto abbia un look "cool" (gli iPhone sono diventati il prodotto di riferimento del settore fin dalla loro prima comparsa sul mercato)

  • Samsung invece, eternamente alla rincorsa di Apple e spesso vittima della concorrenza... dei suoi stessi tanti (forse troppi?) prodotti sfornati a getto continuo, prova a puntare su qualcosa di alternativo: oltre alle funzionalità di controllo avanzato del minuscolo sistema ottico presenti nel menu "PRO", che lo rendono  simile ad una fotocamera digitale di alta fascia, questa volta, ben lontano dall'aspetto "professionale" degli iPhone, ospita fra i gadget di editing fotografico anche la possibilità di aggiungere alle persone presenti nelle foto delle piccole animazioni in sovraimpressione (cuoricini, gattini..) che però a me sembrano messi apposta per accattivarsi il numeroso pubblico degli adolescenti
Extra iPhone 12 Pro Max Nonostante i due dispositivi siano quasi alla pari per quanto riguarda le caratteristiche fotografiche (anzi, solo l'A53 5G ha il modo ad altissima risoluzione), per me è l'iPhone Pro ad avere l'asso nella manica con la presenza del Lidar, che permette foto, spettacolari e quasi prive di rumore, scattate praticamente al buio 

 

(9) l'A53 5G ha, oltre al consueto obiettivo da selfie integrato nel display, ben 4 ottiche frontali: grandangolare, standard, tele (tutti con lunghezze focali all'incirca pari alle ottiche dell'iPhone 12 Pro Max), più un'altra espressamente dedicata alla macro; c'è inoltre la possibilità di sfruttare appieno la  risoluzione nativa di 64MPx del sensore dell'obiettivo primario, ottenendo immagini di ben 6936 x 9248 pixel.

 

La Deep Fusion

    La Apple ha chiamato Deep Fusion(10), che in italiano suonerebbe come "Fusione profonda" (sembra il titolo di un film di fantascienza), la funzionalità fotografica che ha introdotto a partire dalla release iOS 13.2 per migliorare automaticamente le foto sfruttando il chip Bionic con Neural Engine(11).

    Grazie agli algoritmi che implementano la Deep Fusion, gli iPhone sono in grado di acquisire più immagini a diverse esposizioni e di eseguire un’analisi pixel per pixel, in modo di combinare le parti di qualità migliore e produrre foto con texture e dettagli straordinari e rumore digitale ridotto, specialmente in condizioni di luminosità intermedia o ridotta. In pratica, la Deep Fusion è una tecnica di elaborazione delle foto completamente nuova, con lo scopo di migliorare la qualità dell’immagine. Diversamente dalle funzioni Smart HDR (utile per gli scatti con buona luminosità) e Modalità Notte (d’aiuto al buio), la Deep Fusion è una via di mezzo che può servire in entrambe le circostanze. 

    Con la Deep Fusion attiva(12), Apple sostiene che si dovrebbe notare una migliore qualità fotografica con rumore sensibilmente ridotto, perciò ho voluto verificarlo personalmente, scattando due fotografie alla mia scrivania dallo stesso punto, con e senza la funzione attiva. Eccole:

Deep Fusion disattivata

Deep Fusion attivata

1) immagini intere
DeepFusion OFF DeepFusion ON
A prima vista non si notano differenze, le foto sembrano uguali

2) campioni prelevati al centro delle immagini ed ingranditi al 100%
DeepFusion OFF 100crop DeepFusion ON 100crop
Così invece è chiaro che, quando la Deep Fusion è attiva, i dettagli sono sensibilmente migliori e più definiti: le lettere della tastiera, ad esempio, si leggono o sono comunque più contrastate 

 

(10) per il testo mi sono "aiutato" a partire da un articolo di iPhoneitalia.com

(11) al momento del lancio la sua versione era A13, mentre nel mio iPhone 12 Pro Max è invece già presente l'A14 Bionic, della generazione successiva

(12) questa funzione è attiva di default (nonostante che nessuna icona o scritta nel display lo indichi), ma per essere certi che agisca bisogna controllare che non siano state abilitate altre funzioni della fotocamera che vanno in conflitto con la Deep Fusion e la disattivano, come quella che in iOS 16.2 si chiama Visualizza area esterna al riquadro

 

Il formato RAW di Apple

    Cito solamente la possibilità di poter salvare le immagini in formato RAW come sulle fotocamere digitali, funzionalità piuttosto rara in uno smartphone (per me, è il primo che vedo metterla a disposizione). Il formato è il .DNG (Digital NeGative), nato come alternativa "super partes" per tentare di mettere un po' di ordine e di standardizzazione in una marea di formati proprietari, quasi uno per produttore.

    Devo aggiungere che il mio iMac ha dei problemi a visualizzare correttamente i file .DNG prodotti dall'iPhone, ma potrebbe essere dovuto al fatto che il suo OS non è aggiornato(13). Photoshop, invece, non ha problemi nel gestirli.

(13)  per non perdere le mie tante applicazioni a 32 bit, visto che a partire da macOS 10.15 Catalina sono ammesse solamente più quelle a 64 bit, mi sono fermato all'ultima versione che ne garantisse ancora il supporto, la precedente macOS 10.14 Mojiave. (attualmente siamo già alla macOS 13 Ventura...)

 

Conclusioni

    Sembrerà scontato (ma non lo era affatto, all'inizio...): questo iPhone 12 Pro Max mi piace. Oltre alle caratteristiche fotografiche (che sono contento siano realmente orientate alla fotografia, più che al... gadget), non stravolte da un eccessivo uso della Computational Photography, rispetto al precedente iPhone8 ne ho giò potuto apprezzare varie caratteristiche:

  • grazie alle maggiori dimensioni, dovute al più grande display, la batteria, che è molto più grande degli iPhone standard da 6.1", dura davvero molto, forse anche due giorni interi se non lo si utilizza in modo troppo assiduo: ciò riduce quasi del tutto l'ansia di rimanere... scarico

  • sempre per lo stesso motivo, la tastiera ed i caratteri sono più grandi e comodi da leggere e digitare (soprattutto per me, che non ho più una vista perfetta)

  • l'ultima release di macOS, la 16, permette varie personalizzazioni (come quella delle schermate di blocco ed home) che non sono certo indispensabili, ma rendono più divertente l'utilizzo dello smartphone

    L'unico neo (ma me lo aspettavo...) sono proprio le dimensioni: anche se è estremamente comodo da utilizzare, al momento di portarselo addosso è decisamente più ingombrante e pesante degli iPhone "normali"(14). Mi è già capitato che mi si "incastri" letteralmente in tasca e che faccia parecchia fatica ad estrarlo. Ma temo che, tra comodità d'uso ed aumento dell'ingombro, non ci siano troppi compromessi possibili: Samsung sta proponendo modelli foldable (con lo schermo pieghevole), ma questo espediente era già stato tentato in passato, direi senza troppa fortuna.

(14)  tempo fa definivo questi "telefoni"(!) con il poco benevolo appellativo di piastrelle... ed ora ne ho una anch'io!

 

 

Giudizio finale (mio) 

thumbs up

 
 

IvanEditor

 

      (Ivan – 17/02/2023)


.   

 

 

Commenta (0 Commenti)
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

{jcomments on} 

 

Provando (filtri) e giocando (con i colori)

Premessa

    Ho nuovamente avuto qualche attimo di tempo libero ad Imperia ed ho subito provato a sfruttarlo: la stagione non è sicuramente delle migliori, così ho voluto fare un po' di pratica con il filtro ND1000 che ho acquistato tempo fa e che, finora, ho avuto modo di usare solamente per poche prove. Perché l'ho acquistato? Perché questo filtro, che non è altro che un vetro ottico molto scuro(1) che si avvita davanti alla lente frontale della fotocamera, porta via all'incirca 10 diaframmi. Tradotto: la maggior parte della luce della scena non riesce ad arrivare al sensore, per cui è un po' come fotografare "al buio" (o quasi).

