Blue Flower

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La fotocamera di mio suocero:

 

Agfa Silette II

(1962)

 

Premessa

    Per completezza, anche se personalmente non l'ho mai usata, dedico una pagina anche alla macchina di mio suocero. Non credo che sia stato un apparecchio indimenticabile, di quelli che hanno fatto la storia della fotografia, né uno al quale sono legati particolari ricordi di famiglia: mio suocero non deve averla usata molto, e sicuramente la fotografia non era il primo dei suoi pensieri. Però l'ho ritrovata in fondo ad un cassetto, ed è praticamente perfetta (specialmente la borsa in cuoio, apparentemente seminuova): avendo attraversato indenne quasi 60 anni, direi che merita una qualche considerazione.

GeneralView
Una vista della Silette II

 

Come la ricordo

    In realtà... non la ricordo affatto: sebbene conosca la famiglia di mia moglie da tempo oramai immemorabile, non l'ho mai vista in mano al suo proprietario, che evidentemente l'aveva usata solamente per scattare qualche rullino alle figlie quando erano bambine, per poi riporla definitivamente nel cassetto dove l'ho ritrovata appena queste si erano fatte più grandicelle.

  

Storia
 

    La tedesca Agfa Silette II, che faceva parte della lunga serie delle Silette, era una economica fotocamera a telemetro introdotta sul mercato nel 1962, con il corpo in plastica e parti in metallo. Era simile al primo modello Silette I, da cui si distingueva per la cornice cromata attorno alla doppia finestrella del mirino e per la presenza dell'autoscatto. Fu commercializzata anche negli USA con il nome di ANSCO MEMAR.
 

 

Tecnica(*)

    La fotocamera, molto semplice, era comandabile mediante tre ghiere concentriche poste intorno all'obiettivo, rispettivamente: messa a fuoco, tempi e diaframmi (a partire dalla lente frontale e procedendo verso il corpo macchina). Aveva un otturatore a soli tre tempi più la posa "B" ed un piccolo commutatore sul frontale per l'inserimento dell'orologeria dell'autoscatto. Completavano gli accessori una slitta flash con contatto caldo sulla parte superiore, insieme alla leva di carica dell'otturatore da una parte e la manovella di riavvolgimento del rullino dall'altra, più un foro filettato per il montaggio dello scatto flessibile. Infine, sul fianco del corpo macchina era presente una finestrella con il numero di scatti già effettuati. 

    Sul fondo, oltre al foro filettato per il fissaggio al cavalletto, c'era una grossa leva incassata per l'apertura del dorso (questo mi ha fatto impazzire nell'aprirlo, per poi finalmente scoprire che si... abbassa e si sfila, mentre mi aspettavo che ruotasse su uno dei lati). Sul retro, oltre al mirino  con il poco luminoso telemetro, l'unico comando era la levetta di sblocco della pellicola. Da notare anche il fatto che al corpo macchina manchino completamente gli anelli per il fissaggio della tracolla: evidentemente si dava per scontato che la fotocamera fosse sempre utilizzata con la borsa, che in effetti si apre comodamente in modo che tutto sia a disposizione, tranne che per il caricamento della pellicola, che necessita di staccarla per permettere l'apertura del dorso.

    Non era presente alcun tipo di esposimetro: l'esposizione veniva determinata "ad occhio", oppure consultando una tabellina molto semplificata (ce n'è una proprio nella borsa, di quelli tipicamente forniti ai principianti dal negozio di articoli fotografici al momento dell'acquisto. Il fatto che fosse stampata fa pensare che fosse una pratica talmente comune da valere la pena di averne sempre pronta una. Anche nella fotocamera di mio padre ce n'era una, scritta però a mano: evidentemente il fotografo, suo amico, gliel'aveva suggerita).

(*) scheda ricavata dalle informazioni reperibili su:

 

Caratteristiche tecniche 
Obiettivo Color-Agnar 45mm f/2.8
produttore AGFA
costruzione ottica fissa a 3 elementi
lunghezza focale 45 mm
apertura massima f/2.8
diaframma metallico, a iride
range dei diaframmi f/2.8 - f/22
Messa a fuoco a scala metrica e con simboli
distanza minima 1 m
Inquadratura mirino galileiano
telemetro NO
Esposimetro NO
Otturatore Prontor 125
produttore Alfred Gauthier
tipo centrale, a lamelle metalliche
tempi 1/125, 1/60, 1/30 sec, "B"
synchro-flash 1/30 sec
autoscatto a orologeria
Peso
sola fotocamera 385 g
con la borsa in cuoio 546 g 

 

 Presentazione video della fotocamera
 

    A questo indirizzo si può vedere un filmato illustrativo della fotocamera (si riferisce in realtà al modello Silette I, quasi identico)

 

Manuale Silette
manuale in lingua inglese
cliccare per scaricare il documento
 

Manuale di istruzioni

    Quella a destra è la copertina del manuale di uno dei numerosi modelli della famiglia Silette (non si tratta esattamente del mio modello, ma comunque di uno che ha lo stesso obiettivo Agnar 45 mm f/2.8).

 

Immagini

Ecco come appare ora la fotocamera, dopo quasi sessant'anni: un altro design rispetto a quelli odierni, ma tuttora perfettamente in forma!

 

 (cliccare sulle miniature per vedere le foto in dimensioni maggiori)

  

GeneralView Vista complessiva withBag La Silette nella borsa in cuoio Front Vista frontale, con il pulsante di scatto e le tre ghiere di regolazione  
Lens L'obiettivo AGFA Agnar 45 mm f/2.8 Open La macchina, aperta BackOpen L'interno  
Shutter L'otturatore e, sopra, lo spartano mirino Side-counter Il contascatti nell'inusuale posizione laterale Top Vista dall'alto  
                 
Back Il retro Bottom Vista dal basso, con la leva di sblocco del dorso Bag La borsa in cuoio, chiusa  
                 
Velvet Pronta, in posizione di scatto Leaflet1 Una facciata del foglietto con i "consigli del fotografo" Leaflet2 Una seconda facciata, con le esposizioni consigliate  

 

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