OM-1N

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Arriva il "Futuro della Fotografia", ma… sicuri che sia proprio questo?

vai a "dopo l'arrivo del futuro"...

 

    In questi giorni gli interessati alla fotografia digitale (tutti, sia gli appassionati che gli addetti al settore) stanno attendendo le novità annunciate da OM System, il nuovo marchio che ha preso in consegna a storica eredità di Olympus, recentemente ritiratasi dall'intero settore imaging a causa di scelte di marketing sbagliate che avevano creato un "buco" finanziario troppo profondo. Anche se ufficialmente sarà una sorpresa, è oramai chiaro che la novità è costituita da un'attesissima nuova fotocamera digitale, che non si sa ancora se sarà il "canto del cigno" di quella che fu un'innovativa compagnia negli scorsi decenni, o piuttosto ne segnerà il rilancio: le sue prestazioni sono ancora un mistero, anche se varie leakage ("fughe di notizie", non si sa mai quanto rubate o pilotate, né se vere o false) stanno iniziando a metterle a fuoco. Lo si saprà soltanto il prossimo 15 Febbraio, con una presentazione ufficiale che, a causa dell'epidemia, sarà obbligatoriamente solo online.

 

Maitani
Un giovanissimo Maitani impugna la sua OM-1 

    Questa fotocamera, da molti già ribattezzata wow-camera ("fotocamera delle meraviglie"), dovrebbe da un lato compensare almeno in parte il gap tecnologico che in questi ultimi anni ha un po' distanziato Olympus dai leader trainanti del settore (Nikon, Canon e Sony), quindi: sensore con maggior risoluzione, migliori prestazioni nei campi dell'autofocus, del video ecc., ma dall'altro ci si aspetta che tiri fuori qualche inatteso "cilindro dal cappello", come più volte ha saputo fare Yoshihisa Maitani (il celebre e rivoluzionario progettista delle prime fotocamere OM degli anni '70), in grado di spiazzare la concorrenza introducendo non tanto un miglioramento, ma una vera e propria novità nel campo fotografico. Oggi, Olympus ha lasciato ad OM System alcuni punti forti che sono già ben acquisiti:

  • un potentissimo sistema di stabilizzazione dell'immagine (forse il migliore)
  • hardware (sia i corpi macchina che gli obiettivi) affidabilissimo e tropicalizzato, con ingombri, pesi e costi ridotti, fattori importantissimi per i professionisti (specie quelli che devono portarsi in giro l'attrezzatura)
  • ottiche eccellenti, leggere e compatte (i celebri obiettivi Zuiko)
  • alcune funzionalità quasi esclusive, come Live Comp e Live Time (per le lunghe esposizioni), Live ND (simulazione di un filtro ottico neutro), High-Res Shot (scatti multipli fusi per ottenere una risoluzione superiore) o Capture Pro (un sistema che permette di recuperare gli attimi prima dello scatto)

...purtroppo, però, questo marchio ha anche dei punti deboli: un sensore da 20MPx oramai tecnologicamente superato, un sistema autofocus non all'altezza dei concorrenti, meno gamma dinamica e più rumore ad alte sensibilità rispetto alle più grandi e pesanti Full Frame.

OMD E-M1X
La E-M1X, attuale ammiraglia Olympus, goffa ed ingombrante (per gli standard micro 4:3) ma potentissima

 

    Per riportarsi prepotentemente sul mercato, OM System ha già dato ad intendere che sta lavorando sulla cosiddetta Computational Photography, anche per compensare via software le mancanze più importanti. Già la E-M1X, la massiccia "sorella maggiore" della professionale E-M1 Mk.III, offre capacità di Intelligenza Artificiale (AI) per riconoscere e mantenere autonomamente a fuoco alcuni soggetti particolarmente interessanti ma ostici per la fotografia naturalistica (come gli uccelli) o d'azione (treni, aerei, navi, moto…), e la nuova fotocamera (che pare si chiamerà OM-1 come il capolavoro tecnologico di Maitani del 1972) dovrebbe proprio andare in questa direzione.

    Io visito spesso mu-43.com, un interessante forum internazionale dedicato allo standard micro 4:3, che ovviamente è il posto giusto dove aspettarsi un animato dibattito su questi temi, visto che Olympus (ora OM System) è, insieme a Panasonic, il principale sponsor di questo standard fotografico "fuori dal coro", dato da alcuni per spacciato, da altri come il futuro della fotografia. Infatti il dibattito c'è, eccome: c'è chi si aspetta qualche bella sorpresa, chi è già pronto a comprarsela, chi invece è scettico o sarcastico eccetera.

