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Aggiornamento del 26/08/2021

     La DP1 è arrivata ieri alle 09:15, addirittura in anticipo rispetto alle previsioni di UPS, che dicevano "in consegna dalle 11:00 alle 15:30". Tutto ok.

 

La cerimonia di "unpacking"

     Ho visto che ultimamente è di moda festeggiare e addirittura recensire l'arrivo di un acquisto atteso (strumenti musicali, cellulari, macchine e obiettivi fotografici ecc.) con una rassegna di fotografie o un video commentato, chiamato unpacking (cioè "spacchettamento", ma evidentemente in inglese fa più figo…), quindi questa volta ci provo anch'io, ecco alcune foto del "lieto evento":

 


Unpacking the Sigma dp1 quattro – LCD view finder kit

1) first box 2) the kit 3) inner boxes
Si apre il primo scatolone...
Ecco il primo livello: il "kit dp1"
 Ecco il secondo: dp1 e LVF-01
         
4) main parts 5) batteries cables strap 6) dp1 wrapped
 I componenti principali La scatola con caricabatteria, cavi (AC e USB), batterie e tracolla Ecco finalmente emergere la dp1, ancora "cellofanata"
         
7) documents 8) LVF wrapped & bag 9) kit mounted
Il raccoglitore con i documenti: manuale e garanzie  Emerge anche il viewfinder LVF-01 con la sua borsetta in velluto Ed ecco l'ingombrante "kit" montato per la prima volta!

 

 

Primissime impressioni

    Le sparo "ad istinto", senza averci pensato su. Magari poi per qualcuna cambierò opinione, non so. Eccole:

  • packaging ed imballo sono molto accurati, si vede che è un prodotto non proprio "consumer"

  • il nome "ufficiale" (è stampato sulla scatola…) è dp1 scritto minuscolo, non DP1 come credevo finora

  • quello che ho comprato non è la fotocamera più, separatamente, l’accessorio che trasforma l’LCD in un mirino, ma proprio un “bundle” che li comprende entrambi: sta tutto in un'unica grossa scatola che, come in un gioco di scatole (appunto…) cinesi, ne contiene altre, poi altre ancora… con scritto "dp1 quattro – LCD view finder kit"

  • …alla faccia della "compatta"! Già la scatola pesa parecchio, e, una volta arrivato a sfasciare la dp1 e prenderla in mano, il peso si fa notare ancora meglio: infatti lo chassis è in metallo (lega di magnesio) e si sente! Inoltre, non è affatto “piccola”: in una recensione avevo letto “grande come un iPhone6” …manco per niente! Affiancandole il mio iPhone8 (che ha le stesse dimensioni del 6), il corpo della fotocamera è effettivamente molto simile (ma quasi 3 volte più spesso), ma poi “avanzano” ancora sia il corposo blocco dell’impugnatura sia soprattutto il barilotto dell’ottica, che non ha proprio nulla di “compatto”: è grande come un obiettivo per reflex! Decisamente, in una tasca non ci starà mai!

  • a veder saltare fuori dalle scatole ad ammucchiarsi sul letto tutte queste parti (macchina, caricabatterie, due batterie, cavi di alimentazione ed USB, accessorio viewfinder con borsetta, e parecchia carta, fra istruzioni e garanzie) inizio proprio a pensare che ci sarà da studiare!

 

Prima accensione

     Dopo aver caricato le batterie, in una pausa dal lavoro (in regime di smart working, mi basta girare la testa e... torno a casa), ne inserisco una ed accendo la dp1: come immaginavo, tutto un mondo di nuove icone va a popolare i bordi dell'LCD. Fortunatamente parecchie sono già familiari. In pochi minuti configuro data&ora ed inserisco il mio nome nei campi "Autore" e "Copyright" che finiranno nei dati Exif di tutte le fotografie scattate con questa macchina, poi finalmente mi giro verso la finestra, inquadro e scatto… qualche bip-bip (che eliminerò), poi noto che il LED indicante la scrittura su SD resta a lampeggiare veramente a lungo. Ma non mi stupisce poi granché: ogni foto in formato X3F (il RAW delle Sigma) è oltre i 50MB, mentre ogni JPEG è oltre i 10MB. Totale, circa 60MB da salvare per ogni foto scattata!

     Comunque, dal solo visore LCD non si nota nient'altro che… funziona: per vedere la tanto attesa superdefinizione delle foto scattate con il Foveon dovrò aspettare di scaricarle sul computer.

 

Il viewfinder

     In un altro momento libero provo a montare il viewfinder LVF-01, che comprando questo kit ho avuto quasi gratis: raramente ho visto un accessorio così brutto (montato, rende parecchio sgraziata la già "particolare" linea della dp1) ma così ben fatto! Una volta fissato al corpo macchina tramite l'attacco per il cavalletto, quasi tutto il solido blocco di plastica rigida di cui è formato si può rapidamente mettere e togliere facendolo scivolare su una rotaia. Resta solo il telaio che incornicia il display avvitato, che quasi non si vede (nero e sottile su nero spesso…).

visore dia
Un vecchio visore per diapositive, la cosa più vicina alla Sigma dp1 quattro con il viewfinder montato!

     Il materiale con cui è costruito è una plastica solidissima, ma quello che mi colpisce di più è l'oculare, che ruota per regolarne ll'ingrandimento in modo perfetto, scorrendo senza intoppi e con la giusta resistenza come quello di un binocolo di ottima marca, con le tacche di regolazione incise in modo ineccepibile ed il coperchio di chiusura assicurato con un laccetto!

dp1 vs OM-D
La mirrorless "tradizionale" Olympus E-M5 Mk.II (a destra) a confronto con la Sigma dp1 quattro (a sinistra): un vero alieno!

     Poi provo ad usarlo: sostanzialmente è un semplice sistema di proiezione che, attraverso una lente regolabile puntata sullo schermo LCD, lo trasforma in un mirino elettronico da usarsi in condizioni di forte luminosità ambientale. Solo che questo…. è un mirinone, mai visto uno così grande se non nelle medio formato! Prima di guardarci dentro, però, devo togliere il tappo dell'oculare: questo è così duro da estrarre che temo ci sia un altro metodo nascosto per levarlo, tanto che penso si possa rompere, tirando a quel modo! Invece è "solo" fermamente inserito a pressione e ad un certo punto si stacca, quindi posso finalmente provare il viewfinder: oculare in gomma e lente diottrica sono enormi, rispetto a quelle delle SLR o mirrorless, forse più del doppio!

     Il display è luminoso, anche se ne ho visti di più dettagliati(7), e le generosissime dimensioni fanno sì che, anche regolando bene l'ingrandimento della lente dell'oculare, non tutte le icone risultino perfettamente a fuoco (ma questo potrebbe anche essere dovuto al mio astigmatismo). Capisco comunque chi ha detto che le queste fotocamere sono fatte per chi non ha fretta: con il viewfinder montato, la dp1 è decisamente voluminosa ed ingombrante, o quantomeno ben diversa dal look di ogni altra fotocamera che io abbia mai preso in mano! Mi pare di avere in mano un visore per diapositive (un aggeggio oramai "fossile" di cui non esiste un equivalente digitale), solo molto più grande!

(7) l'uscita sul mercato della serie dp quattro risale al 2016, all'incirca, e probabilmente era equipaggiata con un display LCD più o meno allineato allo "stato dell'arte" di questi componenti in quel periodo. Negli ultimi anni, invece, la risoluzione di questi display ha fatto un balzo in avanti, rendendo "vecchi" tutti quelli precedenti: il viewfinder della mia Lumix GH1 del 2009, ad esempio, sembra un giocattolo rispetto a quello del'E-M5 Mk.II del 2015!

 

Le (prime) foto, finalmente!

     Dopo aver collegato la dp1 al mac con il cavo USB, copio i files di immagine (ben grandi, appunto: 50+ MB i RAW, 11+ MB i JPEG!), e lancio Sigma Photo Pro, il software fotografico dedicato al Foveon, nonché l'unico che gestisca il formato X3F, questo tipo di RAW. Un po' di clic per arrivare al primo file X3F, perché l'interfaccia non mi è ancora familiare, poi… il botto: si apre un file gigantesco e coloratissimo, con un dettaglio che… non avevo ancora sperimentato. Cominciamo bene! Però noto anche (come avevo già letto in rete) che operare su questi file enormi è lento: l'effetto di un clic si fa attendere per parecchi secondi, non c'ero più abituato dai primi modelli di PC, quasi 30 anni fa!

 

Risultato ...e confronti

 

     Ecco come si presenta la conversione di quel file in formato JPEG, eseguita dalla dp1 stessa, senza alcuna elaborazione da parte mia: è un file di 5424x3614 pixel (20MP), di 10,14 MB:
 

SDIM0001
Il file SDIM0001.JPG, la prima foto (notare lo 0001...) scattata dalla mia nuovissima Sigma dp1 quattro

 

     E qui sotto, invece, un ritaglio ("crop") della stessa immagine in scala 1:1. Il dettaglio è incredibile, se si pensa che deriva da una foto scattata con l'equivalente di un 28mm, e le "case di ringhiera" gialline al centro di questo ritaglio sono a circa 120m di distanza dalla mia finestra!