    E perché uno dovrebbe "farsi male da solo", visto che tutta la Fotografia è costantemente alla ricerca di luce? Naturalmente un motivo c'è: a questo modo si costringe la fotocamera ad usare tempi lenti o addirittura lentissimi, dell'ordine dei secondi, mentre senza filtro basterebbe qualche centesimo di secondo. Con tempi così allungati, gli oggetti immobili (case, alberi, in generale lo sfondo…) vengono ripresi normalmente, mentre quelli in movimento risultano strisciati o semi-trasparenti (in certi casi, addirittura "spariscono"(2)!). In particolare, quelli con un andamento ripetitivo o ondeggiante, come l'acqua in movimento, diventano vaporosi ed eterei. Insomma, le classiche foto sognanti dove la cascatella nel cuore della foresta sembra fatta di una romantica nebbiolina… sono fatte così.

(1)   la sigla ND1000 significa "Neutral Density, 10 stops"

(2)  l'utilizzo di filtri scuri per poter impostare tempi di posa lunghissimi era molto usato nelle fotografie di architettura d'esterni: in questi casi, le persone che transitavano sulla scena lasciavano poco più di un'ombra sulla pellicola (o sul sensore, pensando ai sistemi attuali), di fatto "scomparendo" dalla fotografia ottenuta, dove il soggetto architettonico risultava praticamente deserto.

ND filter example Adobe ND1000
Un eccellente esempio di fotografia scattata usando un filtro
ND con un elevato numero di stop: l'acqua è diventata serica
ed impalpabile, mentre il panorama assume un aspetto quasi fiabesco
                                                                               (da Adobe)
Il mio filtro ND1000: come si può constatare, è veramente molto scuro

 

    Purtroppo, all'atto pratico non è così semplice ottenere questi effetti: intanto, i soggetti adatti ad essere resi "vaporosi" non sono poi così tanti (di fatto soltanto ruscelli, fontane, spruzzi o onde marine), ma soprattutto vanno considerati questi vincoli:

  • treppiede obbligatorio: dovendo trattare pose dell'ordine di un secondo o più, l'uso del cavalletto è indispensabile, per cui bisogna considerarne l'aspetto "logistico": pesi, ingombri, tempi di montaggio/smontaggio eccetera

  • messa a fuoco problematica: dato che, col filtro inserito, la scena diventa quasi nera non solo per i nostri occhi ma soprattutto per la fotocamera, è molto probabile che la messa a fuoco non funzioni più. Il ripiego che adotto io si basa sulle funzionalità del mio sistema fotografico: l'Olympus permette di selezionare se, all'accensione, focheggiare all'infinito o mantenere il punto di messa a fuoco impostato al momento dell'ultimo spegnimento della fotocamera. Io ho scelto quest'ultima possibilità, quindi metto prima a fuoco senza il filtro, che monto dopo, ma sono certo che, sia se nel frattempo abbia dovuto spegnere la fotocamera sia se questa è rimasta accesa, il punto di messa a fuoco non si è spostato (anche perché la macchina è sicuramente montata sul treppiede, quindi è rimasta immobile).

  • il filtro vincola la scelta degli obiettivi: dato che il filtro va avvitato sull'obiettivo deve per forza avere lo stesso diametro della apposita filettatura. A meno che non se ne acquisti una serie in modo da avere sempre a disposizione il diametro adatto all'obiettivo che si sta considerando, dato che di solito si possiede un solo filtro (visto che le occasioni di usarlo non sono frequenti), il suo diametro determina gli obiettivi utilizzabili. Ecco il mio caso (in verde gli obiettivi compatibili):

 

tipo marca linea serie focale
effettiva
focale equiv.
in full-frame
massima
apertura
attacco Φ filtro
fisheye Samyang MFT UMC 7.5 mm 15 mm f/3.5 M4:3 incompatibile(a)
wide-zoom Olympus M.Zuiko Digital ED 9-18 mm 16-36 mm f/4-5.6 M4:3 52 mm
standard-zoom Olympus M.Zuiko Digital ED PRO 12-40 mm 24-80 mm f/2.8 M4:3 62 mm
macro 1:1 Olympus M.Zuiko Digital ED 60 mm 120 mm f/2.8 M4:3 46 mm
standard-zoom Panasonic Lumix Vario G 14-42 mm 28-84 mm f/3.5-5.6 M4:3 52 mm
tele-zoom Panasonic Lumix Vario G 45-200 mm 90-400 mm f/4-5.6 M4:3 52 mm
standard Olympus Zuiko OM System 50 mm 100 mm f/1.8 OM System(b) 49 mm(c)
wide Sigma dp dp1 quattro 19 mm 28 mm f/2.8 obiett. fisso(d) 58 mm