Nikon Z9
Qui, invece, la ben più mastodontica (ma avanzatissima e... costosa) mirrorless full frame Nikon Z9

 

    Anch'io ho voluto dire la mia, replicando ad un utente che non capiva come mai Olympus non avesse introdotto retroattivamente (con un aggiornamento firmware) queste capacità predittive anche nella ben più diffusa mirrorless professionale E-M1 Mk.III, giustificandosi perché "troppo oneroso dal punto di vista computazionale": ho ricordato che la E-M1X non solo è più grande ma, contrariamente a tutte le altre fotocamere OM-D, ha anche ben due processori d'immagine, il che le dà la possibilità di eseguire i pesanti algoritmi di AI in real-time.

    Ho anche sostenuto che questo potrebbe spiegare perché al suo apparire la E-M1X sembrava infrangere la filosofia di Olympus del "piccolo è bello" che da sempre ha ispirato tutti i suoi prodotti, compreso lo standard M4:3: alloggiare due processori avrebbe richiesto una fotocamera ingombrante, sì (o meglio, "ingombrante" rispetto alle solite dimensioni delle macchine M4:3, ma in assoluto... che dire della Nikon Z9? 1.350g di solo corpo, ai quali aggiungere ottiche molto più pesanti di qualunque obiettivo M4:3!), ma che in vicinissimo futuro (2 anni) avrebbe reso possibili anche funzionalità AI che, agendo con le ottime prestazioni di stabilizzazione d'immagine e le dimensioni e il peso ridotti dei teleobiettivi, avrebbero potuto lavorare tutte insieme per formare un sistema straordinario per la fotografia di uccelli e fauna selvatica: un'inaspettata ed intelligente strategia a lungo termine, che rendeva stupide e superficiali le critiche mosse al suo apparire sul mercato ("Ma sono rimbambiti? L'Olympus E-M1X tradisce le promesse del micro 4:3") da chi non l'aveva capita.

 

    A questo punto, un altro membro del forum ha replicato con un'interessante argomentazione: secondo lui, la fotografia fatta con un apparecchio dedicato è oramai un mercato di nicchia, con poche risorse, rispetto al vero mercato di massa, quello degli smartphone, i cui volumi di vendita si contano a milioni di pezzi. Il fiume di introiti che ne deriva permette ai produttori di questi apparecchi investimenti massicci nei campi sia della componentistica dedicata che delle tecnologie di software imaging, ottenendo così risultati ben superiori di quanto possa offrire il ristretto campo della fotografia tradizionale. Da questo deriva un'impietosa differenza, testimoniata dal fatto che all'Olympus siano serviti ben due processori per effettuare calcoli che, per un cellulare moderno, rientrano nello standard medio. E questa situazione vale per tutti i produttori "fotografici", che hanno solamente sistemi proprietari autoprodotti e non un OS (Sistema Operativo) collaudatissimo ed estremamente versatile come Android o iOS.

 

    Pensandoci bene, sono totalmente d'accordo con lui: l'enorme differenza in termini di unità prodotte, e della conseguente capacità di finanziare gli investimenti nelle attività di ricerca in questo settore, consente un vantaggio tecnologico quantificabile in anni per i produttori di smartphone rispetto ai marchi fotografici tradizionali.

    A questo punto, mi chiedo come mai questi grandi players (diciamolo chiaramente: Samsung, Apple e - forse - Huawei) non facciano la mossa che potrebbe dare "scacco matto" all'intero settore fotografico: portare il loro know how dentro una "vera" fotocamera. Mi vengono in mente due possibilità:

Olympus AIR-A01
Lo sfortunato sistema AIR A01 di Olympus del 2015, fin troppo in anticipo sui suoi tempi
  • sostituire il sensore dello smartphone (il vero punto debole rispetto ai sensori fotografici: piccolissimo e comodo da mettersi in tasca, sì, ma perdente dal punto di vista della qualità dell'immagine rispetto ad un qualsiasi standard, M4:3, APS o addirittura FF) prendendo un corpo macchina senza display né…cervello, ed usando quelli del cellulare, insieme a tutto il suo sofisticatissimo software fotografico, mantenendo però meccanicamente separabili le due unità, unite soltanto da un collegamento wireless (una specie di accessorio dello smartphone, in grado di trasformarlo in una potentissima fotocamera "compatta" di tipo mirrorless). Lo aveva già tentato anni fa Olympus con il suo progetto AIR A01, ma allora quello era probabilmente un prodotto immaturo. Cosa potrebbe tirare fuori dallo sviluppo di questo tema, ora, un riconosciuto asso del design come Apple?

  • acquisire tutto il progetto di un intero corpo macchina fotografico (ad esempio, uno che sia a standard M4:3) ed integrarvi completamente tutto il suo know-how di fotografia computazionale, sia hw che sw (più la carta vincente della possibilità di condivisione degli scatti in tempo reale), formando così una specie di sistema fotografico "super-mirrorless" (nonché sempre connesso alla rete) e spostando in avanti di anni le attuali frontiere del processing fotografico

    Una mossa del genere, soprattutto nel secondo caso, potrebbe mettere letteralmente al tappeto tutto il settore delle fotocamere, fagocitando tutto il mercato. Mi chiedo come mai non stia già capitando: non vale la pena, per i colossi industriali che potrebbero farlo? Non vogliono perdere in immagine facendo la figura della cinica multinazionale arraffatutto? Non si trova sul mercato un produttore fotografico in difficoltà economica disposto a vendere i suoi progetti, nemmeno davanti ad un mucchio di soldi? Chissà...

 

    Intanto mi sono iscritto all'evento online di presentazione della (probabile) OM-1, previsto per dopodomani 15 febbraio: sono troppo curioso...

 


Aggiornamento del 15/02/2022


 

    Beh, la presentazione c'è stata: la "sorpresa" era veramente una nuova fotocamera(1), veramente impressionante, che si chiama veramente OM-1 (ora so perché(2)) ed è piena di novità e miglioramenti, alcuni anche notevoli, ad un prezzo (sui 2.200 €) davvero molto aggressivo per un'ammiraglia professionale.

Olympus OM-11
La prima immagine della nuova OM-1

(1) c'erano anche due nuovi obiettivi, probabilmente ottimi, ma i riflettori erano tutti (a ragione) puntati sulla fotocamera

(2) si chiama Olympus OM-1 perché nasce esattamente 50 anni dopo la OM-1 di Maitani. Solo per questo speciale anniversario, ovviamente voluto dal marketing OMDS, è stato ancora mantenuto il nome storico (c'è anche il logo OM System, ma in un angolo e più in piccolo), ma la OM-1 sarà comunque l'ultima Olympus prodotta.

 

    Ed ora vengo alla domanda che tutti si ponevano: questa OM-1 è veramente una "wow camera"? Rispondo... dopo, insieme alle opinioni di tre professionisti che hanno immediatamente pubblicato su YouTube le loro impressioni (vere recensioni no: a nessuno è ancora stata data in prova la fotocamera).

 

Le novità

 

    Allora, cosa c'era nel pacco a sorpresa? Questo:

  • Aspetto: una fotocamera estremamente simile all'attuale E-M1 Mk.III (scheletro in lega di magnesio, tropicalizzata e con una grossa impugnatura laterale), con qualche miglioria e differenza (ma niente di speciale, rispetto al resto)
     
  • Prestazioni principali: ecco, qui viene il bello. La presentazione di OM System elenca 5 punti di forza fondamentali (sono proprio questi i motivi che dovrebbero giustificare il "WOW!")

 

Punti di forza Le caratteristiche trainanti La mia opinione
1) qualità
     dell'immagine
  • Sensore CMOS stacked e retroilluminato, da 20MPX
  • sistema di stabilizzazione interno che ora permette di guadagnare 7 stop (fino ad 8 con alcuni obiettivi PRO)
Il nuovo sensore "stacked" (praticamente l'attuale avanguardia tecnologica), dichiarato "di qualità equivalente al Full Frame", dovrebbe coprire buona parte del divario con i concorrenti. La filosofia adottata da OM System è quella tipicamente in uso negli smartphone: tendere a compensare gli svantaggi di un sensore più piccolo per mezzo di sofisticati algoritmi software
2) fotografia
     computazionale

Ricorso all'Intelligenza Artificiale (AI) per:

  • sistema AutoFocus riprogettato
  • riconoscimento automatico del volto
  • riconoscimento e tracciamento di uccelli, cani, gatti, aerei, treni, aerei, auto e moto
L'efficienza dell'autofocus non era proprio uno dei pregi delle Olympus: questo nuovo sistema dovrebbe portare ad un miglioramento notevole
3) velocità
  • Raffiche da 120 fps (50 fps in tracking)
  • Miglioramento del già ottimo Pro Capture Mode
  • Autofocus di tipo Phase Detect nelle 4 direzioni
  • Nuovo processore fotografico TruePicX
Prestazioni di tutto rispetto, preziosissime soprattutto per i fotografi sportivi e naturalistici
4) affidabilità
     totale
  • Corpo in lega di magnesio
  • Tropicalizzazione totale a standard IP53
  • Pulizia del sensore ad ultrasuoni (SWF)
  • Otturatore meccanico di lunga durata
  • Doppio slot per SD ultraveloci
OM System porta ancora oltre le caratteristiche di robustezza ed affidabilità che erano già eccellenti nelle Olympus: questa fotocamera andrebbe ancora avanti, quando ad arrendersi per primo è stato il fotografo stesso! 
5) piena
     funzionalità
     video
  • Nuovo formato H.265
  • Video ad alta risoluzione 4K 60p
  • Full HD 240p
  • HLG (una specie di HDR per il video)
In una sola mossa, OM System accorcia sensibilmente il divario che Olympus aveva in questo campo rispetto ad esempio a Panasonic: non sarà il massimo disponibile, ma non è poi così molto distante.

