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2 Whole set   top

Una vista scenografica di tutto il gruppo
dei miei obiettivi, sia quelli con attacco
 OM System (formato 35mm analogico)
che quelli con il nuovo MFT (digitale)

  • obiettivi MFT
  • obiettivi OM System

 (cliccare sull'immagine per vedere il dettaglio) 

 

     Gli obiettivi attuali

      Questa volta, diversamente da quanto mi sono accorto di aver fatto in altre pagine, cercherò di essere molto più conciso e non ripetermi...


aggiornamento al 15/10/2021

      Ci sono cascato ancora, oppure con questo ho "chiuso" con gli acquisti, per ora? Non so, comunque oggi ho comprato ancora un obiettivo...


ulteriore aggiornamento del 10/11/2022

      Non so se ripetere "Ci sono cascato ancora ecc. ecc." oppure no: stavolta non ho comprato un nuovo obiettivo, ne ho solo ("solo"?) scambiato uno con un altro, questo. Di sicuro ho speso ancora, anche se non molto: il nuovo obiettivo costa molto più di quello che ho rivenduto, ma ho solo pagato la differenza (e il guadagno del negoziante, ovvio...). 


 


 

 

1)   Obiettivi Sistema OM (recuperati dall'oblio...)

 

     Anche se in modo non sempre costante, faccio fotografie da quando avevo vent'anni, e da allora ho accumulato un buon parco di obiettivi del Sistema Olympus OM, cioè lo standard utilizzato dalle mie reflex analogiche di allora (ho descritto qui le caratteristiche di quegli obiettivi, con tabelle e fotografie). A lungo ho temuto che potessero diventare del tutto inutili, fino a quando ho scoperto che il sistema digitale micro 4:3 (detto anche M43, M4/3 o MFT) dava la possibilità, mediante un adattatore, di riutilizzare qualunque obiettivo di quel periodo, a patto di accettare che le fotografie risultanti fossero equivalenti a quelle scattate da un obiettivo di focale doppia.

1 Whole set   side
Notevole colpo d'occhio su tutti i miei obiettivi
(non tutti utilizzati, però)

     Questo effetto è dovuto sia alla diversa geometria ottica del sistema micro 4:3 rispetto al precedente analogico, che alle minori dimensioni di quel sensore digitale (18x13,5mm) rispetto a quelle della pellicola in "formato 35mm" (il ben noto 24x36mm): la diagonale del sensore risulta quasi esattamente la metà di quella della pellicola, da cui il rapporto di 2:1 delle focali degli obiettivi analogici rispetto ai moderni MFT. Questo comporta il fatto che un 50 mm, classico obiettivo standard delle reflex, produce in formato digitale l'effetto di scattare con un 100 mm, diventando un medio teleobiettivo. Risultato: in pratica tutto si trasforma in teleobiettivo, o al più in "normale", ma spariscono i grandangolari.

     Anche se questo, dal punto di vista del riutilizzo degli obiettivi, non è l'ideale, ha comunque portato nuova vita a quasi tutte le ottiche di allora, che erano a fuoco manuale ed ovviamente tali restano, ma possono ancora produrre immagini di tutto rispetto. Dico "quasi" perché, ad esempio, le prestazioni del mio zoom 70-210mm in formato OM sono del tutto surclassate dal nuovo 45-200mm MFT, che fornisce all'incirca lo stesso range di focali, ma in più ha ben due assi nella manica, vitali in un grosso tele: lo stabilizzatore di immagine e l'autofocus.

 

Finalmente ritrovo il bokeh!

     Un asso nella manica, però, lo hanno anche i vecchi obiettivi: essendo parecchi di loro più luminosi alla massima apertura dei moderni digitali(*), riescono a produrre in queste condizioni l'effetto bokeh, che accentua fortemente l'attenzione sul soggetto a fuoco, in quanto lo isola dal resto della scena, molto più sfocata.

