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A piccoli passi... (aggiornamento dopo due settimane)

 

(NOTA: in blu-nero il testo originale, in rosso l'aggiornamento) 

 

     Solo pochi giorni fa, commentando una mia fotografia all’infrarosso un po’ contrastata (qui), dicevo "…in cui inizio a capire qualcosa di quello che sto facendo". Ecco, mi sbagliavo: quella dichiarazione era molto ottimistica, nella realtà le cose sono parecchio più complicate di quanto mi aspettassi…

 

   No, non è proprio così... è stato complicato trovare le informazioni giuste, che riescano a dare (e giustificare) le spiegazioni essenziali per iniziare. La tecnica (minima) richiesta non è poi così complessa. Come spesso accade, non è invece semplice realizzare qualcosa degno di nota, che abbia un buon equilibrio fra colori, composizione, novità e buon gusto. Dico questo dopo molti altri tutorial, in special modo quelli di Rob Shea, un fotografo statunitense specializzato in foto all'infrarosso, con il dono della chiarezza e dell'essenzialità. Veramente illuminante, come già avevo intuito dopo i primi video...

 

 Una scoperta rivelatrice

     Ieri sera ho visto un tutorial "illuminante" sull'impostazione del WB in infrarosso (un vero "Sacro Graal" ricercato e desiderato da tutti quelli che si occupano di IR). Il problema è stato spiegato molto bene, rovesciando del tutto il concetto che ne avevo io fino ad ora: il fatto è che, in infrarosso, un "corretto bilanciamento del bianco" semplicemente non esiste: tutti i colori sono falsati, quindi non esiste un valore "giusto" a cui tendere, come nelle normali foto a colori.

     In realtà, quello che si chiama WB e che con vari trucchi si riesce ad impostare anche in Lightroom o Photoshop, nonostante i limiti di taratura di questi programmi, serve eccome e va fatto, ma con tutt'altro scopo: ottenere una ben marcata separazione di colore fra i soggetti ripresi, normalmente fogliame in primo piano rispetto al cielo sullo sfondo, ma può valere lo stesso per oggetti vs. mare, o anche fra oggetti diversi se non c'è uno sfondo lontano (es. pianta contro terriccio in un vaso). E perché? Per arrivare ad avere un colore del cielo(*) che "stacchi" in maniera decisa rispetto ai soggetti in primo piano, dandogli così visibilità.

   Con queste premesse, quindi, non c'è "un WB giusto" da rincorrere assolutamente, ma lo possono essere (e vanno provati sperimentalmente) tutti quelli che creano un contrasto elevato e "piacevole". La cosa non è così immediata perché, per arrivare ad avere il cielo blu, va necessariamente eseguita anche la successiva fase di inversione dei canali rosso e blu, il cui effetto può essere solo immaginato al momento di scegliere il WB.

(*) scrivo "un colore" perché, non essendocene uno "giusto", teoricamente vanno tutti bene purché si abbia un deciso contrasto con quello che c'è in primo piano, anche se poi spesso si fa in modo (tramite l'inversione dei canali R/B) che il cielo abbia una tonalità celeste, blu o violacea, quindi relativamente familiare rispetto alla nostra esperienza della realtà.

Quello era solo l'inizio... ora posso provare a fare un piccolo riassunto di cosa ho imparato dai tanti tutorial che ho visto:

  • La fotografia all'infrarosso NON riflette la realtà (non possiamo "vedere" all'infrarosso, quindi non c'è un riferimento a cui tendere), ma la interpreta creativamente. Corollario: ogni risultato ottenuto è valido quanto tutti gli altri, essendo la fotografia IR una resa del tutto soggettiva della realtà

  • Esistono però due passi tecnici, da realizzare mediante il postprocessing, che di fatto sono quasi obbligatori, perché servono ad accentuare il contrasto fra le diverse aree colorate (normalmente scarso in IR) per le successive rielaborazioni, necessarie per dare vigore e contrasto ad immagini altrimenti piuttosto piatte:
    • la taratura del bianco (WB = White Balance) per rimuovere la forte dominante rossastra delle immagini "grezze" e permettere di isolare i colori
    • l'inversione dei colori Rosso e Blu (color swap), per poter dare al cielo (o al mare) una tinta blu/azzurra a noi più familiare

Entrambi i passi si possono ottenere con più di una tecnica, anche se nella pratica per chi usa i tool Adobe (Photoshop, Lightroom, CameraRAW) le più diffuse sono sempre le stesse:

    • l'utilizzo di un "profilo fotocamera" ad hoc (perché la gestione del bianco possa rientrare nei limiti del tool di fotoritocco)
    • l'inversione è sempre realizzata mediante il "miscelatore canali" (probabilmente perché è il metodo più semplice).

