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2)   Obiettivi digitali in formato MFT

...beh, ero partito con un solo obiettivo, con un solo corpo macchina. Ora ne ho cinque (e due macchine). Perché? E molto probabilmente mi fermerò qui, per un (bel) po'. Perché? Due domande, due risposte. Ecco la prima:

1) Lumix Vario G 14-42mm f/3.5-5.6

Il primo l'ho ovviamente preso con la macchina (usata), e così me lo sono tenuto per un bel po', come ho scritto qui. Era ovviamente uno zoom standard, il Lumix Vario G 14-42mm. Niente di speciale, ma faceva (e fa, lo uso ancora) il suo compito. Sempre in quell'articolo ho anche detto che però usavo poco la reflex digitale, preferendo una piccola e versatile compatta, anche perché una reflex con un solo obiettivo è un po' una contraddizione, per me

 

2) Samyang 7.5 mm f/3.5 UMC Fish-eye MFT

Forse per poter cambiare un po', forse per mettere le mani su un obiettivo che ho sempre considerato inarrivabile, quando ho visto un fisheye relativamente economico mi sono lanciato. Il Samyang 7.5mm è totalmente manuale, ma ha un'ottima qualità. Essendo una focale estrema, ovviamente l'ho usato poco, finché non ho iniziato con la fotografia panoramica a 360°, nella quale è invece l'assoluto protagonista

 

3) Lumix G Vario 45-200 mm f/4-5.6 OIS

Dopo il (super)grandangolare ovviamente sono stato tentato dal tele (il primo zoom, con la focale massima limitata a 42mm, pari ad un 85mm, non si può certo definire tale...). Quando ho scoperto che esistono obiettivi usati affidabili, venduti in negozi autentici (non solo online) in cui si può valutare se fidarsi... mi sono fidato. Il Lumix Vario G 45-200mm che ho preso, ad un prezzo relativamente basso, non sarà certo da record, ma per me funziona perfettamente, ed il suo range di focali (equivalenti ad un 90-400mm) è estremamente versatile. Ed essendo pure stabilizzato riesco a realizzarci scatti che non avrei nemmeno preso in considerazione, ai tempi delle pellicole...

 

4) Olympus M.Zuiko Digital ED 9-18 mm f/4.0-5.6

Ora siamo quasi alla storia contemporanea: dopo aver creato il sito ed iniziato a riempirlo di contenuti, la passione fotografica è "divampata"... ed ho sentito il bisogno di un grandangolare vero, cosa che nei miei vecchi obiettivi analogici non avrei più potuto ripescare, trasformandosi tutti almeno in normali al momento di montarli su un corpo macchina MFT. Ci ho meditato un bel po', poi ho scelto lo Zuiko 9-18mm, uno zoom equivalente ad un 18-36mm in formato 35mm, che copre quindi (ottimamente) tutto il range dei grandangolari. Anche questo piccolo obiettivo (da chiuso collassa su se stesso) non è considerato fra i più prestigiosi avendo il corpo di plastica, ma ha invece un'ottima qualità dell'immagine

 

5) Olympus M.Zuiko Digital ED 12-45mm f/4 PRO venduto!

10/11/22: che strano... quell'utimo arrivato è anche stato... il primo ad andarsene! Così, questo paragrafo è da considerarsi come se fosse tutto barrato, anche se non lo faccio e mi limito ad aggiornare la tabella. Comunque, l'ho venduto solo per sostituirlo con questo.

15/10/21: è, anzi... era l'ultimo arrivato: il PRO. Due macchine... ed un solo obiettivo standard? E di plastica, poi? Anche a forza di sentire decantare, nei video tutorial in rete, la qualità degli obiettivi della serie PRO, lentamente mi sono fatto attirare dall'idea di dotare la nuova Olympus E-M5 Mk.II di un degno compagno. Dato che mi sono accorto che la compatibilità fra obiettivi a standard MFT e corpi macchina con lo stesso attacco ma di diversi produttori non è il 100% (oltre all'attacco meccanico e l'interfaccia digitale è garantito solo l'autofocus, sul resto non c'è certezza), e che ho "sposato" Olympus piuttosto che Panasonic (per i motivi che ho già spiegato qui), questo è il catalogo da cui potevo scegliere:

M.Zuiko lenses catalogue 02-2022

Gli obiettivi M.Zuiko - digitali a standard micro 4:3

(catalogo aggiornato a Novembre 2022 - in blu, nelle colonne a sinistra, quelli che possiedo)

 

Essendo weatherproof il corpo macchina, aggiungerci un obiettivo anch'esso "tropicalizzato" avrebbe significato avere effettivamente tutta la fotocamera a prova di intemperie. E gli obiettivi della serie PRO lo sono... a questo punto è stata solo questione di trovare un prezzo favorevole, e prendere una decisione fra il prestigioso (ma costoso e pesante) 14-40mm f/2.8 o piuttosto il più spartano 14-45mm f/4, uscito solo da pochi mesi, particolarmente piccolo e leggero, anche se privo di alcuni gadget tipici dei "PRO"(*). La scelta è caduta sul più nuovo, descritto come "perfettamente bilanciato con i corpi macchina E-M5 Mk..." e da quando ce l'ho non ha sbagliato un colpo: nitidissimo, solido, con una minima distanza di messa a fuoco di soli 12 cm che lo rende quasi un obiettivo macro... un vero punto di forza.

(*) il tasto programmabile, ma soprattutto la frizione per commutare fra messa a fuoco automatica e manuale, nel senso che qui c'è un vero
     movimento meccanico
a controllo manuale come negli obiettivi tradizionali, non una ghiera che di fatto gira a vuoto inviando un segnale 
     di comando al micromotore di messa a fuoco come su tutti gli obiettivi digitali "normali")


 

--- 15/10/21 ---

6) Olympus M.Zuiko Digital ED 60mm f/2.8 macro

eccolo, il vero ultimo arrivato: il macro. Come ho già raccontato altrove, è stata proprio la macrofotografia a farmi avvicinare al mondo delle fotocamere. Nella pratica, però, con i soli tubi di prolunga non si poteva fare molto... mancava sempre qualcosa: la luce, il supporto (chi si portava dietro un ingombrante cavalletto a 20 anni?), il flash... ricordo di essermi autocostruito, partendo da piccoli accessori di serie, una staffa per flash che lo mantenesse vicino al soggetto e senza l'ombra di tubi e/o obiettivo. Ma con la OM-1 di allora, totalmente manuale, concetti come esposizione TTL ed autofocus erano semplicemente fantascientifici, così non si poteva far altro che procedere per lunghi, complessi (e costosi...) tentativi: l'ingombrante staffa finì presto in un cassetto. E poi, allora la macro "come si deve" si doveva fare con l'eccellente Zuiko OM-SYSTEM 55 mm f/2.8 macro: definito, preciso ma... fuori budget.

    L'interesse per le macro, scontratosi con le difficoltà pratiche di coltivarlo, rimase così "in naftalina" per lungo tempo, per riprendere solo di recente, spinto dagli strabilianti risultati della tecnica del Focus Stacking, anche se la lunga procedura per realizzare questo tipo di immagini frena indubbiamente l'entusiasmo. È quindi un po' per tutti questi motivi che sono stato attirato dalla versione digitale del vecchio "55 macro", che da sola sembra in grado di risolvere tutte le complicazioni! L'obiettivo, infatti:

    • è autofocus (anche manuale, all'occorrenza)

    • è integrato in un sistema fotografico digitale (che fornisce "magìe" come la stabilizzazione dell'ottica, o la possibilità di utilizzare altissimi valori ISO), che permette di scattare in condizioni precedentemente impossibili

    • in accoppiata con il mio corpo macchina supporta il Focus Stacking automatico, realizzato direttamente a bordo della fotocamera, che fa tutto da sola, una volta impostata la funzionalità: scatta in sequenza rapida (su cavalletto), fonde le parti più nitide di tutti i fotogrammi e poi salva il jpeg risultante, tutto a fuoco. Tempo: nemmeno 30 secondi, contro i 30... minuti della procedura manuale!

    • Inoltre, oltre che in modalità macro, l'obiettivo è in grado di mettere a fuoco anche ad infinito, diventando così un luminoso (f/2.8) e nitidissimo tele da ritratto (è equivalente ad un 120 mm in formato 24x36), perfetto per fornire un più che valido effetto bokeh

Ecco perché mi sono deciso a soddisfare quel desiderio rimasto "dormiente" da decenni...

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