Blue Flower

Indice articoli

 

Il labirinto iniziale...

   Perché la chiamo “avventura”? Perché non avevo nessun riferimento a cui chiedere aiuto e consigli, nessun amico da cui imparare e saltare i tanti tentativi che invece, agendo da solo, rendono complicato e rallentano qualunque approccio. Per fortuna c’è internet, dove ogni problema ha sempre qualcuno (meglio, qualche comunità) che l’ha già affrontato e risolto, ed è pure disponibile a dare consigli gratuiti. Il fatto è che sulla fotografia panoramica da un lato ce n’erano fin troppi, che ripetevano in varie lingue sempre gli stessi concetti di base (quelli iniziali), dall’altro (le spiegazioni di certi punti successivi della procedura necessaria, che è effettivamente complessa) diventavano di colpo rarefatti…

1970Thumb

La testa panoramica in posizione di utilizzo

Qui la prima versione, con la testa originale del treppiede e l'ingombrante tracolla

1970Thumb

Dettaglio della testa sferica

Un accessorio minore ma molto efficace per posizionare il tutto correttamente

   A questo va aggiunto che, quando è arrivata, smontata, la testa panoramica che avevo ordinato, questa si è rivelata un "puzzle 3D" di non banale soluzione, non essendoci di fatto alcuna istruzione utile, come accade a molti (o tutti?) i prodotti cinesi a bassissimo costo. Così ho dovuto iniziare un’altra campagna di "intelligence" per capire come andasse usata, cercando in rete e studiando le foto del pezzo montato (salvo scoprire, un mese dopo, che lo stavo usando rovesciato…). Poi si sono aggiunti altri piccoli accessori per avere più comoda la vita in fase di ripresa, ma la testa è sicuramente il pezzo fondamentale. E quel pezzo… va tarato, montando con precisione la fotocamera in un punto speciale, detto "centro nodale" (è il centro ottico dell’obiettivo, che normalmente si trova dentro l’obiettivo stesso), in cui l’effetto parallasse non c’è. La testa panoramica serve proprio a questo: far ruotare la macchina intorno a questo punto, non intorno al normale punto di attacco al cavalletto, che non ha alcun significato ottico. Questa taratura è fondamentale perché la successiva elaborazione software non generi "salti" al momento di fondere le immagini elementari, rovinando l’effetto di continuità che rende affascinante la foto navigabile. E il problema era che tutti i siti affermavano che "trovare il centro nodale è fondamentale", ma nessuno spiegava decentemente come farlo.

   Peggio ancora è stato l’approccio col software: anche adesso, vista a posteriori, la procedura necessaria (basata su complesse trasformazioni matematiche dell’immagine ed ancor più astratti algoritmi per la fusione delle immagini elementari) non è affatto intuitiva, ed il programma si presenta con una miriade di parametri la cui funzione non è certo ovvia. E poi il sito del fotografo filippino descriveva l’utilizzo di un altro software per il passaggio conclusivo, quello che elimina le tracce del cavalletto (che ovviamente nella realtà c’è eccome, altro che "galleggiare nell'aria"!) dall’immagine navigabile finale. Quel software costa parecchio, ed anche in questo caso non volevo acquistare un bene che poi magari non avrei sfruttato.

Risultato dei primi tentativi: incertezza sul centro nodale, e addirittura stallo su come eliminare le tracce del cavalletto.

 

Commenti offerti da CComment

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva