Ritorno alla fotografia praticata
(e all’aperto, finalmente…)
Sono stato in ferie una settimana: un po’ al mare, il resto al confine fra Liguria e Piemonte. Non avendo nessuno disposto ad accompagnarmi in montagna (ci sono grossi cani da pastore in semilibertà, che preferisco non "incontrare"…), ho fatto un po’ di giri nelle campagne piemontesi, soprattutto nelle Langhe, che non sono lontane (80 Km) ed ho già avuto modo di intravedere, a causa dei gravi problemi della solita autostrada per la Liguria, che mi hanno costretto a passare da quelle parti per aggirarli.
Non sarà la stagione migliore per vederle (quella è l’autunno, il miglior momento dell’anno per le Langhe: il massimo per vino, funghi e tartufi, ma anche –fotograficamente– per i colori caldi e variegati delle vigne), ma tutto non si può avere.
Mi sono armato di entrambi i corpi macchina (ed ho dimenticato i tubi di prolunga, che in campagna meriterebbero invece di essere sempre nella borsa) ed ho constatato ancora di più la grande differenza fra una semi-pro "odierna" (l'Olympus) ed una di soli dieci anni fa (la GH1). Per poche cose (proprio poche...) la Lumix resta più adatta, ma sono più che altro configurazioni diverse che non ho voglia di cambiare sulla E-M5 II. Per tutto il resto c'è un abisso, davvero.
Metto qui nella homepage il "meglio" (secondo me, ovvio). Altre fotografie le ho messe nella pagina "Le foto in evidenza", insieme a qualche dettaglio su come e perché sono state realizzate.
(cliccare sulle miniature per vederle a tutto schermo)
Boe
Simmetrie
Infiorescenze di Agave |
Credo sia piuttosto difficile trovare due piante (in realtà sono le enormi infiorescenze dell'Agave, alte forse 4 metri) così vicine e così simmetriche: praticamente la stessa altezza, larghezza, inclinazione, numero di ramificazioni, colore, stato di maturazione dei semi... una vera rarità, cosa che ho colto davvero soltanto al momento di rivedere le fotografie che avevo scattato durante una visita alla Torre di Prarola, una torre di avvistamento del XVII secolo, edificata in prossimità di Imperia proprio in riva al mare, per avvistare prima possibile i pirati nordafricani (i cosiddetti "Saraceni"). |
Abbandono
Lavanda... in Italia!
Lavanda pronta al taglio |
Quando mi è capitato sottomano un articolo che parlava di coltivazioni intensive di lavanda anche in Italia, non solo in Provenza, mi sono incuriosito. Dopo averne visto fotografie incantevoli (campi viola a perdita d'occhio) ho sempre voluto andarci, ma non sono ancora riuscito a soddisfare questo desiderio. Appena ho letto che una delle "capitali" di questa attività è Sale S. Giovanni, un villaggio in provincia di Cuneo a pochi km da Ceva, e quindi "a tiro" rispetto alla nostra casa di vacanza, mi ci sono precipitato. Appena in tempo: contrariamente a quanto era scritto sul sito del Comune, la raccolta era già a buon punto e rimanevano ancora solo pochi campi intatti. |
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Lavanda controluce |
Beh, sono stati sufficienti: anche se i poderi coltivati a lavanda nelle Langhe sono in collina e relativamente piccoli, e quindi non riescono a dare quel magico senso di "immensità viola" dei loro più famosi omologhi provenzali, visti da vicino brulicano di insetti: vespe, farfalle, moscerini... tutti ubriachi di un profumo che, al momento del taglio, quasi stordiva anche me. E le minuscole spighe della lavanda, apparentemente solo delicatamente colorate se prese una ad una, quando sono invece viste di taglio, con tutti i fiori allineati alla stessa altezza hanno un viola che non si dimentica facilmente. |
...ancora Imperia?
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(Ivan – 16/07/2020)
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