OM-1N

100-300

{jcomments on} 

Giro fotografico delle Crete Senesi

              ...con (spiacevole) imprevisto

CreteSenesi wide

 

     Dopo averlo atteso a lungo, approfittando del 25 Aprile ho pianificato con mia moglie un weekend "lungo" in Toscana, nella zona delle Crete Senesi che sapevo già essere particolarmente suggestiva dal punto di vista dei panorami, e conseguentemente adattissima alla fotografia di paesaggio, uno dei miei generi preferiti. 

GreenLandscape Torri
Una vista delle Crete Senesi, qui
in sgargiante "livrea primaverile" 
 Le torri di San Gimignano,
direttamente dal Medioevo


     A
lla visita fotografico-culturale di ques'area avevo aggiunto San Gimignano a nord, visto che "è per strada", e Massa Marittima a sud-ovest, che mi avrebbe permesso di rientrare senza rifare lo stesso tragitto dell'andata.

    Così, caricate le mie tre fotocamere (Sigma dp1 quattro per i panorami, Lumix GH1 modificata per le foto all'infrarosso ed Olympus E-M5 Mk.II per… tutto il resto) più obiettivi, cavalletto ed altri accessori, siamo partiti, sfidando le previsioni meteo non propizie. Dal maltempo ci siamo salvati, ma non tutto è andato come previsto...

 

Bilancio...

  • Pro - parecchi: bei posti davvero, di cui quallcuno inaspettato, ottimo cibo, tempo non ideale ma tutto sommato accettabile, un bottino di ben 10 GB di foto in soli due giorni e mezzo...

  • Contro - uno solo, ma.… bello grosso: proprio mentre stavo fotografando mi è capitato un incidente a Sant'Antimo, nei pressi dell'omonima (e splendida) abbazia che si trova quasi in aperta campagna. Sono inciampato in un filo di ferro nascosto nell'erba, cadendo pesantemente, perdendo conoscenza per parecchi minuti ed ogni ricordo dell'accaduto, con conseguente ricovero a Siena per osservazioni (per ben 4 giorni!), al termine del quale siamo tornati a casa, aiutati da mio figlio che nel frattempo aveva raggiunto mia moglie per supportarla. La parte rimanente del viaggio, ovviamente, si è volatilizzata...

 

Note ed appunti di viaggio
 

1) La mia disavventura

     Tralascio la storia dei miei guai, che stanno comunque risolvendosi, e mi limito a qualche istantanea (nella fretta del trasporto al Pronto Soccorso mi era rimasto il cellulare in mano...):

Sant'Antimo   Stabilizzato   PS_SI
L'antica abbazia di Sant'Antimo,
vista proprio da dove sono caduto
(è l'ultima foto che ho scattato...)
  Un selfie... ben particolare, scattato mentre ero ancora "stabilizzato" con il collare per il trasporto in ambulanza
  Interno del Pronto Soccorso di Siena: 
molto efficiente ma... una vera trincea, più che un tranquillo posto di cura!

 

 

2) Le fotografie

    Stavolta sono davvero tante: un bottino di ben 10 GB fra tutte e tre le fotocamere, e se non fossi caduto avrei accumulato ancora un giorno e mezzo di scatti! Per vederle (e giudicarle) rimando al link dell'album su Google Foto, che raccoglie quelle a mio avviso più significative:
 

Album fotografico - San Gimignano e Crete Senesi

Cliccando su questo link si può visualizzare il mio album su Google Foto, diviso in tre sezioni:

  • Panorami: costituiscono il "piatto forte", viste le caratteristiche della zona. Quasi tutti con cieli tempestosi (in quei giorni il clima non è stato granché), ma dal punto di vista fotografico questo non guasta, anzi...

