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 ...perché un sito mio?

 

   Mi sembra giusto iniziare questa “avventura” con qualche spiegazione: perché darmi da fare a progettare, studiare, scrivere e riempire di contenuti un sito, se non penso di averne un ritorno (economico o di notorietà) immediato?

        La prima motivazione è soltanto “tecnica”: volendo mostrare in giro i risultati della mia più recente passione fotografica (le fotografie navigabili) ho scoperto che i siti facili da costruire (ad esempio con Wordpress, o con il Google Sites da cui sono partito) non supportano questo tipo di immagini, che infatti non sono vere “immagini” (.gif, .jpg, .png...), ma piuttosto delle webapp, una cosa ben più complessa. Solitamente questa possibilità la danno solamente i siti che offrono spazio web a pagamento, ma io non sono affatto certo che il risultato sarà accettabile o riuscirò a mantenerlo aggiornato, per cui lo volevo gratis, almeno per le prove inziali. A forza di tampinare amici e colleghi più esperti sono finalmente approdato qui, su AlterVista, che sembra proprio perfetto per le mie necessità.

Cipressi Toscana
Una mia foto di parecchi anni fa

       Ma credo che la vera motivazione stia proprio in quell’elenco di compiti appena citato: avendo già accumulato "qualche" annetto (60!), e sapendo che anche il cervello, come tutto il corpo, va allenato e tenuto in forma, niente di meglio che dedicarsi (anche) ad un’attività che richiede molto “sforzo” mentale. Difatti, nonostante mi occupi professionalmente di informatica, dal punto di vista della realizzazione di siti web (branca particolarmente attuale) non so praticamente nulla, quindi devo partire da zero e so già che la cosa non è banale: anche sfruttando le potenti tecnologie già “pronte” (come in questo caso Joomla!) il lavoro è tanto. Avevo letto di tenersi in forma dal punto di vista intellettivo dedicandosi ad attività “difficili, inutili e di fatto senza una fine” (veniva addirittura suggerito lo studio del sanscrito!). Questo mi pare senza senso, molto meglio occuparmi di qualcosa che sia difficile, sì, ma che almeno mi interessi.

       E qui veniamo alla seconda motivazione: mettere ordine ed “esporre” le mie tantissime fotografie, fatte in quasi quarant’anni di passione (anche se altalenante, devo dire: è passata da periodi di vero interesse ad altri –magari durati anni– di poco più che qualche sporadico momento di ripresa dell’attività). Fortunatamente è passato molto tempo da quando si costringevano amici e parenti ad assistere a noiose proiezioni casalinghe dei propri scatti, che magari comprendevano anche materiale non meritevole di essere messo in vista (ma allora le pellicole costavano care, e l’idea di “buttare” degli scatti era difficile da digerire…). Oggi la tecnologia permette di far vedere i propri lavori tramite web, quando e dove si vuole, ed il costo del singolo scatto, crollato a zero, autorizza ad essere impietosi e tagliare tutti quelli che renderebbero noiosa anche la più moderna modalità di presentazione.

     Infine, lo ammetto, un po’ di vanità c’è: non mi pare abbia senso fare fotografie senza che poi nessuno le veda. Non mi aspetto alcuna lode (né mi interessa), ma la volontà di creare qualcosa di decente ed attuale, senza trovare "la pappa pronta" mi spinge ad approfondire anche materie che fino ad ora non avevo mai coltivato.

     Così, quello dove state navigando è il risultato (per ora totalmente provvisorio) di ciò che sto facendo da un po’ di tempo. Manca ancora praticamente… tutto, ma spero di poter dare presto una struttura alle mie idee e riuscire a riempirla.

 Siate comprensivi…


IvanEditor

 

      (Ivan – 23/02/2020)


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