    Proprio questo effetto, tipico della fotografia (specialmente i ritratti) fin dai suoi inizi, è diventato difficile da ottenere con i moderni obiettivi digitali, che normalmente sono meno luminosi, e quindi rivaluta l'uso dei precedenti, che invece lo riescono ancora a fornire anche con i nuovi sensori. Le due foto qui di seguito, scattate allo stesso soggetto, dalla stessa distanza e con la stessa focale (equivalente) dovrebbero bastare per dimostrare quanto affermo:

Scatto A - obiettivo formato micro 4:3 (MFT)
45 200mmMFT

scatto alla massima apertura: f/4

obiettivo:  Lumix Vario G 45-200mm f/4-5.6

formato:                         micro 4:3

focale usata:                   51mm

dati di scatto:

  • diaframma - tempo   f/4 - 1/10"
  • sensibilità:               ISO 200
  • bilanc. bianco:          WB manual (sunny)
Scatto B - obiettivo formato 35mm (full-frame) + adattatore 
50mmOM

scatto alla massima apertura: f/1.8

obiettivo:  Zuiko OM System 50mm f/1.8

formato:                         OM System (35mm)

focale usata:                   50mm (fissa)

dati di scatto:

  • diaframma - tempo   f/1.8 - 1/30"
  • sensibilità:               ISO 200
  • bilanc. bianco:          WB manual (sunny)
  • A - la prima è stata fatta usando uno zoom in formato MFT alla sua massima apertura (f/4). Si vede distintamente che dietro i fiori in primo piano c'è una libreria, anche se parecchio sfocata: quello che si vede delle forme retrostanti basta per catalogarle come libri, scaffali e soprammobili. L'oggetto in primo piano resta, sì, evidenziato, ma lo sfondo è ancora quantomeno "leggibile"

  • B - la seconda fotografia, invece, è stata ripresa con un "vecchio" obiettivo da 50mm alla sua massima apertura (f/1.8), ben difficile da ritrovare in uno zoom o anche fra i normali obiettivi a focale fissa in formato MFT, a parte qualche raro e costoso esemplare o... i nuovi obiettivi a focale fissa manuali -e cinesi- apparsi da poco, che ad occhio non mi sembrano affatto meglio dei vecchi Zuiko, anzi... oltre al fatto che i "vecchi Zuiko" o simili me li ritrovo gratis: forse la libreria si intuisce ancora, ma lo sfondo è molto più sfocato e di conseguenza il soggetto è ben più in risalto. E qui lo "sfondo" (la libreria) è a poco più di un metro dai fiori, mentre l'effetto di "distacco" fra soggetto e sfondo si accentua molto di più all'aumentare della distanza fra le due componenti dell'immagine

Risultato: i miei vecchi Zuiko OM me li tengo eccome!

 

(*) questa considerazione in realtà vale per i miei obiettivi digitali, che sono tutti zoom.
     Esistono focali molto luminose anche per il sistema micro 4:3, ma solitamente si
     tratta di ottiche a focale fissa, di pregio e piuttosto costose.

 

 


 

 

2)   Obiettivi digitali in formato MFT

...beh, ero partito con un solo obiettivo, con un solo corpo macchina. Ora ne ho cinque (e due macchine). Perché? E molto probabilmente mi fermerò qui, per un (bel) po'. Perché? Due domande, due risposte. Ecco la prima:

1) Lumix Vario G 14-42mm f/3.5-5.6

Il primo l'ho ovviamente preso con la macchina (usata), e così me lo sono tenuto per un bel po', come ho scritto qui. Era ovviamente uno zoom standard, il Lumix Vario G 14-42mm. Niente di speciale, ma faceva (e fa, lo uso ancora) il suo compito. Sempre in quell'articolo ho anche detto che però usavo poco la reflex digitale, preferendo una piccola e versatile compatta, anche perché una reflex con un solo obiettivo è un po' una contraddizione, per me

 

2) Samyang 7.5 mm f/3.5 UMC Fish-eye MFT

Forse per poter cambiare un po', forse per mettere le mani su un obiettivo che ho sempre considerato inarrivabile, quando ho visto un fisheye relativamente economico mi sono lanciato. Il Samyang 7.5mm è totalmente manuale, ma ha un'ottima qualità. Essendo una focale estrema, ovviamente l'ho usato poco, finché non ho iniziato con la fotografia panoramica a 360°, nella quale è invece l'assoluto protagonista

 

3) Lumix G Vario 45-200 mm f/4-5.6 OIS

Dopo il (super)grandangolare ovviamente sono stato tentato dal tele (il primo zoom, con la focale massima limitata a 42mm, pari ad un 85mm, non si può certo definire tale...). Quando ho scoperto che esistono obiettivi usati affidabili, venduti in negozi autentici (non solo online) in cui si può valutare se fidarsi... mi sono fidato. Il Lumix Vario G 45-200mm che ho preso, ad un prezzo relativamente basso, non sarà certo da record, ma per me funziona perfettamente, ed il suo range di focali (equivalenti ad un 90-400mm) è estremamente versatile. Ed essendo pure stabilizzato riesco a realizzarci scatti che non avrei nemmeno preso in considerazione, ai tempi delle pellicole...

 

4) Olympus M.Zuiko Digital ED 9-18 mm f/4.0-5.6

Ora siamo quasi alla storia contemporanea: dopo aver creato il sito ed iniziato a riempirlo di contenuti, la passione fotografica è "divampata"... ed ho sentito il bisogno di un grandangolare vero, cosa che nei miei vecchi obiettivi analogici non avrei più potuto ripescare, trasformandosi tutti almeno in normali al momento di montarli su un corpo macchina MFT. Ci ho meditato un bel po', poi ho scelto lo Zuiko 9-18mm, uno zoom equivalente ad un 18-36mm in formato 35mm, che copre quindi (ottimamente) tutto il range dei grandangolari. Anche questo piccolo obiettivo (da chiuso collassa su se stesso) non è considerato fra i più prestigiosi avendo il corpo di plastica, ma ha invece un'ottima qualità dell'immagine

 

5) Olympus M.Zuiko Digital ED 12-45mm f/4 PRO venduto!

10/11/22: che strano... quell'utimo arrivato è anche stato... il primo ad andarsene! Così, questo paragrafo è da considerarsi come se fosse tutto barrato, anche se non lo faccio e mi limito ad aggiornare la tabella. Comunque, l'ho venduto solo per sostituirlo con questo.

15/10/21: è, anzi... era l'ultimo arrivato: il PRO. Due macchine... ed un solo obiettivo standard? E di plastica, poi? Anche a forza di sentire decantare, nei video tutorial in rete, la qualità degli obiettivi della serie PRO, lentamente mi sono fatto attirare dall'idea di dotare la nuova Olympus E-M5 Mk.II di un degno compagno. Dato che mi sono accorto che la compatibilità fra obiettivi a standard MFT e corpi macchina con lo stesso attacco ma di diversi produttori non è il 100% (oltre all'attacco meccanico e l'interfaccia digitale è garantito solo l'autofocus, sul resto non c'è certezza), e che ho "sposato" Olympus piuttosto che Panasonic (per i motivi che ho già spiegato qui), questo è il catalogo da cui potevo scegliere:

M.Zuiko lenses catalogue 02-2022

Gli obiettivi M.Zuiko - digitali a standard micro 4:3

(catalogo aggiornato a Novembre 2022 - in blu, nelle colonne a sinistra, quelli che possiedo)

 

