OM-1N

100-300

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    Un salto di tecnologia

 

(niente fotografie, stavolta: solo mie considerazioni sulla fotografia)

 

     A volte penso: "...i computer hanno fatto enormi passi avanti in un arco di venti/trent’anni, con una velocità di miglioramento delle prestazioni che non si è mai vista in nessun altro campo". Nella fotografia, ad esempio, ci sono ancora le reflex con gli obiettivi intercambiabili, come nel 1970. Digitali, più performanti, certo, ma il fotografo di oggi, agli occhi di chi non sia particolarmente esperto, sembra dotato di un equipaggiamento praticamente identico a quello di allora. Beh, non proprio sempre...

 

150 400 PRO
Il nuovo potente tele-zoom
Olympus, con i tasti funzione  
e lo "scafo" rinforzato
 
150 400 PRO+E M1X
Lo stesso, in accoppiata con la
grossa (per essere micro 4:3)
reflex professionale E-M1X
 
Canon 600mm
L'impressionante mole del
super-tele 600mm Canon

     Ho appena trovato un caso in cui il progresso tecnologico c’è, eccome, anche nel campo della fotografia: Olympus ha appena svelato il suo nuovo super teleobiettivo di cui si parlava da mesi, che sarà disponibile all’inizio dell’anno nuovo. Visto il prezzo e le prestazioni è praticamente destinato solo ai professionisti, ma è davvero impressionante cosa sia capace di fare, usandolo in accoppiata alla fotocamera “top” della serie OM-D, la E-M1XQueste due presentazioni ne danno un’idea chiara: 

  • M.Zuiko Digital ED 150-400mm F4.5 TC1.25x IS PRO lens review
    di Rob Knight, un fotografo naturalista professionista testimonial di Olympus

  • Olympus 150-400mm f4.5 Pro is FINALLY here! 
    di Peter Forsgård, un fotografo professionista finlandese che fa parte del ristretto gruppo degli "Olympus Visionary", non del campo specifico per cui questo tele è lo strumento ideale, ma di certo abituato alle necessità di chi lavora in questo settore. Qui intervista Jari Peltomäki, un altro noto fotografo finlandese specializzato nelle fotografie agli uccelli selvatici, che lo ha potuto provare in questi giorni, e ne è entusiasta

     In sostanza, Olympus ha prodotto uno di quei tipici "cannoni" con cui riprendere da lontano gli animali, anche dei minimi dettagli. Questo è uno zoom, altri sono a focale fissa, ma ci somigliano molto. Obiettivi di questo tipo, in campo professionale, ne esistono già da anni: sono quegli enormi tele bianchi(1) che si vedono negli eventi sportivi come le partite di calcio, imbracciati dai fotografi accreditati, che stanno ai bordi del campo o dietro la porta. Tradizionalmente sono prodotti da Canon e Nikon (proprio gli enormi Canon da 600 o 800 mm sono quelli più usati).

(1) non avevo mai capito il perché di questo colore (anche il nuovo Olympus lo è), ma
    su Internet c'è tutto... ecco il motivo: nei grossi obiettivi il bianco serve a limitare
    i dannosi effetti di dilatazione dei materiali in caso di lunga esposizione al sole.
 


     E dove sta la novità, allora? Beh, in tutto… è proprio quello che fa questo "coso" che mi ha dato l’idea del progresso tecnologico in questo settore, apparentemente non così rivoluzionario. Non voglio fare il pubblicitario per conto di Olympus (per chi volesse approfondire, le specifiche tecniche sono qui), provo solo a citare qualcuna delle prestazioni che, per chi ha avuto qualche esperienza con i tele, hanno davvero dello strabiliante:

  • stabilizzazione di immagine: io sono "venuto su" come fotografo (amatoriale) con alcune regole empiriche ben fissate in testa, tipo "non impostare tempi più lunghi della focale" (ad esempio, con un 200mm non usare tempi superiori ad 1/200 sec. per non rischiare di avere una foto palesemente mossa), o peggio ancora "gli obiettivi di focale dai 300mm in su vanno sempre usati con il cavalletto"… beh, erano i tempi della fotografia analogica, e l’unico sistema di stabilizzazione conosciuto, a parte il treppiede, era… la mano ferma! Ora, invece, il nuovo Zuiko permette, se usato sul corpo macchina "top", di compensare fino a 8 stops, il che vuol dire, ad esempio, riuscire a scattare a mano libera con un 300mm a tempi come 1/20 sec. Incredibile, tanto più che il concorrente più prossimo, un "cannone" Canon, non va oltre i 4 stops!