Tutto il resto del postprocessing (parte assolutamente indispensabile del processo di generazione di immagini all'infrarosso, altrimenti monocromatiche, piatte e con una fortissima dominante rossa) è libero, a seconda della sensibilità del fotografo

  • Quanto ai risultati, esistono almeno 3 diversi tipi di fotografie IR, a seconda dei filtri utilizzati:
    • foto "full spectrum infrared": si ottengono da filtri che lasciano passare anche buona parte del visibile (560 e 660 nm) e forniscono più colori, anche se falsi. Sono le più surreali ed improbabili
    • foto "standard infrared" (date dall'uso di filtri a 720 nm, che oltre all'IR lasciano passare qualcosa della banda del rosso): generano fotografie nativamente con pochi colori, piuttosto freddi: azzurro, rosso e bianco (che in postprocessing si possono ulteriormente differenziare, fino quasi ad ottenere gli effetti multicolori della tecnica precedente)
    • foto "deep infrared" (date da filtri a 850 o 950 nm, che bloccano totalmente il visibile): i risultati sono solo in B/N e richiedono sempre rielaborazioni da parte del fotografo. Possono generare fotografie fortemente drammatiche (cielo nero, mancanza quasi totale di grigi…)

  • Realizzare fotografie all'infrarosso richiede di acquisire un'altra mentalità rispetto alla "normale" fotografia a colori: poiché ciò che il sensore registra non è il "colore" ma la riflessione dei vari soggetti ripresi, il fogliame diventa bianco, le nuvole restano bianche, il cielo ed il mare diventano scuri ecc.). Tradotto, vuol dire ricordarsi, ad esempio, che un albero che nel visibile si staglia perfettamente su uno sfondo nuvoloso, all'infrarosso verrà di una tonalità biancastra su un fondo altrettanto biancastro, quindi questo accostamento andrà evitato, sostituendo lo sfondo nuvoloso con un cielo sereno, se possibile, che darà invece un ottimo constrasto finale...

 

Tre fasi

Quindi, il processing IR deve avere almeno le prime due parti, più una terza facoltativa:

1.   selezione del WB opportuno per massimizzare il contrasto di colori

2.   inversione dei canali R/B

3.   ...ulteriore processing da definirsi

...e magari il tutto va iterato più volte, alla ricerca del miglior effetto

 

    Confermo: è proprio così: le prime due parti sono in pratica indispensabili per dare contrasto e vigore alle foto IR, altrimenti impresentabili, mentre la terza è affidata al gusto del fotografo, e non ha regole precise da seguire, quindi "improvvisare" (come avevo scritto due settimane fa) non è scorretto.


    Per ora, cosa possa o debba essere fatto nel punto 3. è ancora un mistero... l'allegato è il compitino che ho provato a fare dopo la spiegazione (per il terzo punto, per ora... ho improvvisato)

Imaginary

 "Imaginary"

un esempio di forte distacco dei colori fra gli oggetti ripresi e lo sfondo (in questo caso, il cielo)

 

 

    Ed ecco i risultati dell'attività di teoria & pratica di questi quindici giorni: un nuovo album di Google Foto, ma soprattutto questa foto surreale, la cui riuscita mi ha stupito:

F.Ranieri

 "Francesco Ranieri"

Il (dimenticato) busto ottocentesco dedicato al benefattore Raineri, nella piazzetta omonima di Porto Maurizio, trasformato dall'infrarosso in un "giardino metafisico", con la quinta di alberi neri con le foglie rosa e lo sfondo di un cielo dal blu surreale

  

...prossimo step?

    Ho comprato un filtro (anteriore, a vite) IR da 950 nm (pieno infrarosso): è ancora presto per poter far vedere seriamente qualche risultato, comunque anticipo che (se ho fatto bene i conti) ...perde 20 stops! I tempi in gioco, in pieno sole, non sono mai più brevi di 1/20" e di fatto il filtro è completamente nero (in realtà viola scurissimo), anche se nello schermo LCD si vede benissimo il soggetto inquadrato. Ho addirittura provato a guardare direttamente il Sole attraverso il filtro: il risultato è stata una debole lucina viola!

    Il "prossimo step" sarà appunto riuscire a sfruttarlo: le foto ottenute con questo filtro sono in pratica monocromatiche, ed il "risultato atteso" deve essere una foto B/N dal contrasto drammatico, con il cielo nero e la quasi totale assenza di grigi. Il fatto è che arrivarci non è banale, ed i miei primi esperimenti non sono stati efficaci. Conto sull'aiuto dei tutorial di Rob Shea: sono riuscito a contattarlo e gli ho proposto di aggiungere un tutorial su questo argomento, finora mancante. Mi ha risposto "This is a great idea for a video. I will add it to my list!". Ci conto... 

 

 


IvanEditor

 

      (Ivan – 15/06/2021 - aggiornato 30/06/2021)


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