Essendo weatherproof il corpo macchina, aggiungerci un obiettivo anch'esso "tropicalizzato" avrebbe significato avere effettivamente tutta la fotocamera a prova di intemperie. E gli obiettivi della serie PRO lo sono... a questo punto è stata solo questione di trovare un prezzo favorevole, e prendere una decisione fra il prestigioso (ma costoso e pesante) 14-40mm f/2.8 o piuttosto il più spartano 14-45mm f/4, uscito solo da pochi mesi, particolarmente piccolo e leggero, anche se privo di alcuni gadget tipici dei "PRO"(*). La scelta è caduta sul più nuovo, descritto come "perfettamente bilanciato con i corpi macchina E-M5 Mk..." e da quando ce l'ho non ha sbagliato un colpo: nitidissimo, solido, con una minima distanza di messa a fuoco di soli 12 cm che lo rende quasi un obiettivo macro... un vero punto di forza.

(*) il tasto programmabile, ma soprattutto la frizione per commutare fra messa a fuoco automatica e manuale, nel senso che qui c'è un vero
     movimento meccanico
a controllo manuale come negli obiettivi tradizionali, non una ghiera che di fatto gira a vuoto inviando un segnale 
     di comando al micromotore di messa a fuoco come su tutti gli obiettivi digitali "normali")


 

--- 15/10/21 ---

6) Olympus M.Zuiko Digital ED 60mm f/2.8 macro

eccolo, il vero ultimo arrivato: il macro. Come ho già raccontato altrove, è stata proprio la macrofotografia a farmi avvicinare al mondo delle fotocamere. Nella pratica, però, con i soli tubi di prolunga non si poteva fare molto... mancava sempre qualcosa: la luce, il supporto (chi si portava dietro un ingombrante cavalletto a 20 anni?), il flash... ricordo di essermi autocostruito, partendo da piccoli accessori di serie, una staffa per flash che lo mantenesse vicino al soggetto e senza l'ombra di tubi e/o obiettivo. Ma con la OM-1 di allora, totalmente manuale, concetti come esposizione TTL ed autofocus erano semplicemente fantascientifici, così non si poteva far altro che procedere per lunghi, complessi (e costosi...) tentativi: l'ingombrante staffa finì presto in un cassetto. E poi, allora la macro "come si deve" si doveva fare con l'eccellente Zuiko OM-SYSTEM 55 mm f/2.8 macro: definito, preciso ma... fuori budget.

    L'interesse per le macro, scontratosi con le difficoltà pratiche di coltivarlo, rimase così "in naftalina" per lungo tempo, per riprendere solo di recente, spinto dagli strabilianti risultati della tecnica del Focus Stacking, anche se la lunga procedura per realizzare questo tipo di immagini frena indubbiamente l'entusiasmo. È quindi un po' per tutti questi motivi che sono stato attirato dalla versione digitale del vecchio "55 macro", che da sola sembra in grado di risolvere tutte le complicazioni! L'obiettivo, infatti:

    • è autofocus (anche manuale, all'occorrenza)

    • è integrato in un sistema fotografico digitale (che fornisce "magìe" come la stabilizzazione dell'ottica, o la possibilità di utilizzare altissimi valori ISO), che permette di scattare in condizioni precedentemente impossibili

    • in accoppiata con il mio corpo macchina supporta il Focus Stacking automatico, realizzato direttamente a bordo della fotocamera, che fa tutto da sola, una volta impostata la funzionalità: scatta in sequenza rapida (su cavalletto), fonde le parti più nitide di tutti i fotogrammi e poi salva il jpeg risultante, tutto a fuoco. Tempo: nemmeno 30 secondi, contro i 30... minuti della procedura manuale!

    • Inoltre, oltre che in modalità macro, l'obiettivo è in grado di mettere a fuoco anche ad infinito, diventando così un luminoso (f/2.8) e nitidissimo tele da ritratto (è equivalente ad un 120 mm in formato 24x36), perfetto per fornire un più che valido effetto bokeh

Ecco perché mi sono deciso a soddisfare quel desiderio rimasto "dormiente" da decenni...



--- 10/11/22 ---

7) Olympus M.Zuiko Digital ED 12-40mm f/2.8 PRO(*)

ecco, dài e dài, alla fine ci sono arrivato: come avevo già scritto precedentemente, il vero obiettivo che avrei voluto comprare era non tanto il 12-45mm F4 PRO, ma il 12-40mm F2.8 PRO, decisamente più professionale ma ben più caro (basta vedere le dimensioni dell'ottica frontale e soppesarlo, per capire che si parla di ben altra "famiglia" rispetto al pur validissimo 12-45mm...)

new 12 40mm Front Elements comparison
Il grintoso look "All Black" della mia E-M5 Mk.II,
equipaggiata con il nuovo 12-40mm F2.8 PRO,
in sostituzione del 12-45mm F4 PRO

L'impietoso confronto fra le lenti frontali del
Lumix 14-42mm e del nuovo Zuiko 12-40mm:
chiaramente sono di due "famiglie" diverse!

Overall comparison Size comparison
Confronto diretto fra il nuovo Zuiko 12-40mm
ed il Lumix 14-42mm, di focale quasi identica:
è solo con il più grosso paraluce che si riesce
a mascherare (parzialmente) le differenze...
Tolto il paraluce, le differenze sono evidenti. Quello che
dalla foto non si riesce ad apprezzare bene è il peso:
- Lumix 14-42mm: 165g (barilotto di plastica)
- Zuiko   12-40mm: 382g (barilotto di metallo)

 

 

    E perché ho cambiato idea, dopo averci rinunciato due anni fa a favore del più ragionevole (ma pur sempre "PRO") 12-45mm F4? Per due motivazioni del tutto diverse:

  • le caratteristiche che volevo: 12-40mm e 12-45mm coprono, ovviamente, quasi lo stesso range di focali. Ma, come evidenzio nella tabella seguente, hanno più di una valida ragione per coesistere entrambi nello stesso catalogo:

Caratteristiche  12-40mm F2.8 PRO 12-45mm
F4 PRO
Note
massima apertura + - Non c'è storia: passando da F4 a F2.8 c'è davvero molta più luce (che però si paga, con maggior ingombro, peso e... prezzo)
messa a fuoco manuale + Con la nascita della serie di ottiche compatte PRO "F4 family" (12-45mm, poi anche 8-25mm ed ultimo il 40-150mm), Olympus ha tagliato varie caratteristiche pesanti e care: oltre alla maggior apertura, questa è la più appariscente (e quella a cui tenevo di più...)
tropicalizzazione  + + C'era già nel 12-40mm ed è stata conservata anche nel più ridotto 12-45mm: pari, quindi, sotto questo aspetto
peso - + Questo si sente, eccome: quando sentivo dire che il 12-45mm era "ben bilanciato e complemento ideale per la E-M5" (indipendentemente dalla versione) non riuscivo a capire, finché non ce l'ho montato: ora la mia fotocamera è quasi 1Kg, e... si sente!
dimensioni - + Vedi sopra, per il peso: con il 12-40mm montato, ora, la mia E-M5 II sembra molto più "professionale" (leggi: più imponente) ma è meno maneggevole
definizione - + Per ora è solo un'impressione, ma mi pare che il 12-45mm fosse addirittura meglio (ma devo verificare le aperture che uso con il nuovo, i confronti vanno fatti a parità di diaframma!)
tasto L-Fn programmabile + - Uno ce l'ha, l'altro no, vero: ma devo verificare quanto lo userò davvero
compatibilità con E-M5 Mk.II + - Cosa importantissima per me, che per il momento non ho alcuna intenzione di cambiare fotocamera: il 12-40mm è compatibile con il Focus Stacking interno, l'altro non lo era... e non c'è alcuna speranza di aggiornamenti firmware per un modello dismesso!
prezzo - + Diverso, sì, ma la differenza fra gli usati alla fine è stata tollerabile

 

In pratica, sono due ottiche destinate a diversi utilizzi da parte di diversi fotografi:

      • 12-40mm: top professionale - ma con peso, ingombro e costo non indifferenti

      • 12-45mm: eccellente compromesso - per chi punta alla leggerezza del corredo (in piena filosofia Micro quattro terzi), perdendo però qualcosa in termini di caratteristiche e luminosità, quindi ideale per chi va in giro per piacere facendo anche fotografie (non a caso la combinazione che... avevo, corpo E-M5xx con obiettivo 12-45mm, è spesso portata ad esempio per magnificare le doti di compattezza del sistema MFT - e posso confermarlo), o chi privilegia l'agilità del corredo rispetto alla qualità assoluta a causa del tipo di fotografia che pratica, che magari richiede notevoli sforzi fisici e minimi ingombri (foto naturalistiche in ambienti difficili da raggiungere, ad esempio)

Dato che da un lato non scarpino per le foreste o nella tundra per fotografare, né lo faccio sotto la pioggia, e dall'altro che sono estremamente curioso nello sperimentare un po' tutti i diversi generi fotografici, mi sentivo attratto più dall'obiettivo "completo" che da quello "compatto" (che comunque mi è molto spiaciuto abbandonare). In breve, sono state la compatibilità con il Focus Stacking interno della mia fotocamera e la possibilità di una vera messa a fuoco manuale a farmi prendere la decisione di passare al 12-40mm F2.8.

  • ...e niente OM-5. [questa la devo spiegare, me ne rendo conto...] Quando, qualche mese fa,è uscita la nuovissima ammiraglia OM-1, sono rimasto affascinato (ed estremamente incuriosito...) dal grande numero di innovazioni tecnologiche che accorpa (nuovo sensore stacked, menu ridisegnato e molto più intuitivo, miglior qualità agli alti ISO, foto hi-res a mano libera, largo impiego di fotografia computazionale ecc.). Naturalmente, considerando quello che costa (2.200 € il solo corpo macchina, non moltissimo per un'ammiraglia professionale ma comunque, da solo, circa metà del valore di tutto il mio corredo fotografico!) e che non sono un professionista, ho escluso l'idea di comprarmela, ma la curiosità è rimasta. Poi si è sparsa la voce che era in arrivo una seconda fotocamera, che presumibilmente si sarebbe dovuta chiamare OM-5, confermando la nomenclatura già usata da Olympus, dove "1" era il modello di punta, "5" quello prosumer e "10" l'entry-level (la mia E-M5 è una versione "mini" della E-M1): quindi forse sarebbe uscita una fotocamera "OM-1 ridotta" (come prestazioni ma anche come prezzi) e più abbordabile.
    Poi, però, la macchina è uscita, si chiama davvero "OM-5", ma... mi ha profondamente deluso (e non soltanto me): pur avendo quel nome, di fatto è solo una E-M5 Mk.III un po' più evoluta, ma talmente poco (esternamente, a parte il nome ed il marchio, l'OM-5 è identica alla E-M5 Mk.III, e praticamente non ha quasi nessuna delle caratteristiche innovative della sfavillante OM-1), da far pensare ad un'operazione di marketing "furbetta" da parte di OM System...

    Così, ecco la spiegazione: spentosi l'entusiasmo verso un possibile cambio di fotocamera, mi sono spostato verso un cambio.. di obiettivo!

(*) il link porta alla descrizione della nuovissima versione II (quella dell'originale è stata rimossa),
     ma le caratteristiche delle due varianti sono per il 90% identiche...


 

Obiettivi con attacco Micro 4:3 - tabella riassuntiva (aggiornata al 10-11-22)
marca Samyang Olympus Olympus Olympus Panasonic Panasonic
linea MFT M.Zuiko M.Zuiko M.Zuiko Lumix Lumix
serie UMC Digital ED Digital ED PRO Digital ED Vario G Vario G
elementi 9 12 14 13 12 16
gruppi 7 8 9 10 9 13
focale 7.5 mm 9-18 mm 12-40 mm 60 mm 14-42 mm 45-200 mm
apert. max. f/3.5 f/4-5.6 f/2.8 f/2.8 f/3.5-5.6 f/4-5.6
tipo fisheye wide-zoom standard-zoom macro 1:1 standard-zoom tele-zoom
messa a fuoco manuale autofocus
autofocus
autofocus
autofocus autofocus
costruzione metallo plastica metallo plastica plastica plastica
caratterist. paraluce
incorporato
barilotto
collassante
tropicalizzato
focalizz.manuale
tropicalizzato -- stabilizzato
internamente
info link link link link link link

 

 

grandangolari
standard
tele
macro
Samyang 7.5 mm Lumix 14-42 mm Lumix 45 200 Zuiko 60mm macro
Samyang 7.5   Olympus 9 18 Lumix 14 42   Olympus 12 45
Zuiko 9-18 mm Zuiko 12-45 mm(**) Lumix 45-200 mm  Zuiko 60 mm macro 

   (**) lascio questa foto, anche se obsoleta: quelle del nuovo obiettivo sono in altri punti di questo post...


    Ed ora, per finire, la risposta alla seconda delle due domande iniziali: "perché penso che per un bel po' mi fermerò qui dal punto di vista degli obiettivi, e dell'equipaggiamento in generale?". Per due semplici motivi:

coverage
 Lo spettro di focali coperto dei miei obiettivi digitali
(non compare il 60mm perché destinato alla macro)
  • partendo dal 7.5mm per arrivare fino a 200mm (15-400mm(*) in termini di formato 35mm) ho praticamente a disposizione tutto il range di focali ragionevolmente desiderabili per un non professionista, e non credo che mi verrebbero così utili ulteriori doppioni o sostituti degli attuali, anche se migliori

  • non voglio cadere nella scusa di chi dice di non poter far belle fotografie perché gli manca questa o quell'altra ottica. Questo vale solo in rari casi, dove la tecnica o la qualità sono realmente decisive (foto professionali, foto sportive, foto naturalistiche estreme...). Per tutto il resto, quello che conta è il "manico", molto più dell'attrezzatura. Ed io penso di averne abbastanza, di attrezzatura. Per il manico, ci sto provando...  

(*) la massima focale salirebbe da 400 mm fino a 1.000 mm con l'uso del catadiottrico Tamron 500 mm
     (più l'adattatore)  che qui non ho considerato, sia perché è un obiettivo analogico e ne ho già parlato
     prima, sia perché, per dimensioni e scomodità  di utilizzo e messa a fuoco, è  obiettivamente difficile
     (ed improbabile) da usare, nonostante le facilitazioni offerte dalla fotocamera digitale.


--- 15/10/21 ---

    So che può sembrare una scusa puerile giustificare l'acquisto di un nuovo obiettivo dopo aver scritto la frase qui sopra ("penso di averne abbastanza, di attrezzatura"), ma in realtà lo penso ancora: ho già obiettivi che coprono un po' tutto il range di focali, per questo scopo non me ne servono altri: non sono un professionista, non ho bisogno di mirare alla perfezione o ad avere attrezzature super affidabili. Solo che un obiettivo macro è "fuori quota", andando ad occupare una nicchia diversa, che con la possibilità creativa di cambiare la focale non ha niente a che vedere.


 

5 top Zuiko 60 mm macro   Limitatore messa a fuoco
 I cinque obiettivi micro 4:3 in ordine di focale, visti dall'alto Dettaglio del limitatore
di messa a fuoco 
 dell'ultimo arrivato, lo
M.Zuiko 60 mm macro

 

IvanEditor

 

      (Ivan – 13/03/2021 - aggiornato il 18/10/2021 ed il 10/11/2022)

 

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