 

...ma non è finita, ci sono anche queste:

 

Caratteristiche addizionali La mia opinione
  • UI (User Interface): l'interfaccia utente è stata migliorata (ora è a colori, e soprattutto con aiuti automatici per capire le complesse dipendenze nel sistema di menu)
Finalmente è stato modificato uno dei difetti più sensibili delle OM-D: la complicazione dei menu
  • EVF (Electronic ViewFinder): il mirino elettronico è ora ad altissima definizione (5Mpunti, sempre visibile anche durante le raffiche, con lo stesso profilo colore del display LCD)
Non ho esperienza diretta di altri sistemi per fare confronti personali, ma sembra che quello di Olympus non fosse certo uno dei migliori per questo aspetto
  • Funzioni digitali: alcune prestazioni già pressoché esclusive di Olympus sono ora disponibili anche a mano libera (Live Comp, Hi-Res Shot, Live ND64)
Queste sono alcune delle possibilità davvero creative che realmente invidio a chi la acquisterà

 

 

Allora, è una "wow camera" o no?

 

    Prima di dire la mia, ho visto le posizioni di tre competenti professionisti su YouTube (ma questi sono solo i primi, in questi giorni il mondo della fotografia digitale è tutto orientato verso questa novità: su tutti i siti che se ne occupano l'OM-1 è in primo piano):

OM System
L'impressionante numero di componenti disponibili nel Sistema OM degli anni '70 

tutti concordano (modestamente, me compreso...): questa è un'ottima macchina, con punti eccellenti e grandi miglioramenti ad un prezzo ragionevolissimo, che può riportare in alto le vendite di OM System e sicuramente manterrà in vita il sistema micro 4:3 ancora per molto.

 

    Ma questa non è una "wow camera", nonostante le roboanti promesse (forse fin troppo...) che hanno preceduto la sua presentazione: non ha alcun punto "rivoluzionario" (come lo aveva invece avuto la sua "nonna" di 50 anni fa), niente che possa immediatamente convincere l'utilizzatore di un altro sistema fotografico ad abbandonarlo volentieri in suo favore... niente di quello che di colpo era messo a disposizione della OM-1, che fa tuttora impressione vedere riunito (foto qui a fianco). 

 

    Chi invece probabilmente merita davvero un "wow" è proprio la OM System (Damiano Durante di ProMirrorless.it ha insistito molto su questo, a ragione): non era affatto scontato, per una società nata da una travagliata separazione, con prodotti validi ma non più aggiornati e reduci da campagne di marketing fallimentari, riuscire a creare in pochi e difficili mesi un prodotto realmente competitivo e così ben promosso (inclusa la coincidenza voluta con la ricorrenza dei 50 anni dalla prima OM-1, e riproponendo proprio quel nome pieno di storia e fama, e contemporaneamente segno -come nel 1972- di un "nuovo corso". 

 

    La chicca finale, poi, è il prezzo, circa un terzo di quello delle ammiraglie full frame di Nikon e Canon, che sicuramente tenterà più di un appassionato e di un professionista (non me, almeno per il momento...).

OM-1
La mia bella OM-1N originale, ancora funzionante, qui con lo Zuiko 28mm f/3.5 

 

 

Ed ora -proprio in fondo- dico la mia

 

    Ecco: forse un po' troppo convinto dalle mirabolanti promesse di OM System, mi aspettavo... di più: non so cosa di preciso (anche se pensavo alla Computational Photography), ma qualcosa che gli altri non avevano. Invece c'è un prodotto solido e "top notch", che ha il grosso pregio di racchiudere tante migliorie tutte insieme (anche se non "rivoluzionarie"), ma senza quel guizzo di genio e di futuro che aveva contraddistinto la sua omonima nonna (che ho tuttora nel cassetto). Magari sarà meglio così per tutti, più concreto (per il pubblico) e vendibile (per OM System), ma mi ero illuso che si aprisse davvero un nuova pagina... sarà per la prossima volta.

 


IvanEditor      

 

                                                (Ivan 13 16/02/2022)
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