 

SDIM0001-crop 100%
Ingrandimento in scala 1:1 del precedente file SDIM0001.JPG: da notare la fedeltà sia nei dettagli che nei colori!

 

 

 Confronti

...inevitabili, avendone la possibilità e la curiosità! Lo specchietto qui sotto riporta i dati riassuntivi delle tre fotografie che metto a confronto(8), scattate tutte dallo stesso punto ed allo stesso soggetto (anche se non nello stesso istante...). Di quella della dp1 (foto 1) ho già parlato qui sopra, le altre le ho scattate con la mia miglior fotocamera ed il miglior obiettivo. L'ultima, in particolare, sfrutta una particolare modalità delle fotocamere OM-D, lo "scatto ad alta risoluzione", che ricava un'immagine da 40 MP elaborata a partire da una serie di 4 immagini lievissimamente differenti, ottenute con impercettibili spostamenti del sensore realizzati sfruttando i micromotori del sistema di stabilizzazione immagine interno al corpo macchina.

(8) in tutti i 3 casi non ho applicato alcun tipo di postprocessing alle immagini

 

foto file L H MB fotocamera obiettivo focale eq. modo scatto MPx
1 SDIM0001.JPG  5.474     3.616     10,14    Sigma dp1 quattro Sigma 19mm f/2.8 28mm standard a mano libera 20
2 IVAN0045.JPG  4.608     3.456     9,10    Olympus E-M5 Mk.II M.Zuiko 12-45mm f/4 PRO 28mm standard a mano libera 16
3 IVAN0046.JPG  7.296     5.472     17,46    Olympus E-M5 Mk.II M.Zuiko 12-45mm f/4 PRO 28mm hi-res su treppiede 40

 

Foto 2 - scatto a mano libera con la E-M5 Mk.II
 

IVAN0045
Foto 2 - normale scatto a mano libera con la E-M5 Mk.II, con lo zoom impostato
sulla stessa focale equivalente delll'obiettivo della dp1 quattro

 

     Qui sotto il ritaglio della stessa Foto 2 in scala 1:1.

 

IVAN0045-crop 100%
Ingrandimento in scala 1:1 della precedente foto 2

 

 

Foto 3 - scatto "hi res" su treppiede con la E-M5 Mk.II
 

IVAN0046
Foto 3 - lo speciale scatto "ad alta risoluzione" della E-M5 Mk.II, nelle stesse condizioni della precedente Foto 2
ma con la macchina su treppiede (condizione indispensabile usando la E-M5 Mk.II)

 

 

     Qui sotto il ritaglio della stessa Foto 3 in scala 1:1.

 

IVAN0046-crop 100%
Ingrandimento in scala 1:1 della precedente foto 3

 

 

Gran finale: sfida a tre!

    Intanto, ecco i tre risultati a confronto diretto, poi verrà il mio giudizio...
 

final comparison
Confronto diretto fra gli ingrandimenti in scala 1:1 delle 3 foto precedenti
(le diverse dimensioni sono dovute alle diverse risoluzioni di partenza, rispettivamente 20, 16 e 40 MPx

 

 

Il mio giudizio personale

    Anche se le tre foto non sono radicalmente diverse (e purtroppo non sono state scattate nello stesso momento della giornata - ma questo non è il mio mestiere...), qualche idea me la sono fatta:

  • il Foveon è ...diverso: definitissimo e con colori particolarmente vividi (ma la scomoda dp1 quattro nasce praticamente solo per questo!)

  • lo scatto standard dell'Olympus, anche se visibilmente un po' inferiore, tutto sommato si difende bene per essere "solo" a 16 MPx (in più la macchina è estremamente versatile e completa)

  • lo scatto hi-res (prestazione proprietaria di Olympus: è "costruito" con interpolazioni sui dati di una sequenza di scatti) è sì dettagliato, ma non inciso come il Sigma, dove l'output del Foveon è invece "nativo". Inoltre i suoi colori sono un po' slavati (e in più richiede necessariamente il treppiede)

Risultato finale: per le foto panoramiche "col botto" dovrei usare la dp1 quattro, per tutto il resto l'Olympus: riuscirò a portarmele sempre dietro entrambe?

 


IvanEditor

 

      (Ivan – 24/08/2021 - aggiornato il 26/08/2021)


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