  • peso: portarsi in giro certi bestioni è fisicamente davvero scomodo, soprattutto per chi, come i professionisti di foto naturalistiche, deve portarsi in giro un sacco di attrezzatura, magari a piedi, in posti impervi e con climi ostili. In questi casi, ogni grammo conta. E questo nuovo obiettivo, che pesa 1,8 Kg (metà del corrispondente Canon), farà la felicità di molti fotografi. Certo, essere conformi allo standard micro 4:3 conta davvero molto, in questo caso: obiettivo grande, risparmio (in peso, dimensioni ...e prezzo) grande.

  • minima distanza di messa a fuoco: solo 1,3 m (altro punto messo a segno nel paragone con il Canon, che invece non scende sotto i 2m). Questo vuol dire due cose: la prima è che, con focali così spinte, è di fatto anche un obiettivo macro. La seconda, invece, è vitale per i professionisti: spesso obiettivi del genere diventano inutili quando il soggetto è a pochi metri, costringendo i fotografi ad avere sempre due corpi macchina pronti e con obiettivi diversi che, insieme, coprono tutte le esigenze: lasciarsi scappare la preda (fotografica…) solo perché è troppo vicina non è ammissibile! L’alternativa è cambiare obiettivo sul momento, perdendo tempo prezioso e rischiando l’attrezzatura, perché queste macchine e questi obiettivi sono sì "weather sealed" (cioè a prova di umidità e sporco), ma ovviamente solo finché sono chiusi: esporre il delicatissimo sensore alle intemperie, magari sotto l’acqua, è davvero da evitare. E questo supertele risolve il problema, permettendo di scattare foto a soggetti sia lontani che vicinissimi, senza smontarlo (vedi il punto succcessivo).

  • moltiplicatore incorporato: con una comoda leva, che si aziona semplicemente allungando un dito della mano che fa presa sulla fotocamera, si inserisce (o si toglie) un moltiplicatore interno da 1.25x, che di fatto lo trasforma in un altro obiettivo senza montare o smontare nulla, né perdendo l’impermeabilità. Aggiungendo poi un ulteriore moltiplicatore esterno si può arrivare alla fenomenale focale di 1.000mm (equivalente ad uno straordinario 2.000mm in formato pellicola: siamo ai confini con i telescopi). in più questo è eccellentemente stabilizzato, il che lo rende… davvero utilizzabile, non poco più che un esercizio di bravura ottica!

  • prezzo: al lancio dovrebbe essere di circa 7.000 €. Tantissimo, per un dilettante, ma conveniente per un professionista: l’alternativa (sempre Canon) costa fra i 14 ed i 17.000 € a seconda del corpo macchina; quella Olympus basata su MFT non supera i 10.000 € comprendendo, oltre alla E-MX1, anche il moltiplicatore esterno. Ancora una volta, merito del formato micro 4:3, la cui geometria permette di costruire obiettivi decisamente più piccoli.

     E a tutto questo si aggiunge il software (che però sta nel corpo macchina, non nell'obiettivo, per questo non l'ho messo fra i punti precedenti): per la E-M1X è appena uscito un aggiornamento del firmware della fotocamera, che ora applica la tecnica del Machine Learning, tipica dell’intelligenza artificiale (AI), anche agli uccelli(2): di fatto, consente alla fotocamera di riconoscerli automaticamente e mantenerli efficacemente a fuoco, puntando sull’occhio dell’animale, proprio il punto che per primo attira la nostra attenzione quando si guarda una foto. Per il fotografo, praticamente la "pappa pronta": sembra che con questi sistemi hi-tech la percentuale di foto "utili" (cioè a fuoco) rasenti il 95%… roba da sistema missilistico!

500m Tamron
Il mio 500mm catadiottrico:
ben più piccolo, ma tosto!


(2)
La E-M1x aveva già il riconoscimento mediante AI per altri "oggetti veloci" (treni, moto,
    auto, navi), evidentemente estendere questa prestazione innovativa anche agli uccelli
    era più complesso

     Visto e sentito tutto questo, se penso al mio 500mm catadiottrico Tamron del 1982, difficile da mettere a fuoco e quasi impossibile da usare a mano libera, il progresso tecnologico c’è stato anche in campo fotografico, già!

 

 

Tabella di confronto

     Mi sono divertito a mettere uno a fianco all'altro quelle che sono probabilmente le tre migliori soluzioni professionali per caccia fotografica, evidenziandone pesi, dimensioni e costi, senza evidenziare nulla, secondo me i valori riportati parlano da soli:

 

3 soluzioni "top" per caccia fotografica a confronto
Olympus


Canon

Nikon
fotocamera teleobiettivo fotocamera teleobiettivo fotocamera teleobiettivo
E-M1X 150-400 mm PRO EOS 1D
Mk.III
200-400 mm EF D850 180-400 mm ED
prezzo singole parti  1.800 €   7.000 €   5.500 €   11.500 €   2.200 €   8.500 € 
totale meno di 10.000 € con il moltiplicatore esterno 17.000 € 10.700 €
peso singole parti (g)  1.000   1.875   1.250   3.620   1.000   3.500 
totale
(kg)
meno di 3 (compreso il
moltiplicatore esterno)
4,9 4,5
dimensioni singole parti (mm) 144 L 
146 H
 75 P 
116 D
314 L 
158 L
168 H
 83 P
128 D
366 L 
146 L
124 H
 78 P 
128 D
362 L 
lunghezza totale (cm) circa 40 circa 45 circa 43
fotocamera            
sensore MPixel 21 20 45
formato micro 4:3 full-frame full-frame
dimensioni (mm) 18 x 13,5   24 x 36   24 x 36  
tele-zoom            
massima apertura f/4.5 f/4 f/4
focale equivalente 24x36 (mm) standard 300-800 200-400 200-500
con moltiplicatore integrato 375-1000 280-560 252-560 
con moltiplicatori esterni 700-2000 560-1120
messa a fuoco
(m)
minima distanza 1,3 2 2
stabilizzatore di immagine fino ad 8 stops fino a 4 stops  fino a 4 stops

 

 

Le (mie) conclusioni

 

     Niente di cui stupirsi: il full-frame pesa, ingombra e costa molto di più. I suoi difensori obietteranno che la qualità di immagine è superiore, ma soprattutto è vincente in alcune situazioni estreme di bassa luminosità. Tutto vero e già noto senza scomodare queste configurazioni davvero particolari. Ma oggi, con il nuovo super tele-zoom, Olympus ha gettato sul tappeto una carta vincente, anzi... due:

  • l'efficacia della stabilizzazione di immagine, doppia rispetto alla concorrenza, dovuta sia al know-how in campo ottico-elettronico-digitale di Olympus sia all'intrinsecamente migliore predisposizione del sistema micro 4:3 (almeno sotto questo aspetto, essendo fisicamente più piccolo)

  • l'inedito intervento dell'intelligenza artificiale in campo fotografico, nel riconoscere, inseguire e mantenere a fuoco il soggetto: per chi lo fa di mestiere è un aiuto finora inesistente!

     A mio parere, anche se non sono un esperto di caccia fotografica, queste sono due migliorie spiazzanti. Mentre scrivo, l'obiettivo di Olympus è appena uscito e forse è ancora presto per sentire le reazioni di chi sponsorizza le soluzioni full-frame, ma sicuramente saranno quantomeno imbarazzate. Sono curioso di seguire il seguito di questa discussione. E sono ancora più curioso di vedere se verranno rivisti i giudizi stroncanti che la E-M1X ha ricevuto fin dalla sua comparsa nel febbraio del 2019, come questo, ad esempio:

     Sostanzialmente, l'Olympus veniva accusata di aver rinnegato la filosofia del "piccolo è bello" tipica del sistema MFT (nonché da sempre "marchio di fabbrica" della stessa Olympus) per produrre un mostro pesante ed ingombrante che perde le caratteristiche positive del MFT, con l'ambizione di far concorrenza ai sistemi full-frame ma senza averne alcuna concreta possibilità. Invece, probabilmente al momento dell'uscita sul mercato della E-M1X non erano ancora né disponibili né prevedibili (né annunciate: Olympus deve aver tentato il colpo di teatro!) queste caratteristiche innovative, che ora pongono il confronto fra MFT e FF su un livello diverso, non fatto di soli numeri. Stiamo a vedere...


IvanEditor

 

      (Ivan – 26/11/2020)


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