OM-1N

100-300

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Provando (filtri) e giocando (con i colori)

Premessa

    Ho nuovamente avuto qualche attimo di tempo libero ad Imperia ed ho subito provato a sfruttarlo: la stagione non è sicuramente delle migliori, così ho voluto fare un po' di pratica con il filtro ND1000 che ho acquistato tempo fa e che, finora, ho avuto modo di usare solamente per poche prove. Perché l'ho acquistato? Perché questo filtro, che non è altro che un vetro ottico molto scuro(1) che si avvita davanti alla lente frontale della fotocamera, porta via all'incirca 10 diaframmi. Tradotto: la maggior parte della luce della scena non riesce ad arrivare al sensore, per cui è un po' come fotografare "al buio" (o quasi).

    E perché uno dovrebbe "farsi male da solo", visto che tutta la Fotografia è costantemente alla ricerca di luce? Naturalmente un motivo c'è: a questo modo si costringe la fotocamera ad usare tempi lenti o addirittura lentissimi, dell'ordine dei secondi, mentre senza filtro basterebbe qualche centesimo di secondo. Con tempi così allungati, gli oggetti immobili (case, alberi, in generale lo sfondo…) vengono ripresi normalmente, mentre quelli in movimento risultano strisciati o semi-trasparenti (in certi casi, addirittura "spariscono"(2)!). In particolare, quelli con un andamento ripetitivo o ondeggiante, come l'acqua in movimento, diventano vaporosi ed eterei. Insomma, le classiche foto sognanti dove la cascatella nel cuore della foresta sembra fatta di una romantica nebbiolina… sono fatte così.

(1)   la sigla ND1000 significa "Neutral Density, 10 stops"

(2)  l'utilizzo di filtri scuri per poter impostare tempi di posa lunghissimi era molto usato nelle fotografie di architettura d'esterni: in questi casi, le persone che transitavano sulla scena lasciavano poco più di un'ombra sulla pellicola (o sul sensore, pensando ai sistemi attuali), di fatto "scomparendo" dalla fotografia ottenuta, dove il soggetto architettonico risultava praticamente deserto.

ND filter example Adobe ND1000
Un eccellente esempio di fotografia scattata usando un filtro
ND con un elevato numero di stop: l'acqua è diventata serica
ed impalpabile, mentre il panorama assume un aspetto quasi fiabesco
                                                                               (da Adobe)
Il mio filtro ND1000: come si può constatare, è veramente molto scuro

 

    Purtroppo, all'atto pratico non è così semplice ottenere questi effetti: intanto, i soggetti adatti ad essere resi "vaporosi" non sono poi così tanti (di fatto soltanto ruscelli, fontane, spruzzi o onde marine), ma soprattutto vanno considerati questi vincoli:

  • treppiede obbligatorio: dovendo trattare pose dell'ordine di un secondo o più, l'uso del cavalletto è indispensabile, per cui bisogna considerarne l'aspetto "logistico": pesi, ingombri, tempi di montaggio/smontaggio eccetera

  • messa a fuoco problematica: dato che, col filtro inserito, la scena diventa quasi nera non solo per i nostri occhi ma soprattutto per la fotocamera, è molto probabile che la messa a fuoco non funzioni più. Il ripiego che adotto io si basa sulle funzionalità del mio sistema fotografico: l'Olympus permette di selezionare se, all'accensione, focheggiare all'infinito o mantenere il punto di messa a fuoco impostato al momento dell'ultimo spegnimento della fotocamera. Io ho scelto quest'ultima possibilità, quindi metto prima a fuoco senza il filtro, che monto dopo, ma sono certo che, sia se nel frattempo abbia dovuto spegnere la fotocamera sia se questa è rimasta accesa, il punto di messa a fuoco non si è spostato (anche perché la macchina è sicuramente montata sul treppiede, quindi è rimasta immobile).

  • il filtro vincola la scelta degli obiettivi: dato che il filtro va avvitato sull'obiettivo deve per forza avere lo stesso diametro della apposita filettatura. A meno che non se ne acquisti una serie in modo da avere sempre a disposizione il diametro adatto all'obiettivo che si sta considerando, dato che di solito si possiede un solo filtro (visto che le occasioni di usarlo non sono frequenti), il suo diametro determina gli obiettivi utilizzabili. Ecco il mio caso (in verde gli obiettivi compatibili):

 

tipo marca linea serie focale
effettiva
focale equiv.
in full-frame
massima
apertura
attacco Φ filtro
fisheye Samyang MFT UMC 7.5 mm 15 mm f/3.5 M4:3 incompatibile(a)
wide-zoom Olympus M.Zuiko Digital ED 9-18 mm 16-36 mm f/4-5.6 M4:3 52 mm
standard-zoom Olympus M.Zuiko Digital ED PRO 12-40 mm 24-80 mm f/2.8 M4:3 62 mm
macro 1:1 Olympus M.Zuiko Digital ED 60 mm 120 mm f/2.8 M4:3 46 mm
standard-zoom Panasonic Lumix Vario G 14-42 mm 28-84 mm f/3.5-5.6 M4:3 52 mm
tele-zoom Panasonic Lumix Vario G 45-200 mm 90-400 mm f/4-5.6 M4:3 52 mm
standard Olympus Zuiko OM System 50 mm 100 mm f/1.8 OM System(b) 49 mm(c)
wide Sigma dp dp1 quattro 19 mm 28 mm f/2.8 obiett. fisso(d) 58 mm

Note:

(a) a causa dell'angolo di campo di quasi 180° su questo obiettivo non è possibile montare filtri

(b) richiede un adattatore OM => M4:3

(c) tutti i vecchi obiettivi OM System che utilizzo ancora (24, 28, 35, 50, 135 mm) montano filtri di questo diametro

(d) la Sigma dp1 quattro ha l'obiettivo fisso, non intercambiabile

    Quindi, poiché il mio ND1000 ha il diametro di 52 mm, posso montarlo su 3 zoom: il grandangolare 9-18 mm, lo standard 14-42 mm ed il tele 45-200 mm (in pratica, queste possibilità coprono quasi tutte le focali).

 

Le prove (all'alba, col freddo ed il vento...)

    Questa volta ho portato con me un piccolo cavalletto e, di tutto il mio kit di obiettivi, mi sono limitato ai due zoom Lumix, entrambi compatibili con il filtro. Sono andato in riva al mare al mattino presto, praticamente all'alba, anche se non l'ho potuta apprezzare perché  c'era vento ed il cielo era parecchio nuvoloso. Mi sono limitato a qualche fotografia con il filtro ND (il vento e la temperatura non invitavano a soffermarsi a lungo sul molo, un posto assolutamente senza ripari) e qualcuna senza, per poi elaborarle con calma (e al caldo…) a casa.

 

...ed i risultati

    Le tre coppie qui di seguito sono i risultati (a sinistra, prima della rielaborazione, a destra dopo il contributo di Photoshop):

 

coppia n° 1
dal "Mare Triste" (The Dull Sea)... ...al "Cielo di Fuoco" (Fire in the Sky)
1SX   DullSea 1DX   FireOnTheSky
La prima foto di questa coppia mostra, anche se non in modo particolarmente evidente, l'effetto della lunga esposizione indotta dal filtro. Così è piuttosto piatta, ma… applicando al solo cielo uno degli effetti tipici dell'elaborazione delle fotografie all'infrarosso, il cosiddetto "channel swap"(4), lo sfondo si è come infiammato: si è "preso la scena" (a destra) ed è decisamente diventato il protagonista dell'immagine, che così è ora quantomeno interessante (io la trovo addirittura inquietante...)

(4) Si indica come "Channel Swap" (inversione di canali) l'applicazione di un filtro di correzione del colore che consente di scambiare i canali rosso, verde e blu, nonché il loro inverso; durante questa operazione si possono anche fissare i valori desiderati di luminanza (e luminanza inversa) 

 

coppia n° 2
 Alba lìvida 
1SX   0022 Livido
In questa seconda coppia di foto l'effetto di "vaporosità" dell'acqua è perfettamente visibile, e dà alla fotografia, già di per sé grigia e deserta, un qualcosa di spettrale (si può anche notare che qui il contributo del postprocessing è del tutto marginale: la differenza più rilevante è... il raddrizzamento dell'orizzonte!).

 

 

coppia n° 3
Dal "rimorchiatore giallo" (The Yellow Tug)...
...all'aggiunta del rosso (Red Sky, Yellow Tug
The Yellow Tug RedSkyYellowTug

L'ultima foto, invece, è stata scattata senza filtri e con il teleobiettivo al massimo ingrandimento.

Avrei voluto cogliere l'attimo in cui l'imbarcazione passava davanti al sole che stava sorgendo, anche se parzialmente nascosto dalle nuvole, ma ho perso così tanto tempo nel cambiare l'obiettivo al freddo, senza poter posare la borsa perché il terreno era tutto bagnato e senza poter lasciare la fotocamera appesa al collo perché avevo smontato la tracolla... che quel breve momento è irrimediabilmente passato.

Ho scattato lo stesso, però, appena possibile: naturalmente quel punto di interesse che avrei voluto cogliere non c'è, per cui la foto, così com'è uscita dalla fotocamera (a sinistra), risulta piuttosto anonima. Così, in fase di postproduzione, ho isolato il cielo e poi ci ho "giocato", con una tecnica simile a quella già applicata alla prima foto: il risultato (a destra) mi sembra decisamente più surreale e fumettistico; in generale, più vivace

   


IvanEditor

 

      (Ivan – 22/12/2022)


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