Note:

(a) a causa dell'angolo di campo di quasi 180° su questo obiettivo non è possibile montare filtri

(b) richiede un adattatore OM => M4:3

(c) tutti i vecchi obiettivi OM System che utilizzo ancora (24, 28, 35, 50, 135 mm) montano filtri di questo diametro

(d) la Sigma dp1 quattro ha l'obiettivo fisso, non intercambiabile

    Quindi, poiché il mio ND1000 ha il diametro di 52 mm, posso montarlo su 3 zoom: il grandangolare 9-18 mm, lo standard 14-42 mm ed il tele 45-200 mm (in pratica, queste possibilità coprono quasi tutte le focali).

 

Le prove (all'alba, col freddo ed il vento...)

    Questa volta ho portato con me un piccolo cavalletto e, di tutto il mio kit di obiettivi, mi sono limitato ai due zoom Lumix, entrambi compatibili con il filtro. Sono andato in riva al mare al mattino presto, praticamente all'alba, anche se non l'ho potuta apprezzare perché  c'era vento ed il cielo era parecchio nuvoloso. Mi sono limitato a qualche fotografia con il filtro ND (il vento e la temperatura non invitavano a soffermarsi a lungo sul molo, un posto assolutamente senza ripari) e qualcuna senza, per poi elaborarle con calma (e al caldo…) a casa.

 

...ed i risultati

    Le tre coppie qui di seguito sono i risultati (a sinistra, prima della rielaborazione, a destra dopo il contributo di Photoshop):

 

coppia n° 1
dal "Mare Triste" (The Dull Sea)... ...al "Cielo di Fuoco" (Fire in the Sky)
1SX   DullSea 1DX   FireOnTheSky
La prima foto di questa coppia mostra, anche se non in modo particolarmente evidente, l'effetto della lunga esposizione indotta dal filtro. Così è piuttosto piatta, ma… applicando al solo cielo uno degli effetti tipici dell'elaborazione delle fotografie all'infrarosso, il cosiddetto "channel swap"(4), lo sfondo si è come infiammato: si è "preso la scena" (a destra) ed è decisamente diventato il protagonista dell'immagine, che così è ora quantomeno interessante (io la trovo addirittura inquietante...)

(4) Si indica come "Channel Swap" (inversione di canali) l'applicazione di un filtro di correzione del colore che consente di scambiare i canali rosso, verde e blu, nonché il loro inverso; durante questa operazione si possono anche fissare i valori desiderati di luminanza (e luminanza inversa) 

 

coppia n° 2
 Alba lìvida 
1SX   0022 Livido
In questa seconda coppia di foto l'effetto di "vaporosità" dell'acqua è perfettamente visibile, e dà alla fotografia, già di per sé grigia e deserta, un qualcosa di spettrale (si può anche notare che qui il contributo del postprocessing è del tutto marginale: la differenza più rilevante è... il raddrizzamento dell'orizzonte!).

 

 

coppia n° 3
Dal "rimorchiatore giallo" (The Yellow Tug)...
...all'aggiunta del rosso (Red Sky, Yellow Tug
The Yellow Tug RedSkyYellowTug

L'ultima foto, invece, è stata scattata senza filtri e con il teleobiettivo al massimo ingrandimento.

Avrei voluto cogliere l'attimo in cui l'imbarcazione passava davanti al sole che stava sorgendo, anche se parzialmente nascosto dalle nuvole, ma ho perso così tanto tempo nel cambiare l'obiettivo al freddo, senza poter posare la borsa perché il terreno era tutto bagnato e senza poter lasciare la fotocamera appesa al collo perché avevo smontato la tracolla... che quel breve momento è irrimediabilmente passato.

Ho scattato lo stesso, però, appena possibile: naturalmente quel punto di interesse che avrei voluto cogliere non c'è, per cui la foto, così com'è uscita dalla fotocamera (a sinistra), risulta piuttosto anonima. Così, in fase di postproduzione, ho isolato il cielo e poi ci ho "giocato", con una tecnica simile a quella già applicata alla prima foto: il risultato (a destra) mi sembra decisamente più surreale e fumettistico; in generale, più vivace

   


IvanEditor

 

      (Ivan – 22/12/2022)


.   

