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Gessetto Una mia macro di allora (uno scatto manuale, in luce ambiente): anche se quando l'avevo scattata, nei primi anni '80, mi sembrava d'effetto, oggi noto che la messa a fuoco del lato illuminato non era certo ottimale… 
Gesso da lavagna inciso con la punta di una biro

 Macro: ora non ho più scuse

     Ho già scritto che la macrofotografia mi è sempre piaciuta, anzi, è stata la molla che mi ha spinto ad avvicinarmi alla fotografia, alla fine degli ormai lontanissimi anni '70, quando con un amico (e la sua reflex...) avevo improvvisamente scoperto i colori e la bellezza dei fiori, visti da molto vicino.

     Già allora, però, avevo ben presto scoperto che questo non è un genere facile dal punto di vista tecnico: oltre alla mano ferma ed a richiedere tempo per andare a scovare soggetti interessanti (diciamolo subito: a parte qualche curioso oggettino, il bello della macro viene fuori con i fiori, ma soprattutto con gli insetti), serve una discreta attrezzatura, sostanzialmente un obiettivo specifico per questo genere fotografico ed un sistema di illuminazione adatto (il resto: lenti addizionali, tubi di prolunga ecc.) sono solo alternative più economiche ma meno efficienti o di minor qualità.

 

Anni '80: tanti problemi

    Con quel che avevo a disposizione allora (solo i tubi di prolunga) era ben difficile ritrarre qualcosa di vivo, sia perché il mio obiettivo (il "normale" 50 mm f/1.8) montato sui tubi, permetteva sì di fare fotografie di buona qualità, ma richiedeva di avvicinarsi così tanto al soggetto che in pratica non era possibile ritrarre altro che i fiori, che non potevano scappare! Inoltre, aumentando l'estensione dei tubi la difficoltà cresceva esponenzialmente, e poi a forti ingrandimenti la luce non basta mai, e senza un flash avevo ben presto rinunciato (il problema non era tanto acquistare un flash, che fra l'altro sarebbe bastato anche di bassa potenza, quanto tararlo: allora, nessun automatismo era disponibile per distanze così ravvicinate, e con la mia fotocamera totalmente manuale bisognava andare per tentativi e tabelle empiriche, e comunque sprecare tanta costosa pellicola).

MacroSetUp
Il mio setup per le macro: fotocamera automatica, staffa decentrante, flash TTL

 

Anni '90: ancora problemi

    Anni dopo, finalmente, con l'acquisto dell'automatica OM-2SP e del suo flash TTL dedicato, di colpo il problema dell'illuminazione si risolveva (avevo anche costruito un'ingombrante staffa per portare l'illuminazione vicina al soggetto, dandole un'inclinazione naturale ed eliminando il rischio di incappare nell'ombra dell'obiettivo), ma non quello della distanza eccessivamente ridotta: dopo qualche tentativo, di fatto rinunciai, non avendo intenzione di acquistare la costosa "soluzione", un obiettivo "tele-macro" (allora si chiamavano così), capace di ingrandire pur mantenendosi a distanza dal soggetto: l'Olympus produceva lo Zuiko OM 135mm f/4.5 Auto-macro, ma era "fuori budget". E poi, con la famiglia ed i figli piccoli, avevo altri interessi più urgenti, allora, ed ancora una volta la "macro" finì… in stand-by.

 

MacroSetUp
Tipico setup per foto macro realizzate con i tubi di prolunga

2020: scopro il Focus Stacking

     Con il passaggio al digitale le cose sono molto migliorate, dal punto di vista delle macro: innanzitutto gli scatti non costano praticamente nulla, per cui prove e tentativi richiedono solamente tempo e pazienza. Inoltre, con l'adattatore  meccanico fra baionetta OM ed attacco M4:3 sono riuscito a continuare ad usare gli obiettivi che già avevo.

    Ma il vero salto in avanti l'ho potuto fare quando, grazie ad un ex compagno di università, ben più esperto di fotografia (soprattutto digitale) rispetto a me, mi ha fatto scoprire il Focus Stacking, la "magica" tecnica esclusivamente digitale che, di fatto, riesce quasi ad eliminare il problema della ridottissima profondità di campo tipica delle foto macro (normalmente, la zona di messa a fuoco di un soggetto fortemente ingrandito si riduce a pochi mm, o anche meno!). Come la realizzavo io (una sequenza di foto scattate muovendo ogni volta -a mano- la messa a fuoco, poi caricata in Photoshop e "fusa" in una sola immagine, quasi completamente a fuoco) era una procedura lunga e un po' macchinosa, ma i risultati ottenuti ne valevano la pena.

      Però sapevo che si poteva fare ancora di meglio: Olympus offre, sulle sue fotocamere di punta, la prestazione Focus Stacking realizzata quasi completamente in automatico (le operazioni di scatto in sequenza e fusione le fa il processore della fotocamera). Beh, io ho proprio un'Olympus semiprofessionale: tutto a posto, quindi? No... e per ben 3 motivi:

  • la funzionalità "in-camera Focus Stacking" richiede ovviamente un obiettivo autofocus, mentre io per le macro utilizzavo una vecchia ottica manuale della serie OM (più i tubi di prolunga e l'adattatore OM-M43): niente FS con le macro, quindi...

  • questo effetto si può utilizzare anche per un panorama, ad esempio, se questo è "incorniciato" da quinte più vicine (come degli alberi, per esempio). Ma c'è un problema: la fotocamera abilita la prestazione solo con un ristretto gruppo di obiettivi (quasi tutti quelli della serie M.Zuiko PRO, più il 60mm macro). Bene, io ho comprato lo M.Zuiko 12-45 F4 PRO: ...nuovamente no, purtroppo: questa ottica è uscita dopo che è stato reso disponibile l'ultimo aggiornamento FW sulla E-M5 Mk.II, che introduceva il Focus Stacking, e... Olympus non ne ha più fatto uscire altri per questa fotocamera, volendo "spingere" le vendite del modello E-M5 Mk.III, successore del mio

  • ho scoperto che esiste in rete una patch ("toppa" al sw ufficiale) prodotta da uno sviluppatore senza il premesso di Olympus, che disabilita la verifica dell'obiettivo montato, e rende quindi possibile il Focus Stacking con qualunque ottica. Io per ora ho salvato il codice e le istruzioni di aggiornamento, ma... non mi sono fidato a caricarlo nella fotocamera: l'aggiornamento del FW è una fase molto delicata, se qualcosa dovesse andare a male dovrei portarla in assistenza., a mie spese: preferisco evitare, per ora. Niente Focus Stacking automatico, quindi...   

 

2021: soluzioni, finalmente!

    Così sono rimasto fino a poco tempo fa, scattando laboriose macro con il Focus Stacking... a mano, e praticamente solo in casa, ovviamente quasi sempre ad oggetti(ni) inanimati. Fortunatamente, non circolano molti insetti, qui... sotto sotto, però, sapevo che esisteva una soluzione relativamente abbordabiile: come ho scritto sopra, l'unica ottica non "PRO" compatibile con la mia fotocamera per quanto riguarda la prestazione "in-camera Focus Stacking" è lo M.Zuiko Digital ED 60mm f/2.8 macro, un obiettivo autofocus con vari pregi:

  • è particolarmente nitido ed incisivo (è giudicato fra i migliori obiettivi macro, non solo per il sistema Micro 4:3, ma in assoluto)

  • è leggero ma weather sealed (a prova di sporco e spruzzi)

  • avendo una focale equivalente di 120mm, riesce a fornire forti ingrandimenti pur mantenendosi a distanza di sicurezza dai soggetti (e quindi a non farli scappare)

  • oltre che come "tele-macro" lo si può usare anche come ottimo tele da ritratto (all'apertura massima di f/2.8 fornisce anche un ottimo effetto bokeh) 

  • infine, non è eccessivamente costoso (nuovo si aggira intorno ai 420 - 450 €)

60mm BOX 1st mount
Scene tratte dalla cosiddetta "cerimonia dell'unboxing":
apertura della scatola e primo montaggio sulla fotocamera
(l'effetto "cannoncino" è dato dal lungo paraluce, che 
normalmente non viene utilizzato per le macro).

     Alla fine non mi sono saputo trattenere dal "fare un giro" su vari siti di obiettivi usati, e quando ne ho trovato uno definito come "praticamente uguale al nuovo, con scatola originale" in vendita ad un prezzo interessante, comprensivo di paraluce (non incluso nella confezione originale) e garanzia di due anni in un negozio qui vicino a Milano, per cui avrei potuto ritirarlo di persona evitandomi tempi e costi della spedizione, non ho resistito e... mi sono fatto il regalo di compleanno anticipato.

    E così, ora non avrò più scuse se faccio poche foto macro (o scarse): devo solo impratichirmi con l'utilizzo di questo obiettivo, che pur essendo praticamente il meglio disponibile (ottica specifica per la macro, stabilizzata, autofocus e compatibile con il Focus Stacking automatizzato), rimane comunque piuttosto difficile da saper utilizzare a dovere, viste le difficoltà intrinseche di questo genere fotografico. 

    

I primi risultati

    Eccone uno che mi piace particolarmente, raccolto insieme ad altri in questo album di Google Foto

  

Pistillo di Ibisco 2

Pistillo di Ibiscus

Dati tecnici

Fotocamera Olympus OM-D E-M5 Mk.II
Obiettivo M.Zuiko Digital ED 60mm f/2.8 macro
Focale 60mm (120mm equivalenti in formato 24x36)
Tempo/Diaframma 1/10" - f/8.0
Sensibilità ISO 800
White Balance Flash
Esposizione Manuale / Flash
Realizzazione In-camera Focus Stacking (fusione di 8 fotogrammi)
Data  -  ora 17/10/2021 h 15:00

 

 


IvanEditor

 

      (Ivan – 26/10/2021)


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