  • Infrarossi: qualche esperimento in falsi colori (la vegetazione valorizza molto gli effetti IR). In realtà ci sono anche normali fotografie a colori elaborate in fase di postprocessing come quelle all'infrarosso, non così facilmente distinguibili da quelle "vere" ottenute da un sensore modificato

  • Varie: tutto il resto... specialmente le fotografie a pitture ed affreschi medievali e rinascimentali ("restaurati" in digitale per quanto possibile) 
Casale isolato

 

 

3) Gli appunti

    Mi concentro invece su qualche commento da parte mia che può essere di interesse turistico/fotografico, e magari potrà venire utile a qualcuno:

  • San Gimignano: beh, è stata un po' una delusione. Il paese è bellissimo, certo: sembra il set di un film storico. Nonostante che dal '300, suo periodo di massimo splendore, abbia perso la maggior parte delle 72 torri di allora, il suo aspetto di pietre e mattoni rosi dai secoli "parla" ancora di Medioevo... e ad alta voce. Quello che non mi è piaciuto, invece, è il resto: domina il turismo di massa e dovunque ci sono negozi di paccottaglia e souvenir dozzinali, che danno al luogo un atmosfera "finta". Non che sia un delitto né una rarità, lo stesso problema (per me) lo hanno Piazza dei Miracoli a Pisa, il centro di Firenze, buona parte dei monumenti di Roma e (soprattutto) Venezia. Non è un caso, comunque, che quasi tutte le mie foto della città la ritraggano... da fuori: così com'è ora non si adatta ai miei gusti

San Gimignano
SanGimignano-torri SanGimignano-folla SanGimignano300
Il vanto di San Gimignano: le sue torri La folla, onnipresente in città  San Gimignano '300: la riproduzione
in scala(1) della città, nel periodo
del suo massimo splendore

 

  • Certaldo Alto: è il paese natale di Giovanni Boccaccio, sepolto proprio nel duomo della città vecchia. Certaldo è un grosso centro agricolo, la cui parte interessante è quella antica, raggiungibile con una funicolare che in pochi minuti porta dalla piazza centrale fino in cima ad una collina (con vista sulle torri di San Gimignano, a pochi km di distanza) e... indietro di parecchi secoli: tutto il borgo, soltanto pedonale, è costruito in mattoni e coppi, il rosso è il colore dominante. Anche se non era compresa nell'itinerario predisposto prima di partire, è valsa la pena vederla. Al suo interno consiglio di visitare almeno 3 cose:

    • Casa-torre in cui nacque Boccaccio: in gran parte ricostruita dopo essere stata colpita da una bomba americana in un'incursione aerea, ospita un museo a tema, e dall'alto della sua torre al centro del paese si gode di un bellissimo panorama sui tetti del borgo, la campagna circostante e San Gimignano sullo sfondo

    • Chiesa dei santi Jacopo e Filippo, dove è sepolto Boccaccio, con la sua effigie sulla lastra di marmo tombale ed un busto marmoreo sulla parete di sinistra, sopra una lapide commemorativa

    • Palazzo Pretorio, sede del potere cittadino, costruito come un castello merlato e con la facciata ricoperta dagli stemmi dei tanti podestà che vi si sono succeduti nei secoli. Altri stemmi ricoprono le pareti dell'atrio e della scalinata interna, e da non perdere è la chiesa sconsacrata dei santi Tommaso e Prospero, che conserva all'interno gli affreschi del '400 staccati da un Tabernacolo dei Giustiziati, opera di Benozzo Gozzoli 

Certaldo Alto
Certaldo-torri SG Certaldo-Palazzo Pretorio Certaldo da casa-torre Boccaccio
Alte su un colle poco distante, le torri di San Gimignano si stagliano contro il cielo,
ben visibili dall'alto di casa Boccaccio
Palazzo Pretorio, con la facciata coperta dagli stemmi dei tanti che l'hanno guidata  Il borgo medievale di Certaldo Alto, visto dall'alto della torre di casa Boccaccio:
ovunque domina il rosso mattone

 

  • Asciano: è il centro della zona delle Crete. Il paese, pur essendo tuttora cinto dalle mura, è un po' anonimo, ma è la sua campagna il pezzo forte: oltre a dei calanchi dovuti all'erosione, in generale si presenta come una zona di basse collinette, che rendono il territorio ondulato a perdita d'occhio, e sono caratterizzate dalla scarsità di abitanti (in pochi casali in cima ai colli) e... di alberi, che sono concentrati in boschetti al fondo degli avallamenti o isolati in scenografiche vedute. La coltivazione predominante è il grano, ma ci sono anche campi di girasole e pochi vigneti ed uliveti. Anche se le mie foto hanno ritratto il verde tenero della primavera, l'avvicendarsi delle stagioni dà alla zona colori ed aspetti sempre diversi e sempre interessanti