 

 

Commenta (0 Commenti)
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

{jcomments on} 

Nel bosco
L'aspetto "natalizio" del sentiero nel bosco

Belvedere sull'abisso

    Mini-escursione  al  Belvedere  del
    Parco Valentino ai Piani Resinelli (LC)


    Lo scorso 31 Gennaio, dopo averci pensato su solo per un attimo, ho colto al volo la proposta di mio figlio e nel primo pomeriggio siamo partiti verso Lecco per visitare questo punto panoramico inaugurato a Luglio del 2021, di cui fino a quel momento ignoravo l'esistenza. C'erano troppe coincidenze favorevoli per farsele sfuggire: bel tempo, temperatura elevata e quindi ben pochi rischi di ghiaccio (per raggiungere la partenza dell'ultimo tratto che si percorre a piedi bisogna salire in auto oltre i 1.200m, su per gli scoscesi pendii della Valsassina), giorno feriale e -prevedibilmente- poche code sull'affollatissima SS.36 che serve tutto il traffico da e per la Valtellina. 

il belvedere
Dopo l'ultima curva, all'improvviso appaiono il lago ed il belvedere

 

    Una volta studiate in rete la posizione e la breve camminata richiesta per arrivarci (roba di poco meno di 2 km nel bosco, con poca pendenza) ho deciso di provare a scattare una foto a 360° per cui, sceso dalla macchina, sembravo un commando: zaino fotografico pieno, con fotocamera, obiettivi e testa panoramica, cavalletto a tracolla ed un'ulteriore borsa per la mia "quasi-medio-formato" dp1 quattro.

 

    Dopo un iniziale tratto battuto dal vento che mi ha fatto temere di aver sbagliato giorno, entrando nel bosco l'aria si è calmata e la temuta scarpinata al freddo è diventata una piacevole camminata fra gli alberi, con il fondo innevato e l'imponente mole della Grignetta (2.184m di rocce nude ed aguzze) che domina il Pian dei Resinelli.

Sospeso
Il ben poco rassicurante aspetto 
della struttura, nonostante l'acciaio

    In meno di mezz'ora, uscendo dal bosco dopo una curva, il panorama è improvvisamente cambiato: davanti, anzi… sotto di noi è spuntato il lago di Lecco, incassato fra i pendii ripidissimi dei Corni di Canzo, mentre in fondo al sentiero, qualche centinaio di metri più avanti, si stagliava contro il cielo la sagoma del belvedere, una terrazza d'acciaio costruita letteralmente sull'abisso.

 

    In pochi minuti l'abbiamo raggiunta e ci siamo rimasti per una mezz'oretta, completamente soli (la stagione e il giorno feriale si sono fatti sentire: ho l'impressione che lì, d'estate, ci sia la coda…). A questo punto avrei dovuto tirare fuori il necessario per la foto sferica, ma ho finito per rinunciarvi: da un lato il panorama, seppure estremamente suggestivo, era in controluce e sul lago, molto più in basso di noi, c'era un po' di foschia (credo che l'ideale sarebbe poterci arrivare al mattino presto); dall'altro, il parapetto d'acciaio avrebbe nascosto alla vista gran parte delle montagne di fronte. Infine (ma forse dovrei dire soprattutto...) ammetto che, nonostante razionalmente sapessi che quella piattaforma era del tutto sicura, sostarci sopra, sospeso su un precipizio di ben 1.000m, non mi faceva affatto piacere.

    Però... qualche foto decente sono riuscito a scattarla, per poi raccoglierla e commentarla, come altre volte, in un nuovo album di Google Foto.

North bis
Vista verso Nord-Ovest, rielaborata virando leggermente i colori sui toni freddi.
Si distinguono i due Corni di Canzo, all'estrema sinistra; mentre lontano sullo sfondo, 
al centro dell'immagine si staglia il massiccio del Monte Rosa, a 118 km di distanza
 

 

Nota:  oltre a rimanere impressionato, come altre volte, dalla precisione dell'applicazione PeakFinder, sia in versione
           web che mobile (vedere in proposito le tre immagini nel mio album, qui sopra), devo aggiungere un favorevole
           giudizio anche per gli impressionanti rendering realizzati da Google Earth. Questo esempio basta?

 


IvanEditor

 

 

 

Ivan (04/02/2023)

 

Commenta (0 Commenti)
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

{jcomments on} 

"Ponti"

 

    È davvero da tanto tempo che non pubblico un nuovo articolo: sono trascorsi esattamente 4 mesi da Lunga storia di una foto (sferica) e dintorni (postato il 22 giugno scorso). Eppure, fotografie ne ho fatte parecchie, quest'estate: macro agli insetti ed ai fiori, qualche scatto in IR, varie panoramiche, interessanti foto agli animali di un parco faunistico... alcune anche molto piacevoli, ma non ho più pubblicato nulla.

Bridges

 

    Sarà anche perché ho avuto molto altro da fare. E anche il fatto che, prima o poi, dovrò trafficare non poco per aggiornare il sito alla nuova versione (la 4.0) di Joomla! (il CMS, vero "motore" di tutte le pagine), non deve certo avermi incoraggiato... Ma ora voglio riprendermi: inizio a farlo con una foto singola, che mi pare venuta meglio di tante altre, "Ponti". L'ho scattata martedì scorso, 18 Ottobre. Era un po' che mi frullava in testa quest'idea, nonostante non sia il genere di fotografie che sono solito scattare: a Imperia c'è un viadotto dell'autostrada A-10 piuttosto alto ed in curva, ed ho pensato che sarebbe venuto particolarmente suggestivo se lo avessi ritratto dal basso contro il cielo, distorcendolo con il fisheye.

   Anche se avevo solo pochi minuti a disposizione (era già quasi il tramonto) ho comunque scattato parecchie inquadrature, ma questa è quella che mi pare più efficace: il fatto di incorporare nella fotografia anche il ponte romanico in rovina (l'arcata che si vede è l'unica rimasta...) mi è venuto in mente soltanto sul posto, mentre la decisione di "virare" la fotografia in un drammatico B/N l'ho presa solo dopo, in fase di post-processing. Infine, guardando come si presentava questa stessa pagina, ne ho capovolto l'inclinazione (che avevo scelto a caso), facendo in modo che l'arcata del ponte antico fosse quasi orizzontale. A riprova del fatto che difficilmente riesco a "pianificare" le foto: alcuni degli elementi caratterizzanti, magari i più importanti, si aggiungono spesso dopo, del tutto inaspettatamente. Roba da... artisti?

    Beh, quello a destra è il risultato di tutto il processo. Aggiungo ancora che, per la prima volta, la fotografia dell'articolo (cioè l'immagine qui a fianco) non è la stessa che si vede, ingrandita a tutta pagina, cliccandovi sopra: dato che mi dà piuttosto fastidio l'idea di non governare il colore dello sfondo delle foto in casi come questo, perché è un capriccio del browser che non so come eliminare (ad es. lo sfondo è bianco per Safari, nero per Chrome...), ho pensato di "forzarlo" io, centrando la fotografia in uno sfondo del colore... deciso da me (in questo caso, nero). Mi pare uno stratagemma semplice ma efficace, mi riprometto di collaudarlo ancora.

 

    Eper gli appassionati, di seguito i dettagli tecnici:

Scatto Elaborazione
Fotocamera Olympus OM-D E-M5 Mk.II Computer Apple iMac 21,5" (late 2015), 16GB Ram, 1TB Ssd
Obiettivo Samyang fisheye 7,5mm (15mm equiv.)
f/3.5 MFT
Programma di
fotoritocco
Adobe Photoshop CC 2017
Formato immagine
originale
ORF (Olympus Raw File) Principali
modifiche
apportate
     
 
ottimizzazione di contrasto, definizione
e bilanciamento zone chiare e scure
Tempo 1/200" ritaglio e centratura immagine
Diaframma f/8 passaggio a B/N 
Sensibilità 200 ISO nuovo bilanciamento luci/ombre
White Balance Auto aggiunta di una cornice sfumata e della firma
Esposizione AE (priorità di diaframmi) inclinazione dell'immagine risultante
Data - ora 17/10/2022 - 18:23 salvataggio in formato PNG
(per 
mantenere la sfumatura dei bordi) 

IvanEditor

 

      (Ivan – 22/10/2022)


.   

 

 

Commenta (0 Commenti)
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva