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L'accelerata: mi "butto" con la fotografia a 360°

     Questo "vivacchiare" è durato finché... non è arrivata la fotografia a 360°. Come ho già raccontato qui, inizialmente pensavo che fosse una cosa al di là delle mie possibilità, sia come conoscenze tecniche che come attrezzatura, ma poi ho iniziato ad informarmi in rete, ed ho capito che almeno un tentativo lo avrei potuto fare: le parti più costose dell'attrezzatura (reflex digitale e fisheye) le avevo già, come anche il cavalletto. Mancava la testa panoramica, che ho trovato online ad una cifra più che ragionevole. Quando ho scoperto di avere anche già caricato sul computer l'indispensabile software di stitching, passatomi chissà quando e chissà da chi (non ne conoscevo nemmeno lo scopo, figuriamoci l'utilizzo) non ho avuto più scuse, ed ho iniziato a fare tentativi... riusciti!

     questo punto le cose hanno preso l'accelerata che ho citato nel titolo di questo paragrafo: da un lato l'entusiasmo per gli incoraggianti risultati conseguiti da subito con una tecnica del tutto nuova, ancora più stimolanti per il fatto di riuscire a vederseli pubblicati su un sito internazionale (previa approvazione di un severo "comitato" del sito stesso) aumentavano la voglia di migliorare le conoscenze fotografiche che già possedevo; dall'altro, proprio la voglia di poter pubblicare i miei lavori mi ha portato, vista l'impossibilità di caricarli su un sito "già pronto", alla decisione di farmene uno mio, e da qui al rendermi conto di poter pubblicare non solo le fotografie panoramiche, ma un po' tutto quello che ho fatto in campo fotografico in tanti anni di pratica e passione, anche se altalenanti.

     In pratica, tutta la mia precedente passione fotografica si è ridestata, anche grazie al fatto di vivere un momento tranquillo senza grossi problemi personali, ed anche... all'epidemia ed al conseguente lockdown, che mi ha regalato moltissimo tempo da dedicare sia alla fotografia che allo sviluppo del sito, tempo necessario ma che altrimenti non avrei avuto.

 

Oggi: l'onorevole "tramonto" della GH1

     Da qui, l'acquisto di vari piccoli accessori utili, poi di un obiettivo specifico per il sistema micro 4:3 e per la GH1: un tele-zoom 45-200 stabilizzato (equivalente ad un 90-400mm) sempre Panasonic, che mi ha permesso di avere due obiettivi "moderni" (autofocus e stabilizzati, anche se entrambi usati). Qui la GH1 ha vissuto il suo momento migliore, mentre effettuavo prove di ogni tipo in casa e, quando possibile, interessanti sessioni di scatti anche fuori.

     Poi, come ho raccontato in dettaglio qui, ho scoperto una crepa nella cornice dell'LCD, e mi sono reso conto che una fotocamera attuale, seppure ben fatta, dopo non meno di 8 anni di vita non è detto che continui imperterrita a funzionare. Quindi ho iniziato a pensare ad un'alternativa, ma quella che ho scelto (l'Olympus OM-D E-M5 Mk.II), senza che me ne rendessi conto, si è ben presto rivelata molto più moderna e performante della precedente (se non altro, già il solo fatto di avere 5 anni di tecnologia in più fa davvero la differenza, in questo campo). Inoltre, essendo perfettamente compatibile con gli obiettivi che già avevo, più che un complemento si è trattato di una vera sostituzione. Non ho preso in considerazione l'idea di acquistare un'altra Lumix più moderna, perchè da più parti ho letto che la Panasonic si è specializzata nelle prestazioni video, che ora arrivano a riprese in 4K e oltre (la Lumix GH5 arriva a 6K!) ma che non mi interessano, mentre quelle fotografiche sono meglio curate dall'Olympus.

    E la GH1? Non è del tutto in pensione: prima di tutto rimane sempre pronta come backup della E-M5 Mk.II (tipicamente, in caso di batteria scarica...) ma poi, per comodità, continuo ad usarla per le foto panoramiche per via dei due modesti adattamenti che le ho apportato:

  • ho aggiunto due piccoli moschettoni allla tracolla, che all'occorrenza permettono di rimuoverla: questo torna comodo proprio per la fotografia con la testa panoramica, per evitare che la tracolla le si attorcigli intorno mentre la fotocamera ruota (cosa che prima succedeva spesso). Per garantire la presa ho invece aggiunto un piccolo ma robustissimo laccetto di nylon, preso probabilmente da qualche vecchio cellulare;

  • ho disattivato lo spegnimento automatico del display LCD quando il sensore di prossimità avverte la vicinanza dell'occhio (contrariamente all'Olympus, dove è sempre attivo): a questo modo, armeggiando intorno alla fotocamera montata sulla testa panoramica, non mi si spegne il display ogni volta che avvicino la mano al corpo macchina, né quando rivolgo l'obiettivo verso l'alto ed il sensore si avvicina sufficientemente alla base della testa da scattare all'improvviso.

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