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Le mie impressioni a 5 mesi dall'acquisto

    Quando ho scelto la E-M5 Mk.II, la motivazione era più che altro economica: la Mk.III mi pareva decisamente azzardata, pur sembrando attraente con i suoi 20 Mpixel ed altre chicche "superiori". E la Mk.II era fortemente scontata, mentre l'altra, già più cara di listino, molto meno.

Ora che mi sono un po' impratichito ed interessato alle macchine, invece, sono ben felice di non averla presa: nonostante prestazioni (software) superiori, infatti, Olympus ha deciso (immagino per un problema di contenimento dei costi) di eliminare delle caratteristiche presenti nella precedente versione, la mia (ecco perché sono ben contento di aver "mirato" alla Mk.II). Infatti nell'upgrade(!?)sono spariti:

  • il corpo macchina in metallo (una leggerissima ma altrettanto robusta lega di magnesio), sostituito da uno… di plastica, per contenerne il peso nonostante più elettronica. La Mk.III resta ancora weather sealed (a prova di spruzzi, pioggia, fango e freddo), quindi sarà plastica di buona qualità, ma la sensazione è tutt'altra.

  • la modalità "Tethered" (controllo fotocamera da parte di un computer collegato), infatti la Mk.III non supporta la possibilità di fare da webcam. Il taglio di questa prestazione, essendo "solo" software, mi pare davvero incomprensibile.


Pro

OM-D & OM 2
OM-D E-M5 Mk.II (sx) e OM-2SP (dx):
separate da 40 anni e diverse tecnologie, ma indubbiamente unite nel design!

Mentre la E-M1 mi pare un po' troppo corposa e la E-M10 più semplice (guarda caso, la stessa sensazione che provavo 30 anni fa nei confronti dell'analoga OM-10…), la E-M5 mi sembra proprio la più simile, sia esteticamente che "filosoficamente", ai concetti che hanno reso famosa la serie OM: miniaturizzazione, alte prestazioni ed innovazione.

Alla fine l'ho presa nera, anche se l'avrei voluta dei "colori" della mia OM-1 (nero il corpo e color alluminio la parte superiore, un classico delle reflex) perché in questa finitura costava -non so spiegarmi il perché- molto di meno. Ma ora mi piace proprio così, con un look all-weather duro e metallico, da "tipo tosto". E l'apprezzo ogni giorno di più, man mano che mi impratichisco con il complesso sistema dei menu e delle relative scorciatoie (meno male che ci sono i tutorial video, nel manuale utente ufficiale non c'è praticamente nulla se non la fredda descrizione dei tasti e dei modi operativi).

 

Contro

Ecco, forse è il lato MMI ("Man-Machine Interface", l'interfaccia uomo-macchina, intesa sia come disposizione, forma, dimensioni ed "impressione al tatto" dei comandi, ma soprattutto come impostazione della gestione software dei tantissimi comandi) che si potrebbe migliorare: non tanto la parte meccanica, quella è fatta ottimamente, è proprio l'organizzazione, la visualizzazione e la filosofia di utilizzo degli stessi modi e comandi che risulta pesante ed un po' ostica.

Con così tanti comandi, parametri e modi di utilizzo a disposizione (spesso mutualmente esclusivi), guidare e semplificarne l'utilizzo è non solo auspicabile, ma direi proprio fondamentale. Alle OM-D (che hanno in comune l'organizzazione dei comandi e delle schermate, chiamata Super Control Panel) manca probabilmente la possibilità di costruire e memorizzare uno o più menu personalizzati, che mettano a disposizione i comandi richiesti ed escludano tutto il resto, semplificando di molto l'utilizzo della fotocamera.

D'altro canto, però, tutti i tasti funzionali sono riprogrammabili, dando molta possibilità di personalizzarne l'uso pratico.

 

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