    Asciano: le Crete Senesi
    Baccoleno GreenLandscape
    Il magico filare di cipressi che conduce all'agriturismo Baccoleno Campi di grano ondulati sotto cieli incombenti: qui i panorami sono magnifici


  • Monte Oliveto Maggiore: una delle maggiori attrazioni dell'area è l'omonima Abbazia benedettina, che sorge isolata in mezzo ad un bosco di cipressi, querce e pini, ed è uno dei più importanti monumenti toscani. Fondata nel '300 da tre monaci, arrivò ad ospitarne più di un migliaio nel '500 (ora ridotti ad una trentina) e, nel '600, ad avere la giurisdizione su altre 5 abbazie in Toscana. Da vedere la sala della Biblioteca ed il suo atrio affrescato, il chiostro anch'esso affrescato, e la chiesa in stile barocco con un grande coro ligneo.

    Abbazia di monte Oliveto Maggiore
    MOM-atrio biblioteca MOM-tavola dipinta
    Il coloratissimo atrio di ingresso alla
    sala della Biblioteca, con le pareti ed il 
    soffitto a volta completamente affrescati
    Un grande dipinto su tavola del '400, 
    fra i tanti conservati nell'abbazia


  • Pienza: fino al 1458 era solo un modesto paesino noto con il nome di Corsignano, quando il suo più illustre cittadino, l'erudito aristocratico Enea Silvio Piccolomini, fu eletto papa con il nome di Pio II. Durante un viaggio verso Mantova il papa passò dal suo paese natale e, visto lo stato di degrado in cui si trovava, decise di trasformarlo radicalmente in un prototipo di "città ideale" secondo le teorie umanistiche del periodo, affidando i lavori all'architetto Rossellino. Il risultato fu la nascita di una delle più belle ed armoniose piazze d'Italia, che l'abilità del progettista riuscì a far sembrare molto più grande di quanto non sia in realtà. Sulla piazza si affacciano i palazzi Piccolomini e Borgia, il Palazzo Comunale con una splendida loggia, il cosiddetto Pozzo dei Cani e soprattutto la raffinatissima Cattedrale (il terreno su cui venne costruita si rivelò da subito instabile: l'abside è visibilmente irregolare, a caausa dei tentativi di compensare i cedimenti, così come il suo pavimento, ben lontano dall'essere piatto). Purtroppo i lavori si interruppero alla morte del papa, ma quello che ancora oggi resta è comunque eccezionale, dato che da allora in suo onore il borgo cambiò nome in Pienza, cioé "città di Pio"(2).

    Pienza
    Dipinto Pienza Pienza-loggia
    Il dipinto del '400 nella cattedrale 
    che mi aveva colpito tanti anni fa
    La loggia del Palazzo Comunale e il suo
    gruppo di bancarelle ammucchiate


    Negli immediati dintorni di Pienza ho invece scoperto che si trova, in mezzo ai campi, l'armoniosa cappella cinquecentesca di Vitaleta, immortalata in foto e spot pubblicitari. Questa meraviglia sono riuscito a vederla e fotografarla, in mezzo ai campi giallo verdi coltivati a colza e con ai lati due gruppetti di cipressi, che fanno pensare che tutta l'ambientazione sia stata progettata da un architetto del paesaggio! Purtroppo ho notato che il casale adiacente è in via di ristrutturazione per diventare, secondo i cartelli lì appesi, un "centro di ristoro": spero che questo luogo silenzioso e quasi mistico non diventi anch'esso preda della caciara del turismo di massa...

    Cappella di Vitaleta
    Vitaleta front Vitaleta
    La facciata e l'abside della cappella di Vitaleta, in mezzo ai campi di colza


Cipressi SQd'O
San Quirico d'Orcia - il noto gruppo
di cipressi a fianco della Cassia
  • San Quirico d'Orcia: del paese, situato fra Pienza e Montalcino, non posso dire nulla avendolo solo sfiorato, ma mi è sembrato un altro borgo medievale cinto da mura, che varrebbe la pena visitare. Per me(3), però, la maggior attrazione è uno spettacolare boschetto di cipressi a pochi km dal paese, in mezzo ad un grande campo di grano nei pressi della SS2 (la moderna via Cassia). Non solo per me, comunque: decine di auto si fermano ad ammirarlo, e per qualche anno è stato usato negli spot di Poste Italiane. Ricordo anche di averlo visto protagonista di vari calendari fotografici, ripreso dallo stesso punto in tutti i mesi dell'anno, circondato dai mutevoli colori della natura: dal bianco della neve ed il marrone del terreno arato, al verde acceso della primavera e l'oro delle messi mature, fino al secco aspetto delle stoppie

  • MontalcinoSant'AntimoSan Galgano, Massa Marittima: sono tutte le tappe previste ma non visitate a causa del mio incidente. Le segnalo lo stesso perché sono convinto che valga la pena vederle, specialmente San Galgano, una scenografica abbazia gotica del '200 in mattoni rossi, scoperchiata da un fulmine nel 1786, che sorge nel mezzo della campagna, set di svariati video a causa del suo aspetto suggestivo e quasi mistico.
     

 

Note personali

(1) dopo aver praticato il modellismo statico per anni, ed aver dovuto rinunciare per vari motivi (ingombri in casa, mancanza degli attrezzi e dell'esperienza tecnica necessaria...) a cimentarmi con la costruzione di diorami, davvero non potevo perdermi una visita, anche se frettolosa, ad un plastico di molti metri quadrati, nonché unico come ambientazione! Immagino quanto ci sia voluto per costruire, una per una, le case e le torri partendo da... zero (non c'è ovviamente alcuna scatola di montaggio con itruzioni e pezzi già pronti: in questi casi si parte da un disegno e del materiale generico -legno, gesso, stucco- ed ogni elemento è quindi un "pezzo unico"...). Mi è sembrato di tornare indietro di decenni, quando ero affascinato da queste modeste opere d'arte in miniatura!

(2) ammetto di aver voluto fare questo viaggio per rivedere Pienza, già visitata un po' superficialmente molti anni fa: allora ero rimasto colpito dall'armonia della piazza e della Cattedrale, ma soprattutto da un grande dipinto del '400 esposto al suo interno, a pochi centimetri dai visitatori e senza alcuna barriera protettiva, e poi mi "mancava" la visita ai giardini pensili di Palazzo Piccolomini (...che manca tuttora, vista la mia caduta!). In realtà volevo scattare una foto sferica all'intera piazza (mi ero portato la testa panoramica ed il fisheye proprio per questo) al mattino presto, quando con molt probabilità è ancora deserta, ma ho dovuto desistere: con mio disappunto, sia in piazza che sotto la loggia sono state posizionate delle bancarelle che, al di fuori dell'orario di vendita, vengono ricoperte dal telone usato come riparo dal sole o dalla pioggia, col risultato, specialmente sotto il loggiato, di sembrare un accampamento o, peggio ancora, una discarica. Dato che per definizione nelle foto sferiche intorno al punto di ripresa si vede tutto, le bancarelle ammucchiate sarebbero comunque rimaste bene in mostra, e questo mi ha fatto passare la voglia..
.

(3) ho provato a pensare perché mi colpisca tanto la frequenza con cui il cipresso, in tutto il resto d'Italia tipicamente legato solo ai cimiteri, si ritrovi invece quasi ovunque in Toscana, a delimitare terreni e strade e ad abbellire giardini e case vicine: il motivo deve essere perché il cipresso... non "serve" a nulla (non conosco praticamente alcun uso pratico dei suoi frutti), se non per pura bellezza, semplicemente per essere visto ed ammirato, tenendoselo vicino ai luoghi dove si vive e si lavora (case e campi), perpetuando così una tradizione millenaria che penso risalga ai Romani, e prima ancora addirittura agli Etruschi


IvanEditor

 

      (Ivan – 15/05/2022)


.   

 

 

Commenti offerti da CComment

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva