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Fotoritocco artistico III -

Costruire quadri digitali

     Mi sono stupito di cosa sia riuscito a creare nel giro di un paio d'ore io stesso, che non mi ritengo né "esperto" di Photoshop né particolarmente abile nel disegno. Se da un lato penso che gran parte del merito vada alla potenza dei tool software che ho usato, dall'altro mi chiedo cosa possa riuscire a tirar fuori chi, invece, preparato in campo grafico-informatico lo è davvero! Ma andiamo per ordine…


 

Una passione… anche se non molto apprezzata

     Come ho già scritto in un paio di post parecchio tempo fa, oltre alla fotografia mi piace anche molto l'idea di creare dei "quadri digitali", cioè trasformare con appositi software delle foto in immagini grafiche in cui, grazie alla simulazione di tecniche pittoriche, si ottengono pennellate, macchie di colore, trasparenze e sfumature che ricordano realmente le opere di artisti (naturalmente, fra le moltissime possibilità offerte da questi programmi bisogna "saper scegliere" quelle che danno i risultati migliori – per me, forse è questa la parte più interessante dell'intera procedura). Alle "opere" finite, per un ulteriore tocco di realismo, si possono aggiungere delle trame che rendono l'effetto dei vari supporti del lavoro (dipinto, o acquerello, o disegno su carta ecc.): si possono scegliere vari orditi, o le irregolarità della carta per acquerello, e così via. È una passione che nessuno di quelli che conosco apprezza granché (solitamente mi fanno educatamente capire che proprio non ci trovano nulla di attraente), ma io proseguo… in rete, invece, fra la moltitudine di utenti con preferenze, passioni ed hobby di ogni tipo, si trovano sia persone che condividono i miei stessi gusti, sia consigli, materiale e corsi sul tema "pittura digitale". Ho così scoperto che ci sono siti (come questo) che mettono a disposizione corsi relativi all'utilizzo dei programmi dedicati a questo scopo (ce ne sono parecchi…), anche se io rimango legato al primo che ho utilizzato, Fotosketcher


Il fantastico tool Fotosketcher

L'eccellente ritratto di Sir Ian McKellen (il Gandalf della serie di film Il Signore degli Anelli), pubblicato sul sito di Fotosketcher nella galleria di esempi (ma generato con tecniche ben più complesse dell'utilizzo "di base" del tool).

È stato proprio questo "ritratto digitale" la molla che mi ha spronato ad approfondire l'utilizzo di questo programma, nella speranza di riuscire anch'io ad ottenere risultati "pittorici" di un simile livello 

 

     Tempo fa ho scoperto uno di questi programmi, che reputo veramente ben fatto: Fotosketcher è scritto e manutenuto per hobby da David Thoiron (un programmatore francese), è gratuito e… sorprendente per l'efficacia dei suoi filtri digitali, che riescono a trasformare banali foto in immagini artistiche, apparentemente ottenute con diverse tecniche grafiche. Questo software è disponibile sia per l'ambiente Windows (è quello "ufficiale", nato per primo) sia per quello macOS, ma quest'ultimo è sempre stato piuttosto instabile ed un po' troppo "pasticciato" per renderne piacevole l'utilizzo. Non avendo un PC, finora mi arrabattavo con quello che era disponibile per macOS ma, anche per il fatto che non esiste un "manuale d'uso" ufficiale(1), non sono riuscito ad andare oltre qualche bel risultato, solitamente però ottenuto quasi del tutto per un caso fortunato
 

(1) In uno scambio di mail che ho avuto con l'autore del programma mi è stato spiegato che, lavorandoci solo per hobby, tutto il tempo che lui può dedicargli lo passa a correggere e migliorare il codice, e purtroppo non gliene avanza abbastanza per spiegarlo e documentarlo, quindi bisogna "arrangiarsi" con quanto altri appassionati hanno scritto e messo a disposizione in rete. Il problema è trovare… dove!

 

 

Parecchi passi avanti

      Ora, però, nel giro di pochi giorni le cose sono cambiate di colpo:

  • per vari motivi mi sono dotato anche di un computer Windows, quindi ora sono in grado di usare le versioni ufficiali di Fotosketcher, affidabili e praticamente senza bachi

  • quasi per caso ho trovato in rete un corso dedicato all'utilizzo di Fotosketcher e molto ben organizzato, da cui ho capito come risolvere alcuni punti che per me erano oscuri, una scoperta che mi ha aperto nuove possibilità espressive

  • dopo molti dubbi sull'opportunità ed i rischi di aggiornare il mio iMac mi sono trovato quasi costretto a farlo(2), e mi è andata bene: finalmente sono riuscito a far girare una versione sperimentale di Fotosketcher che è disponibile solo per macOS, molto scarna (gestisce solo pochi effetti: 5 contro i 31 della versione ufficiale 3.90), ma che si è rivelata molto più efficace nel realismo con cui riesce a simulare le diverse tecniche artistiche

(2) la versione di macOS che avevo installato (10.14 Mojave) era l'ultima a supportare ancora sia le applicazioni a 32 bit che quelle a 64. Dalla successiva, Apple ha deciso che avrebbero girato solamente più le più recenti applicazioni a 64 bit, mentre io ne avevo ancora parecchie a 32 bit, che dopo l'upgrade sarebbero risultate inutilizzabili. Dopo un (bel) po' di verifiche, aggiornamenti e… backup, alla fine mi sono trovato praticamente costretto a "fare il salto" (ho acquistato una licenza di Microsoft365, che al momento dell'installazione richiede espressamente almeno la versione 12.7 Monterey) e, qualche giorno fa, ho deciso di aggiornare il computer proprio con quella release (purtroppo, l'ultima che l'hardware del mio iMac "late 2015", oramai già un po' vecchiotto, possa ancora far girare). Fortunatamente tutto ha funzionato senza intoppi, e mi si sono finalmente aperte varie opportunità che prima erano bloccate, fra cui quella di poter installare la versione sperimentale 4.00 di Fotosketcher. In realtà, oltre alle "opportunità aperte", se ne sono anche… chiuse (inspiegabilmente) delle altre: le versioni 3.40 e 3.70 di Fotosketcher, ad esempio, non partono più. Non ho ancora avuto tempo di indagare sul motivo, magari reinstallandole funzionano ancora. Comunque questo non è un problema: avendo a disposizione anche un ambiente Windows, ho comunque la possibilità di farle girare…

 

Un po' di studio e molti esperimenti

      Avevo scoperto il corso online su come usare il programma già quest'estate: ho preso alcuni appunti con l'intenzione di approfondire la cosa facendo anche delle prove pratiche, ma poi non ne ho avuto il tempo e mi sono in gran parte dimenticato quello che avevo imparato. Ora però ho ripreso l'argomento e, avendo finalmente la possibilità di provare realmente gli esercizi proposti (prima, sul mio iMac il programma andava regolarmente in crash…) sono riuscito a farmi un'idea più precisa su come utilizzarlo. A questo ho aggiunto altre prove, stavolta sulla versione sperimentale 4.00, che mi hanno incoraggiato a continuare


 

Un primo "quadro" ben riuscito

      In particolare, mi sono sentito spronato ad insistere da un risultato che penso sia veramente interessante al quale sono arrivato quasi per gioco: ho fatto qualche fotografia ad un grosso modellino in legno di un peschereccio, comprato anni fa in qualche località di vacanza per mio figlio, e da allora esposto in camera sua. Poi ho avuto l'idea di "ambientare" il modello in una scena marina, aggiungendogli (con Photoshop) un mare ed uno sfondo costituito da un cielo nuvoloso: il "mare" l'ho costruito da zero con gli strumenti grafici di Photoshop, mentre per il "cielo" ho usato un'immagine trovata su Google, opportunamente ridimensionata

      A questo punto il buon risultato ottenuto mi ha spinto a darlo in pasto al Fotosketcher "sperimentale", e ne è venuto fuori un "quadro digitale" davvero credibile. Ho completato il tutto aggiungendoci un "effetto tela" per il supporto del dipinto, la mia firma ed una "cornice" in tono con i colori della scena (realizzata da zero con Photoshop), quindi ho completato il tutto con un accenno di ombra, ottenendo un discreto effetto tridimensionale per l'intera immagine.

      La serie di immagini qui sotto illustra i punti principali dell'elaborazione (tutte le modifiche apportate dopo lo scatto della foto sono state eseguite esclusivamente in digitale, al computer):

3   mare mosso
1) la foto (senza elaborazioni) del peschereccio, che rivela chiaramente che si tratta solamente di un modello

2) dopo l'aggiunta di mare e cielo, la scena inizia a prendere forma 3) è bastato inclinare il modello (o meglio, il livello che lo contiene) per ravvivare la scena, dandole un maggior dinamismo
4   scafo allungato 5   dopo Fotosketcher 6   effetto tela
4) dopo l'allungamento dello scafo (ricavato "stirando" il livello di Photoshop che contiene la sola imbarcazione) il realismo migliora ulteriormente

5) dopo il "passaggio" attraverso i potenti filtri digitali di Fotosketcher 4.00 nasce finalmente il "dipinto" 6) un secondo passaggio (ma con Fotosketcher 3.90) aggiunge al dipinto l'effetto della superficie telata 
7   TheFishingBoat (finito)

7) finalmente, con l'aggiunta della cornice (in tinta con il dipinto) e soprattutto dell'ombra, il "quadro digitale" è terminato e merita un titolo:

 The Fishing Boat 

("Il peschereccio").


È da notare come l'intera immagine, dopo la comparsa dell'ombra, appaia in un certo modo "tridimensionale"

 


 

La preparazione del secondo "quadro", più complesso

    Vista la buona riuscita del primo "quadro" ho voluto mettermi alla prova con qualcosa di più complicato: partendo sempre dallo stesso modellino del peschereccio, ho provato ad aggiungere al soggetto anche la dimensione della profondità (nel primo quadro, il peschereccio era visto esclusivamente di lato, per cui queste difficoltà non c'erano, ma il risultato era di conseguenza più "piatto"). Così l'ho nuovamente fotografato, ma in una vista di tre quarti molto più dinamica della precedente (vedere fig. 1 seguente). Da qui in poi, la procedura è rimasta la stessa di prima, ma tutti i punti hanno visto più di una difficoltà aggiuntiva:

 

Passaggio Difficoltà aggiuntive
1 Foto del modello La foto sottintende un senso di prospettiva che andrà mantenuto con gli sfondi e gli altri elementi dell'immagine finale Da quella posizione, le sartìe risultano vicine e sovrapposte, per cui eliminare lo sfondo (per isolare il modello) e la dominante giallastra dell'intera foto è piuttosto impegnativo  
2 Ricerca in rete di due sfondi opportuni (cielo e mare)  È necessario trovare immagini "agitate" (ma senza esagerare), ed uniformare i colori di mare e cielo per non rivelare la diversa provenienza delle varie parti dell'immagine L'immagine del mare è adatta allo scopo, ma ha al centro un'imbarcazione che va eliminata per fare posto al modello
3 Montaggio della scena Va trovata una posizione "movimentata" per il peschereccio, per dare l'idea che si trovi in una tempesta L'onda di prua, del tutto mancante, va costruita da zero, a partire dai colori e le forme del "mare" adiacente 
4 Primo passaggio con Fotosketcher Poiché non esistono dettagli troppo piccoli è possibile utilizzare l'effetto "Painting 1" ma va trovato un set di parametri opportuno Per differenziare il risultato dal primo "quadro" si decide di generare due diverse elaborazioni grafiche, per poi fonderle creandone una finale, del tutto originale
5 Altro passaggio con Fotosketcher Il risultato deve essere completamente differente dal primo, per poter aggiungere qualcosa di insolito  L'effetto scelto genera uno schizzo in B/N: va trovato il giusto bilanciamento fra i due estremi (troppo scuro o troppo chiaro) oltre che il livello di dettaglio ottimale
6 Fusione delle immagini ottenute dall'applicazione delle due tecniche Si sceglie di fondere i due livelli (uno per ogni risultato di Fotosketcher) per avere un aspetto più interessante, quindi ognuno dei due risultati deve poter contribuire L'opzione di fusione dei livelli prescelta, insieme al bilanciamento dei due contributi, diventa fondamentale per l'espetto finale del peschereccio e di tutto lo sfondo che lo circonda 
7 Completamento con una cornice in "legno" Anziché utilizzare la tecnica dell'aggiunta di una texture (poco controllabile) si sceglie di scalare opportunamente la fotografia di un autentico pannello di legno, più realistico, facendo particolare attenzione al colore, per dare un aspetto "credibile" Sempre per preservare il realismo si sceglie di utilizzare il pannello di legno in due diverse copie, ruotate fra loro di 90°, in modo che le venature siano sempre parallele al lato lungo del pannello 

 

 

I momenti più significativi della generazione dell'immagine

    Come già fatto per il primo "quadro", anche per questo la serie di immagini qui di seguito illustra i punti principali dell'elaborazione eseguita:

 

2     mare mosso 4   scena montata
3    cielo tempestoso
1) la foto di tre quarti del modello, che ne esalta la vista in profondità. Da notare la forte dominante gialla data dalle pareti della stanza, da eliminare durante la successiva post-elaborazione

2) le immagini di un mare agitato ed un cielo tempestoso, entrambe trovate su Internet. Ovviamente la barca a vela sarà eliminata (al suo posto dovrà stare il peschereccio) ed i colori andranno armonizzati, una volta riuniti nella stessa immagine

3) la scena dopo il montaggio. Da notare l'onda di prua, i cui "baffi" sono stati costruiti ex novo, a partire da un dettaglio della foto originale del mare mosso
5   elaboraz. olio 6   elaboraz. china 7   fusione olio e china
4) il risultato della prima elaborazione con Fotosketcher 4.00, ottenuto tramite l'applicazione dell'effetto Oil Painting ("Pittura ad olio")

5)  il secondo passaggio, stavolta in B/N grazie all'applicazione dell'effetto Pen and Ink  ("Penna e inchiostro") 6) il risultato della fusione (tramite Photoshop) delle due immagini precedenti
8   A Boat In The Storm (finito)

7) il lavoro è quasi terminato, ma prima vanno ancora aggiunti questi elementi, già accennati per il primo quadro:

  • la firma

  • una rustica texture a fili incrociati (per simulare il supporto del dipinto)

  • un passepartout di "tela" in tinta con i colori dominanti del dipinto

  • la "cornice in legno" sopra citata

Finalmente, il quadro digitale è pronto, ed è pronto anche il suo titolo: 

A Boat In The Storm

("Una barca nella tempesta")

  


 

OK, bene... e adesso?

    Per il momento faccio ancora pratica con interventi simili (metto qui sotto un paio di risultati, insieme alle fotografie da cui sono partito), poi proverò a passare ai "ritratti digitali": il mio modello di riferimento è sempre questo...

 

Diorama marino n° 1 - il gigante scoperto

Foto scattata nel Giugno del 1944 da un aereo da ricognizione della US Navy alla nuovissima portaerei giapponese Taihō e ad un cacciatorpediniere di scorta, poco prima che questa venisse affondata a causa delle conseguenze dell'espolsione di un unico siluro, andato a segno da parte del sommergibile USA Albacore (Battaglia del Mar delle Filippine)

Tahio originale La foto in B-N
1-a) la foto iniziale: due modellini in plastica della Tamiya in scala 1:700 del tipo waterline (a scafo piatto), da me realizzati e colorati una... trentina di anni fa, posati su una pezza di stoffa nera

1-b) il risultato finale: la "foto dal ricognitore" (finta, sì, ma... plausibile: la Taihō fu realmente affondata in quella zona ed in quel periodo, e nelle modalità sopra citate), con una frase in inglese che ne ricorda le circostanze

Cenni sulla realizzazione del diorama:

  • le due navi sono state isolate dallo sfondo, sostituito da una fotografia scattata ad una portaerei USA in navigazione, trovata in rete. L'angolazione era quasi corretta, ma nella fotografia, scelta perché era già presente la scia lasciata da una grande nave, la direzione del movimento era opposta, per cui è stato necessario rovesciarla specularmente, prima di adattarne le proporzioni a quelle del modello, che è così andato a sostituire la portaerei originale
  • la stessa scia è stata clonata, scalata e adattata al cacciatorpediniere, poi alle due navi è stata aggiunta la schiuma dell'onda di prua ed il fumo delle ciminiere
  • il tutto è stato corredato dalla scritta in inglese, poi convertito in B/N ed invecchiato dall'aggiunta di grana e di una vignettatura, per sottolinearne l'età e le drammatiche condizioni di ripresa


Diorama marino n° 2 - Ecco il nemico!

Ancora una foto aerea (particolarmente scolorita perché a colori) scattata nel 1944 dalla Marina USA alla portaerei giapponese Taihō e ad un cacciatorpediniere di scorta, mentre pattugliano il Mare delle Filippine.

A causa dell'ottica usata e dell'altezza, si può notare come l'orizzonte appaia curvo ed il ponte della nave distorto

Tahio e DDG - originale Tahio e DDG in pattugliamento
2-a) la foto iniziale: ancora i due modellini in plastica del precedente diorama, ripresi in controluce da un'altra angolazione

2-b) il risultato finale: la qualità dell'immagine è stata volutamente peggiorata (scolorimento, vignettatura, grana, distorsione ottica) per sottolinearne l'età e le difficoltà di ripresa

Cenni sulla realizzazione del diorama:

  • le due navi sono state isolate dallo sfondo, sostituito da una fotografia scattata all'oceano ed al cielo, ma deserti (non è stata trovata in rete una fotografia che avesse un'angolazione sfruttabile). Perciò per entrambe le navi la scia e l'onda di prua sono state create da zero, così come l'ombra dello scafo
  • questa è stata ottenuta clonando lo scafo, rovesciandone specularmente il profilo e poi deformandolo opportunamente al momento di posizionarlo contro lo scafo in ombra. Quindi, colorato con la tinta più scura del mare, è stato reso semitrasparente in modo che le onde sottostanti si possano vedere, ma più scure delle altre
  • L'angolazione della foto all'oceano era poco coerente con la posizione delle navi, per cui si è fatto ricorso al trucco della distorsione grandangolare per rendere il difetto meno visibile

 


 

 

 

Un "quadro" impressionista

    Aggiungo ancora un'ultima "opera" dato che il risultato mi pare incoraggiante. Uno dei miei filoni artistici preferiti è quello della pittura impressionista, che trovo ancora oggi piacevole ed attuale. Ovviamente, quindi, la tentazione di provare a riprodurre lo spirito di quelle opere ce l'avevo da quando ho scoperto Fotosketcher. Finora, però, non ero ancora riuscito ad ottenere qualcosa di soddisfacente, probabilmente anche perché non avevo ancora afferrato le differenze fra i vari tipi di "effetti pittorici" (ad esempio, alcuni sono più adatti a scene con pochi dettagli, mentre per altri vale il contrario)

IlProtagonista
"Il Protagonista" - una delle immagini del mio album fotografico "L'aiuola" dello scorso Marzo 2023. Come si vede, qui i fiori, i colori ed il verde decisamente non mancano!

    Paradossalmente, un risultato di questo tipo l'ho ottenuto, qualche mese fa, con delle... fotografie, cosa che non mi sarei certo aspettato. Ma ora che sono riuscito a capire qualcosa di più sull'utilizzo di un tool come Fotosketcher, mi sono tornati in mente sia il desiderio di provare ad imitare lo stile impressionista, sia quell'album, dove era piuttosto probabile che sarei riuscito a trovare una buona immagine da cui partire, quindi mi sono messo al lavoro

    Non voglio annoiare pubblicando tutti i dettagli del procedimento che ho seguito: posto solamente le immagini iniziale e finale, oltre al famosissimo dipinto di Claude Monet che avevo in mente come riferimento. Aggiungo però che la foto di partenza è quasi irriconoscibile: i fiori sono stati moltiplicati, lo sfondo cittadino tagliato e sostituito da un cielo trovato su Internet e pesantemente modificato, l'intero prato allargato e stirato, le proporzioni fra prato e cielo totalmente cambiate ecc.

1) il quadro che avevo in mente

Les Coquelicots-monet

 Les Coquelicots    o anche    Coquelicots, la promenade
("I Papaveri")                       ("Papaveri, la passeggiata")

(50 x 65 cm, olio su tela)

È uno dei più famosi quadri impressionisti, dipinto nel 1873 dal pittore francese Claude Monet

Attualmente è esposto a Parigi, nel Musée d'Orsay

 

2) la fotografia da cui sono partito

1 RedPoppies originale
Red Poppies ("Papaveri rossi")


3) il mio "quadro digitale" terminato(*)

2 Printemps risultato
Printemps ("Primavera")

 


(*) "terminato" ? Mi accorgo solo adesso che la mia attenzione era tutta concentrata sulla resa dei fiori, ma nel
     dipinto ottocentesco c'erano anche tanti alberi sullo sfondo, ai quali non avevo fatto caso: quasi quasi...


 

3 bis) sì, alla fine ho voluto provarci... 
Monet 2023

 

 


 

 

                               (Ivan – 13/11/2023 - modificato 16/11/2023)
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