OM-1N

Disclaimer 

 

 

Ferie... fotografiche

 

    Sono state ferie diverse, queste due settimane: a causa dei possibili pericoli da epidemia, abbiamo scelto di non andare né all'estero né in grandi città, e di limitarci a posti isolati. Quindi un po’ di mare, il resto nuovamente nella mansarda di Nava, al confine fra Liguria e Piemonte.

Per non annoiarci abbiamo girato un po' per il Basso Piemonte, sia in quota (vicino a Nava ci sono le sorgenti del Tanaro, e lì le cime sono oltre i 2.500m, è facile salire in alto anche in auto) sia nelle campagne del Cuneese (Ceva, Mondovì, Carrù...). E quindi, foto, foto, foto... (15 GB fra RAW e jpg!).

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L'archivista

 

 

    Man mano che passo il tempo (tanto) a sviluppare il sito, mi accorgo che dei tanti “mestieri” che servono per metterlo su (come avevo già spiegato precedentemente in questo post: creativo, programmatore, tester, grafico, fotografo, archivista, planner…) quello più “pesante” è proprio l’archivista, nel senso di analizzare a tappeto le mie vecchie foto per selezionare quelle da pubblicare. Questa attività, pur essendo necessaria (che senso ha un sito di fotografie se poi la “materia prima” è poca… e le chiacchiere tante?), da un lato non mi insegna nulla e quindi non è così stimolante, dall’altro è lunga e piuttosto noiosa.

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Ritorno alla fotografia praticata

(e all’aperto, finalmente…)

 

    Sono stato in ferie una settimana: un po’ al mare, il resto al confine fra Liguria e Piemonte. Non avendo nessuno disposto ad accompagnarmi in montagna (ci sono grossi cani da pastore in semilibertà, che preferisco non "incontrare"…), ho fatto un po’ di giri nelle campagne piemontesi, soprattutto nelle Langhe, che non sono lontane (80 Km) ed ho già avuto modo di intravedere, a causa dei gravi problemi della solita autostrada per la Liguria, che mi hanno costretto a passare da quelle parti per aggirarli.

Non sarà la stagione migliore per vederle (quella è l’autunno, il miglior momento dell’anno per le Langhe: il massimo per vino, funghi e tartufi, ma anche –fotograficamente– per i colori caldi e variegati delle vigne), ma tutto non si può avere.

Mi sono armato di entrambi i corpi macchina (ed ho dimenticato i tubi di prolunga, che in campagna meriterebbero invece di essere sempre nella borsa) ed ho constatato ancora di più la grande differenza fra una semi-pro "odierna" (l'Olympus) ed una di soli dieci anni fa (la GH1). Per poche cose (proprio poche...) la Lumix resta più adatta, ma sono più che altro configurazioni diverse che non ho voglia di cambiare sulla E-M5 II. Per tutto il resto c'è un abisso, davvero.

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 Oggi... fiocco nero!

 

 

    Questa mattina è arrivata a far parte del corredo mirrorless una “new entry” piuttosto importante: una Olympus OM-D E-M5 Mk.II nuova di zecca! Ovviamente, essendo anch’essa conforme allo standard micro 4:3, è totalmente compatibile con tutti gli obiettivi che possiedo, conservando anche (per i due Lumix "micro4:3") tutte le prestazioni automatiche: autofocus, controllo dei diaframmi eccetera. 
 

newborn

La "neonata" OM-D E-M5 Mk.II

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